Seicentottantasei giorni. Tanto è servito al Lecco per completare un ciclo infinito iniziato con la vittoria di Palermo (1-2) e completato con il successo di Monza contro l’Inter U23 (0-1). A decidere il match dell’U-Power Stadium è la splendida volée di Metlika a metà ripresa: il centrocampista, appena uscito dalla panchina, trova il momento ideale per pescare la prima rete con la nuova maglia bluceleste. Un successo pesante pesante per la squadra guidata da mister Valente, che ha il predominio territoriale per tutta la durata della partita e ha la pazienza di aspettare il momento giusto per fare gioco-partita-incontro.
Inter U23 0-1 Lecco, l’intervista di mister Federico Valente
Mister, avete divertito nel primo tempo e poi cambi vincenti.
«La squadra ha provato a fare quanto abbiamo chiesto. Per me avremmo potuto farla girare più rapidamente, ma c’è sempre un avversario che è sempre pericoloso in ripartenza».
Vi siete tolti un peso?
«Il mio non era così elevato come quello di altri nell’ambiente, 23 mesi sono tanti. Questo momento doveva arrivare, è uno steppetino in un cammino di crescita perché abbiamo tanto margine di crescita: da domani ricominciamo a lavorare, certamente i ragazzi sono contenti».
Mancata concretezza:
«È la cosa più difficile, trovare concretezza. Step by step costruiamo qualcosa d’importante, provando a fare bene le due fasi di gioco; troppo importante giocare così sulle palle inattive».
Gestione sembrata matura, diversamente da Trieste:
«Lo step l’abbiamo fatto nel lavoro quotidiano, analizziamo tutto con lo staff sui nostri principi al di là di come va la partita perché la prossima sarà diversa. Quanto sbagliato a Trieste l’abbiamo analizzato, poi i ragazzi hanno risposto perchè devono camminare così per tenere viva la palla».
Entusiasmo straordinario a fine gara: come gestirlo?
«Per i nostri giocatori è il top avere un pubblico del genere, che ti spinge e ti dà la fame per voler vincere insieme a te. L’euforia ti può portare lontano e va benissimo, ma noi dobbiamo rimanere lucidi».
Loro vi hanno aspettati:
«Va sempre visto che hanno deciso loro o ci siamo presi noi il possesso. Nel primo tempo abbiamo sfruttato poco la fascia, loro sono forti anche in ripartenza e con Ferrini così – che ha preso non so quante botte – ho messo Romani per avere freschezza; lucidi anche Tanco e Battistini, è troppo importante per noi».
Cos’avete trovato nell’Inter U23?
«Hanno giocatori di gamba interessanti e ben messi in campo, hanno fatto una scuola importante. Le palle inattive con mister Vecchi sono così, anche con il Vicenza si è inventato non so quante cose diverse. Per noi è stato un bene affrontarli adesso, ma danno sicuramente fastidio».
Bene Romani, che ha bloccato Kamatè:
«Loro questa settimana hanno spinto, anche se ora sembra facile dirlo. Ora bisogna tenere la barra dritti e andare a duemila, anche Rizzo è entrato così. Romani in questa situazione magari non l’avrebbe buttato dentro chiunque, ma io vedo come si allenano; Anastasini e Mihali vanno portati al top sul nostro percorso».
Inter U23 0-1 Lecco, l’intervista di Antonio Metlika
Antonio, entri e segni determinando la partita. Quali pensieri?
«Una gioia immensa, sono felicissimo per la squadra che si è meritata la vittoria tenendo la palla sin dal primo minuto».
Il concetto del farsi trovare pronti è questo:
«Tutti lavorano bene, ci facciamo trovare pronti quando il mister ci chiama in causa».
Mister Vecchi ha detto che potete ambire per la vetta:
«Guardiamo partita per partita, non dobbiamo pensare troppo in là pensando solo al prossimo avversario. Ultimo gol? Contro il Caldiero la scorsa stagione».
Giocare con Zanellato aiuta chiunque:
«Siamo un centrocampo completo, ci aiutiamo tutti e c’è una sana competizione tra di noi. Zanellato ci aiuta tanto avendo giocato a livelli molto più alti dei nostri».
Inter U23 0-1 Lecco, l’intervista di mister Stefano Vecchi
Mister, cosa non ha funzionato? Non vista la solita determinazione.
«Questa è la chiave di lettura più importante di questa gara, dobbiamo imparare e calarci nella categoria tra ragazzi più e meno giovani che devono comunque migliorare e crescere. Oggi si è vista la differenza tra una squadra forte di categoria – tranquillamente da primo posto -, che con questo allenatore è sempre stata organizzata e agonisticamente pronta; noi in questo momento non siamo da primi posti della classe, ma lo sapevamo perché non basta metterci corsa e qualche colpo di qualità: dobbiamo alzare il livello di battaglia e personalità, quando ti aggrediscono devi giocare con attenzione. Siamo due passi sotto al Lecco, per ora, e oggi si è vista parecchia differenza: sappiamo di dover lavorare, tutte le Under 23 hanno attraversato queste difficoltà a patto che si metta quello che richiede la categoria».
Il Lecco a tratti è stato sovrastante:
«Tra le squadre più preparate della categoria, forse la più preparata e in questo momento forse non siamo pronti per una questione di chili, ma senza quelli serve più qualità. Mosconi? Tra i prospetti più interessanti del settore giovanile e con grande spirito, le difficoltà poi si vedono in campo».
Sui singoli:
«Le difficoltà ci sono per tutti i ragazzi, il Lecco ha temperamento e forza fisica in tutti e undici i titolari».
Questo il piano partita?
«Accettare il palleggio è stata una strategia tattica che, in realtà e nonostante il predominio, non ha portato a conceder loro tante occasioni anche se la vittoria è stata meritata. Tatticamente è stata giocata nel modo più giusto».
Tre-quattro situazioni con la scelta sbagliata al limite dell’area:
«Purtroppo oggi ci fermiamo alla scelta e a poco altro. Quando c’è poca pressione vien fuori la tua qualità, la grande differenza con la categoria è questa ed è quello che abbiamo pagato oggi; fin qui, però, non abbiamo sofferto così tanto».
La partita di Calligaris:
«Non c’è alternanza, siamo stati chiari e puntiamo su di lui. Abbiamo preso un portiere come Melgrati perché se lui spiccasse il volo in prima squadra grazie alle sue prestazioni avremmo uno forte come Riccardo da mettere in campo».
