Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha fatto visita, nel pomeriggio di oggi, alla Canottieri Lecco per i 130 anni di vita del sodalizio bluceleste. Con lui il segretario generale Carlo Mornati, il presidente del Coni Lombardia Marco Riva e una parata di campioni e autorità civili, religiose e militari.
Cariboni ha ricevuto il plauso di Malagò per i quarant’anni al servizio dell’associazione sportiva, oltre a due targhe celebrative, una dal Comune di Lecco per mano del sindaco Mauro Gattinoni e una da Pietro Gatto del Csi Lecco. Non solo. Marco Riva ha proposto per lui l’assegnazione della stella d’oro al merito sportivo (dopo avere già ricevuto quella d’argento), idea che ha riscosso il consenso di Malagò e Mornati.
Malagò: «La vostra sede è unica»
«Chi vi ha preceduto è stato bravissimo a costruirvi questa sede, qualcosa che oggi sarebbe impossibile – ha spiegato Malagò – Qui c’è una lunga storia di donne e uomini che hanno reso celebre questo posto. Complimenti per il bel riconoscimento sulla qualità della vita dei giovani, deve rendervi orgogliosi. Mettete gli atleti nelle migliori condizioni di esprimersi al meglio; impiantistica, scuola tecnica e allenatori sono di prima scelta. Ci sono anche valori che in provincia sono più profondi e partecipati. Lo sport italiano vi deve molto. È bello questo percorso comune che accomuna Aniene e Canottieri Lecco: all’epoca si pensava soltanto al canottaggio, nel corso del tempo c’è stata l’affiliazione di altre discipline, che crea una polivalenza e un’offerta molto più d’appeal nei confronti dei giovani, senza però disconoscere la tradizione».
Malagò si è poi rivolto a giovani e non solo: «Continuate a portare avanti lo spirito del Comitato olimpico. La Canottieri Lecco è un gigante. Ci sono associazioni sportive dilettantistiche anche più piccole di voi e dell’Aniene, ma siamo tutti parte di una grande famiglia. Tutte queste realtà tengono in piedi il sistema sportivo italiano».
Mornati: «130 anni di campioni»
Ad accompagnare Malagò il segretario generale del Coni, il mandellese Carlo Mornati. «Nonostante io rappresenti la Canottieri Moto Guzzi, quindi sia in trasferta un po’ come un bresciano nella curva dell’Atalanta, qui mi sento a casa – sono state le sue parole – Innanzitutto perché riconosco tanti atleti, dirigenti e altre figure a me note. Mio padre giocava qui a tennis, è stata la Canottieri Lecco ad avvicinarmi allo sport. Marco (Cariboni, ndr) è un eroe: chi fa il dirigente sportivo sa cosa significa, sono più gli insulti che riceve dei riconoscimenti per qualche medaglia che arriva, però permette a tantissime generazioni di fare sport. Io guardo alla Canottieri Lecco con un po’ di invidia per il posto. I lecchesi spesso non se ne accorgono: è una fortuna poter praticare tutti questi sport, è un servizio sociale immenso. Io non credo che il presidente Malagò abbia visto tanti posti come questo. Sono 130 anni molto importanti, che hanno visto passare moltissimi campioni».
Rossi: «Qui sognai la prima maglia azzurra»
Presenti alla cerimonia, presentata da Mauro Frigerio, anche diversi campioni che hanno scritto pagine di storia blucelesti. L’atleta più medagliato dello sport lecchese, leggenda della canoa e della Canottieri Lecco, Antonio Rossi, ha scherzato: «Qui ancora mi riconoscono per le mie vittorie e non per Pechino Express. Qui da bambino ho iniziato a sognare per la prima volta la maglia azzurra». Andrea Oriana, nuotatore olimpionico, ha ringraziato Cariboni «per avere portato la Canottieri nel mondo e Malagò per avere sempre incarnato la sportività». Andrea Bassani, già prodiere su Luna Rossa: «Rappresentare la Canottieri Lecco nelle mie gare internazionali è sempre stato un onore. A questi ragazzi dico che io ho iniziato a 19 anni, quindi siete in anticipo e potere sognare ancora più in grande di me».
A margine degli interventi delle autorità, Malagò è stato invitato da Cariboni a scoprire insieme la targa con cui la Canottieri Lecco ha deciso di intitolare l’hangar che contiene canoe e armi all’indimenticato allenatore Giovanni Lozza, scomparso lo scorso anno.