Ancora Ferrini, ancora pareggio a Trieste come a gennaio. Resta un sapore sicuramente diverso in bocca, però, rispetto ad allora visto che stavolta i blucelesti erano andati sopra al 63′ al termine di un buon primo quarto d’ora della ripresa; un vantaggio effimero, durato lo spazio di 7′ e cancellato dalla conclusione di D’Urso deviata da Tanco. La squadra di Valente ha dato la marcata impressione di essere ancora appesantita dai carichi di lavoro estivi, mancando svariate possibilità di ripartenza dietro la giovane linea difensiva di casa, che è riuscita a contenere le offensive del Lecco soprattutto grazie alla maggior freschezza: quando le Aquile hanno spinto, per l’appunto in quella limitata fase d’inizio secondo tempo, sono sempre riuscite ad attaccare l’area con profitto, fino a costruire il momentaneo vantaggio. Per i blucelesti resta un punto dolceamaro – più amaro che dolce -, per la Triestina teoricamente un buon punto ma con una classifica che verrà ulteriormente falcidiata da una penalizzazione di sei punti nelle prossime settimane.
Triestina 1-1 Lecco, l’intervista di mister Federico Valente
Mister, vi è mancato lo spunto.
«Poca lucidità? Vero. Nella pausa abbiamo parlato di cos’avremmo dovuto fare meglio, quando abbiamo recuperato palla è mancata qualità nel passaggio. Cambiando le corse in profondità abbiamo costruito degli angoli, quando vai sopra 1-0 devi provare a portarla a casa. Sull’1-1 c’è stata la deviazione di Tanco, chiaro è che faccia male non vincere ma prendere un punto in trasferta non è male: inizialmente, lo confermo, non siamo stati chiari e brillanti»
La Triestina ha dimostrato di avere qualità:
«Si arriva qua sentendo di tanti problemi, ma abbiamo pensato a noi stessi. Hanno avuto tanto possesso, ma comunque con poche occasioni nette. Il pareggio alla fine è corretto, ma se alla fine Rizzo la mette morbida dietro possiamo fargli ancora male. Individualmente loro sono forti, devo fare i complimenti ai ragazzi».
Ancora sul mercato:
«Ndongue non lo conto prima d’inizio o metà novembre. Una punta o una sottopunta, questo stiamo cercando in questo momento. Sono contento che finalmente lunedì finirà il mercato».
Triestina 1-1 Lecco, l’intervista di Marwane Kritta
Marwane, mancata fluidità e spunto:
«Sono d’accordo, non sono rientrato da tanto per via del problema all’anca. Ringrazio per la fiducia che mi è stata data sin da subito: partita dopo partita sto cercando di riprendere minuti e gamba».
Avete comunque compattezza:
«Siamo contenti della prestazione, non abbiamo concesso quasi niente al di là del gol che è stato deviato. Bisogna migliorare ciò che si è fatto “male”, avanti così».
Sempre gol subito:
«Quel poco che concediamo ci va sempre contro e per questo siamo incazzati. Lavoriamo sempre forte per mettere le toppe a questi piccoli errori che ci stanno costando».
La tua estate è stata…
«…Veramente tranquilla, con procuratore e società. Ho pensato alle vacanze e sin dal primo giorno ero sereno: ho pensato sempre al Lecco, il mercato non l’ho seguito».
Triestina 1-1 Lecco, l’intervista di mister Geppino Marino
Mister, anche stavolta ben messi in campo.
«Partita diversa rispetto a quella con l’Alcione, mi sono concentrato sul dare compattezza ed equilibrio alla squadra. D’Urso è stato scelto per darci una mano nel palleggio, loro mi hanno impressionato per intensità: ho chiesto atteggiamento e di riempire di più l’area di rigore: in linea di massima non mi sento di trovare qualcosina che non va, stanno dando l’anima e la corsa in più la fanno. Quanti tiri abbiamo preso oggi? Abbiamo Kosjer e Anzolin, un 2006 e un 2005, oltre a Moretti mai considerato l’anno scorso. Abbiamo preso gol in quei 5′ di blackout dettato dalla stanchezza: dobbiamo essere più incisivi, portando Ionita più in area di rigore e attaccando meglio la porta. Per me una grande partita».
Il gol preso avrebbe potuto essere una mazzata:
«Sono cose che non voglio considerare per trasmettere delle debolezze. Dobbiamo stare attenti, ma sicuramente queste situazioni si eviteranno: mi dispiace e rosico, con queste prestazioni… Non dobbiamo sentirci appagati, dobbiamo recuperare e ricercare i tre punti perché dobbiamo giocare per vincere».
Sta succedendo tanto intorno a voi. Cosa sapete?
«Ho detto ai ragazzi che siamo dei professionisti devono essere abituati a convivere con determinate situazioni. L’unica certezza è sapere quando giochiamo: ho la fortuna di allenare degli uomini che sanno reagire e isolarsi rispetto al casino che c’è intorno. Io sono arrivato a ottobre ed ero a interim, sto facendo il massimo per rimanere qui perché mi sento di poterci stare».
Ottima organizzazione difensiva, ma poca fluidità nella manovra:
«Bisogna lavorare, sapevamo di poter attaccare una linea alta. Determinate cose si fanno con una condizione adeguata, ai ragazzi lo chiedo e quando possono farlo lo fanno con molto sacrificio. È la nostra terza partita, troviamo chi ha fatto 5-6 amichevoli: non abbiamo infortuni, stiamo gestendo la rosa come se avessimo fatto il ritiro; normale che al 90′ rimanga l’appetito per non aver vinto la partita, ma è encomiabile quello che stanno facendo. Se dobbiamo fare una corsa la facciamo, ma in questo momento preferisco avere una squadra solida e cattiva, poi in questa categoria si può vivere sull’episodio. Siamo sulla strada, i ragazzi non si stanno tirando indietro: guardate le altre squadre che sono in difficoltà, come il Foggia che ha perso 6-0. Comunque non dobbiamo sentirci appagati».