Il Lecco si prepara al big match. Gregorio Tanco, 25enne difensore argentino che sta vivendo un momento di grande forma, ha parlato al termine dell’allenamento di mercoledì in vista della sfida di domenica alle 20.30 contro l’Union Brescia al Rigamonti-Ceppi: atteso il pienone, anche se la prevendita dei biglietti non si è ancora potuta aprire per le eccessive lungaggini dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive. Seconda e terza forza del girone A di Serie C – oggi divise da tre punti – si sfideranno nel ribollente catino del “Rigamonti-Ceppi” e al centro del reparto difensivo di Valente ci sarà anche l’ex Banfield, che verosimilmente tornerà a respirare un’aria a lui ben nota.
Verso Lecco-Union Brescia: parla Gregorio Tanco
Gregorio si sente nell’allenamento il peso del match che sta arrivando?
«Noi l’affrontiamo come una partita in più e sappiamo cosa rappresenti l’Union Brescia, però noi sappiamo quello che abbiamo e la prepariamo come se fosse una partita in più, al di là del considerarla una partita importante per noi».
State uscendo da un periodo importante anche a livello difensivo, Verona a parte. È un sintomo di compattezza?
«Sì, quando c’è una difesa che sta facendo bene vuol dire che tutta la squadra sta facendo bene il pressing, perché i primi difensori sono quelli davanti. Vuol dire che tutta la squadra sta facendo un lavoro difensivo grandissimo. Noi siamo quelli che difendiamo, però quelli che stanno facendo un lavoro grandissimo sono quelli davanti che ci aiutano tanto».
Di Molfetta, Giani, Cazzadori, Spagnoli e potrei andare avanti per un quarto d’ora. Questo è il Brescia. Vi siete spaventati?
«Noi siamo tranquilli, l’affrontiamo come una partita in più come ho già detto, noi abbiamo anche i nostri armi qua: Zanellato, Sipos, li abbiamo tutti».
In difesa siete preoccupati o no?
«No, mai».
Tu e Battistini state facendo da chioccia a Romani?
«Sì, come ho detto prima stiamo facendo un lavoro di squadra grandissimo, chi entra sta facendo bene e quindi vuol dire che in allenamento stanno tutti andando a duemila e tutti quelli che stanno qua, quei 22-25 giocatori, sono pronti per giocare. Quindi che ci sia o non ci sia uno o l’altro, si farà bene sicuramente».
Insomma, è certamente un partitone Lecco-Brescia però poi ce ne sono altre 28.
«Sì, per quello l’affrontiamo come una partita in più. Ci sono ancora tantissime partite da giocare».
Da argentino: avere tutto questo supporto, questo calore intorno, cosa ti trasferisce?
«Noi siamo abituati da quando iniziamo a giocare in Argentina al tifoso caldo, e niente, mi fa sentire bene. A me piace tantissimo quando c’è la tifoseria, quindi mi sento come a casa con questa tifoseria qua dietro».
Qual è il tuo soprannome? Tutti gli argentini hanno un soprannome, un apelido.
«No, non ce l’ho un soprannome ancora».
Quindi va bene Martillo?
«Va bene Martillo (ride, ndr)».