Seguici

Calcio

Fallo ancora, Lecco. Valente: «Novara sotto le sue possibilità. Stadio? Fiducia nella società»

I blucelesti hanno vinto le ultime quattro delle cinque partite disputate in trasferta e sono sempre in scia al LR Vicenza: al “Piola” una nuova gara dagli importanti contenuti

Condividi questo articolo sui Social
Tempo di lettura 4 minuti

Il Lecco torna al “Piola”, questa volta di Novara, forte delle quattro vittorie esterne conquistate nelle ultime cinque uscite. Quella che è diventata improvvisamente una macchina da trasferta sarà di scena al cospetto di una compagine, quella piemontese, che ha a dir poco faticato a imporre le proprie qualità: 1 vittoria con l’Arizgnano, ben 9 pareggi e 3 sconfitte a chiudere il cerchio per la compagine guidata da mister Andrea Zanchetta, alla prima esperienza da capo allenatore tra i grandi dopo un lungo apprendistato nei settori giovanili chiuso con la vittoria dello Scudetto Primavera con l’Inter. Mister Federico Valente recupera Battistini e Voltan, ma dovrà fare ancora a meno di Marrone che è nel pieno del percorso che lo riporterà in gruppo dopo il match del fine settimana.

Prepartita Novara-Lecco, l’intervista di Federico Valente

Mister, difficile gestire il gruppo dopo il bellissimo 5-1 con l’Arzignano?
«I primi due giorni lavoriamo in modo tosto e duro, indipendentemente dal risultato appena ottenuto: abbiamo analizzato le cose da correggere e da poter far meglio, sottolineando quello che è stato fatto bene. Il Novara è sotto le proprie possibilità, i ragazzi hanno percepito cosa ci aspetta: non mi va di andare sempre sull’aspetto mentale, abbiamo voglia di crescere e migliorare ogni giorno. Non concedo un millimetro».

La rosa si allunga quasi all’improvviso:
«Star fermo è la cosa peggiore per un giocatore, fare la scelta con 20 giocatori è più difficile rispetto ad averne solo 14. Furrer ha fatto una settimana intera, così come Battistini e Voltan che hanno ripreso al 100%: un giocatore deve darmi un segnale forte, nessuno riceve un piccolo regalo ma deve dimostrare. Per me come allenatore è top avere la scelta ampia, Marrone sta fermo questa settimana dopo aver ripreso a correre ma senza fare nulla d’intenso: rientrerà la prossima settimana».

Ndongue può fare la prima punta?
«Lui sta bene, a chi si aspettava più minutaggio per chi stava in panchina confermo che do quello che uno si merita. Fred può fare prima, seconda punta, esterno con le tre punte, può fare anche il quinto per me perché tutti i giocatori devono fare un po’ tutti i ruoli».

In questi giorni c’è stato tanto rumore intorno a voi:
«Sinceramente non leggo mai le cose, non m’interessano perché più spendo energia per le cose sulle quasi non posso incidere e peggio è. Ho il 100% della fiducia su quello che fanno il presidente e la dottoressa Virna Bonfanti: do internamente la mia opinione, non tocca a me parlare di politica o stadio».

Entrando in campo non risponde agli applausi del pubblico:
«Sento tutto, ma so che nel calcio il vento cambia velocemente. Sono contentissimo di come ci sta dietro la tifoseria in casa e trasferta, sono fiero di allenare in una piazza così. Non è un segnale di poco rispetto, al contrario rimango umile e resto nel tunnel».

Difficile cambiare gli interpreti del 5-1?
«Non ci conosciamo bene ancora (ride, ndr). Guardo chi fa bene durante la settimana, se uno fa bene in campo e non fa danni nei giorni seguenti si merita di essere confermato, ma magari qualcuno si merita una pausa dopo un periodo di partite. Guardo di dettagli e le richieste della partita di domenica, ho uno staff magnifico: c’è si sono sempre tanti aspetti».

Sulla crescita dei giovani:
«Quelli più grandi sanno deve possono pressare, ma cambia fare pressing a 20 o 35 anni. Abbiamo mixato chi c’era già con chi abbiamo preso dal mercato, integrando i ragazzi della Primavera: vogliono crescere e fare un percorso, io sposo l’idea del presidente e della società che vogliono un calcio veloce e intensa, poi Pellegrino, Metlika, Furlan, Sipos e Mallamo sono ancora giovani; con loro ci sono altri elementi più esperti che bilanciano e creano il giusto mix».

Facciamo un gioco tra Lecco, Vicenza e Union Brescia:
«Scelgo per cosa? Vincere il campionato (ride), ndr)? Come allenatore posso partecipare e dare il mio contributo nella creazione della rosa, sceglierei sempre il posto dove posso fare le mie scelte: a me piace questo, ho partecipato a tanti colloqui e così posso essere veramente valutato».

Condividi questo articolo sui Social

Lecco Channel Web Radio

Diario 1912 - Il nostro podcast

LECCO CHANNEL NEWS TV

SEGUICI SU FACEBOOK

Altre notizie in Calcio