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Il pellegrinaggio continua

Non ci sono ancora notizie positive rispetto alla ricerca di un campo in erba naturale nel territorio lecchese. L’ipotesi Vercurago resta di difficile attuazione anche al di là del potenziale gradimento dello staff

16 febbraio 2023: il Lecco in campo a Vercurago BONACINA/LCN SPORT
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Se sul fronte del mercato il Lecco sta chiudendo delle trattative, non si può dire altrettanto rispetto ad altri temi. Tra i temi all’ordine del giorno c’è anche la ricerca di un impianto che sia dotato di un campo in erba naturale, specifica richiesta di mister Federico Valente. Nel corso della giornata di mercoledì 11 giugno si è fatta avanti l’indiscrezione legata a un accordo ormai trovato per trovare ospitalità presso il Centro Sportivo Antonio Moretti della vicina Vercurago: qui, per la cronaca, la stagione si è chiusa lo scorso 18 maggio con la finale play off di Terza Categoria tra i rossoblù e la Sirtorese, che ha festeggiato il ritorno in Seconda vincendo di misura (0-1). Come spiegato nel corso dell’appuntamento odierno di “Diario 1912”, però, non ci sarebbe nulla di tutto ciò sul tavolo: detto che al momento non si sarebbe andati oltre un contatto informale tra il sindaco Maggi e la club manager Bonfanti, ci sarebbe da ristrutturare anche la convenzione che regola il rapporti tra il Comune e l’Ac Vercurago per l’utilizzo della struttura di via Adda.

Il precedente del 2023

Secondo le informazioni raccolte, infatti, il club rossoblù non può “subaffittare” il campo a un’altra società: inoltre, anche se si riuscisse a superare la questione burocratica, sarebbe tutta da valutare la convivenza tra le due realtà. Quelli del 2023 furono dei favori fatti dal presidente onorario Vallara, già socio di minoranza negli Anni Novanta, costati a lui anche una reprimenda. Andiamo oltre: allo stato attuale nessun membro dello staff di mister Valente o rappresentante della Calcio Lecco ha in programma un sopralluogo a Vercurago, diversamente da quanto successo – con rating bassi – a Valmadrera e Calolzio, con il “De Coubertin” di Oggiono che è stato scartato mesi fa per gli alti costi di riadattamento al calcio dopo anni di solo rugby. Insomma, la ricerca prosegue e proseguirà ancora tra le ipotesi Barzago e Robbiate, ma una volta di più vengono messe a nudo le serie difficoltà che emergono quando si parla d’impiantistica sportiva.

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