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Il Lecco cerca la salvezza in casa: arriva l’Albinoleffe. Valente: «L’approccio cambierà»

Sfida cruciale per i blucelesti, chiamati a conquistare gli ultimi punti per blindare il discorso Serie C: anche i seriani rappresentano un esame probante per gli uomini di Valente

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Tempo di lettura 4 minuti

Il Lecco si prepara ad affrontare una sfida decisiva per la propria stagione. Sabato pomeriggio, con calcio d’inizio alle 17:30, i blucelesti ospiteranno al “Rigamonti-Ceppi” la bestia nera Albinoleffe in un match che potrebbe risultare determinante per il cammino verso la salvezza, considerato che una combo di risultati potrebbero mettere in cassaforte il risultato finale. La squadra di Valente occupa attualmente la quattordicesima posizione in classifica con 40 punti, gli stessi del Lumezzane tredicesimo, e necessita di qualche lunghezza per allontanarsi definitivamente dalle zone pericolose.

Di fronte ci sarà una delle formazioni più in forma del girone, capace di occupare stabilmente la quarta posizione con 56 punti all’attivo. I seriani arrivano a Lecco dopo aver inflitto un pesante 3-1 alla Pro Vercelli – con Zoma in forma stellare -, dimostrando di attraversare un ottimo momento di forma e di avere le carte in regola per recitare un ruolo da protagonista anche nei prossimi playoff. Il match d’andata si concluse con uno 0-0 che non rispecchiò pienamente l’andamento della gara. I padroni di casa dominarono per circa 70 minuti, ma nel finale furono i blucelesti – in campo con la maglia granata in quell’occasione – a sfiorare il colpaccio, sprecando due occasioni enormi che avrebbero potuto cambiare l’esito dell’incontro.

Verso Lecco-Albinoleffe, l’intervista prepartita di mister Valente

Mister, cos’è successo nel primo quarto d’ora di Padova?
«Chi ci conosce sa che abbiamo analizzato questa cosa, non è la prima volta che avviene. Sono sicuro che cambieremo da ora in poi».

Su Sene e Kristoffersen:
«L’assenza di Sene ci ha tolto qualcosa a Padova, sta rientrando ma non si allena con il gruppo. Chi mi conosce sa che i ragazzi devono pedalare in campo, Kristoffersen sta crescendo molto e chi ha visto la partita di Padova sa che ora ha un tempo nelle gambe: è pronto per partire o per subentrare».

Ancora Anderson in difficoltà:
«Cambiarlo al 45′ è stato legato alla volontà di avere gamba, mi fa piacere se ci sono i quinti che entrano così. Kritta ha cambiato ancora ritmo come braccetto, non sono sicuro di come partiremo perchè la settimana è stata corta».

Loro sono molto veloci:
«Lo so, anche chi entra dalla panchina deve dare qualcosa di più dalla panchina».

Pensate di aggredirli sin da subito?
«Devono guadagnarsi il quarto posto, noi faremo bene a essere aggressivi sin da subito. Sono propositivi e bravi a palleggiare, così come a fare le transizioni: ci possono concedere qualcosina se faremo ciò che siamo bravi a fare. Sono contento di affrontare partite così».

Buona squadra da trasferta:
«Prima del Trento hanno fatto una buona striscia, come mister dico che è meglio perdere una volta 5-1 che 5 per 1-0. Con la Pro Vercelli hanno dimostrato di non essere insicuri, anzi hanno qualità individuali importanti».

Chi sta meglio tra Vicenza e Padova?
«Penso che il Padova abbia vissuto un momento critico perché è stato sorpassato e si è sentito con noi, nonostante la fiducia data dai due gol iniziali: importante fare i tre punti, il programma finale di tutte e due m’impedisce di scommettere. Non voglio sbilanciarmi, è difficile perché basta sbagliare un contropiede».

Zoma centrale è un spauracchio:
«Ha una gamba importante, per i difensori è difficile da affrontare e lo dimostra il gol che ha fatto con la Pro Vercelli. Dobbiamo essere bravi ad anticipare quelle giocate in profondità per anticipare o scappare, abbiamo ben analizzato quello che ci aspetta. Ce lo aspettiamo sull’esterno».

Potreste avere un match point.
«Chiaro è che s’iniziano a fare dei calcoli, ma prima di tutto dobbiamo vincere. Stavolta giocheremo noi al sabato e mi piacerebbe fare della pressione sugli altri: scenderemo in campo per fare una prestazione intensa e piacevole per chi ci guarda, con la massima carica per vincere la partita».

Il pressing è pericoloso:
«Se andassi dai ragazzi e gli dicessi di mettere il bus davanti all’area non sarei coerente. Non posso chiedergli di non essere coraggiosi: dobbiamo leggere le loro giocate per evitare le ripartenze».

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