Un pessimo Lecco, il peggiore visto finora, cade a Novara e scivola a -8 dalla capolista Vicenza insieme all’Union Brescia, l’altra grande delusa di giornata. Zero tiri credibli nello specchio della porta per i ragazzi di Valente, ma più in generale 98′ piatti e senza acuti per i blucelesti: la prova del campo ha bocciato il sorprendente undici del tecnico italosvizzero, che ha cambiato in corsa solamente dopo lo strameritato gol partita di Da Graca arrivato al 26′; nulla di travolgente, ma dopo lo sostituzioni quantomeno 2-3 cross interessanti sono piovuti dalle parti di Boseggia, portiere di casa ai limiti del senza voto per il poco che ha dovuto fare tra i pali. Festeggia meritatamente il gruppo di Zanchetta, che rinsalda la propria posizione dopo 12 uscite complessivamente sottotono.
Novara 1-0 Lecco, l’intervista di mister Federico Valente
Mister, zero tiri in porta e ritardo nei cambi:
«Non siamo stati intensi sulla palla e duri nei duelli, diversamente da come siamo abituati. Avevo dubbi su Battistini e Romani, per questo non potevo cambiare prima; vero, potevo usare lo slot del 45′. Colpa mia, se cambio prima forse non succede niente. Nessun tiro, è vero, e nasce dal fatto che non eravamo abbastanza intensi senza la palla perché il palleggio nasce lì. Complimenti al Novara che ha lottato per la propria vita».
Kritta e Mallamo stretti per tirare?
«Sì, sì, con Furrer a puntare il suo avversario; l’idea è stata mia ed è colpa mia se non è andata bene. Il Novara ci ha aspettati con il 5-3-2, cambiando rispetto alle ultime partite: da tutte le partite possiamo prendere qualcosa e ho già parlato con i ragazzi nello spogliatoio. Le partite come quella di domenica scorsa e quella con il Renate nascono senza palla, questo ci rimane nostra».
Siete entrati in campo sapendo il risultato del Brescia.
«Ma chi lo sapeva? Non andiamo in campo pensando a questo. Abbiamo perso 1-0, proteggo alla morte i miei giocatori ma dobbiamo essere più intensi. Non abbiamo perso tecnicamente o tatticamente, ma sul fronte dell’intensità».
Degli spunti positivi ci sono dai cambi:
«Posso ripartire da tutti, anche da Battistini che ha ripreso ed è sceso in campo. Sì, lavoro giorno dopo giorno e non mi faccio innervosire da una sconfitta che sicuramente analizzeremo e della quale parleremo già domani».
Avete pensato ad altro in corso d’opera?
«Tanco ha preso una botta in testa, Romani un problema al soleo, Battistini a corto di fiato. Per questo siamo andati sull’esterno per trovare i cross, se arriva la palla giusta a Sipos magari facciamo l’1-1: il palleggio ci serve per creare delle difficoltà, ma non siamo arrivati bene negli ultimi metri per l’intensità nostra e la bravura dell’avversario».
Prima sconfitta esterna:
«Fa sempre male perdere, dà fastidio perché se difendi meglio in quella situazione porti a casa lo 0-0. Con la sconfitta questa partita l’analizziamo in maniera più dura».
Novara 1-0 Lecco, l’intervista di Matteo Battistini
Capitano, prestazione deludente:
«Partiamo dal presupposto che di partite semplici non ce ne sono, ognuna ha la sua storia. Penso che sia mancata un pochino d’intensità e velocità con la palla per demerito nostro e qualità dell’avversario che ci ha chiuso bene gli spazi. Vogliamo ripartire già da domani».
Avete concesso centralmente: è raro.
«La palla di Alberti è stata un episodio, sul gol abbiamo concesso un rimpallo e siamo stati poco cattivi anche in quella situazione. Dobbiamo stare sul pezzo e concentrati per 90′ e più: la partita di oggi ce lo dimostra».
Due sconfitte senza tirare: c’è una linea comune?
«Settimana scorsa abbiamo fatto 5 gol, oggi abbiamo fatto fatica a tirare e forse abbiamo attaccato con poca cattiveria. Tutto passa dall’intensità».
La marcia rimane buona, al netto del Vicenza:
«Non guardiamo le altre, dobbiamo sicuramente fare scelte con più serenità e precisione».
Momento da capire, questo?
«Come detto, il nostro punto forte è nell’umiltà e nell’intensità. A prescindere da chi c’è e chi non c’è, tutti si fanno trovare pronti in campo».
Preoccupante vedere il Cittadella di nuovo vicino?
«Non guardiamo né davanti né dietro, vedremo alla fine del campionato dove saremo arrivati. Vogliamo continuare a spingere e fare bene».
Novara 1-0 Lecco, l’intervista di mister Andrea Zanchetta
Mister, oggi trasformati.
«Non direi, sicuramente con un atteggiamento importante abbiamo limitato una squadra molto forte e brava nel palleggio. Speriamo che i ragazzi stasera abbiano la consapevolezza che questa è la base per fare bene in campionato: l’atteggiamento nei duelli mi è piaciuto veramente tanto».
Livello tenuto per tutta la gara:
«È anche una questione di caratteristiche, magari qualcuno te lo garantisce più facilmente e su questo dobbiamo ragionare perché non possiamo prescindere da questo. Il focus è lì e ci lavoreremo».
Ranieri e Lanini fuori:
«Scelte maturate in base alla partita che volevamo fare e a come volevamo indirizzarla, Di Cosmo e Da Graca hanno caratteristiche diverse ma tutti i giocatori sono importanti: la sostanza è che in campo bisogna avere corsa, voglia e determinazione. Poi Di Cosmo ha dato molta qualità al gioco, non ha dato solo corsa».
Cambiare tanto ha dato una scossa mentale?
«Parlo tante volte con i ragazzi e spiego questo tipo di cosa: nei fatti è forse una cosa più importante, questo non deve mancare perché tutti vogliono questo. La partita di stasera ci dà grande fiducia, con questo atteggiamento possiamo giocarcela contro chiunque».
In settimana è intervenuta la società?
«No, oggi prima della partita ha voluto dare fiducia ai ragazzi come ha sempre fatto e ha detto di essere a pieno sostegno dei ragazzi, aspettandosi qualcosa di più come tutti. Ci fa capire quanto la proprietà ci tenga e stia soffrendo: oggi abbiamo portato molto bene in partita quello che facciamo in allenamento, penso che il messaggio sia arrivato forte e chiaro tanto da me quanto dalla società; altre volte i ragazzi non sono riusciti a mettere in atto le cose, ci vuole del tempo ma questo è un buon segnale».
Non siete squadra da medio-bassa classifica: cosa non ha funzionato finora?
«Sicuramente ci sono tanti fattori che hanno inciso in questa classifica che non ci piace, ma siamo ancora in tempo per rimediarla. Abbiamo avuto una marea di situazioni legate agli infortuni che non ci hanno fatto lavorare insieme e di alzare il livello anche in allenamento: sarebbe una scusa banale, era arrivato il momento di farci l’esame di coscienza e i giocatori hanno voluto cambiare atteggiamento; qui stiamo parlando di essere una squadra solida e meno – diciamo così – timorosa, non tanto di fare cose buone in campo: giocare a Novara non è semplice, ma dev’essere un privilegio».
Due vittorie per 1-0, ma molto diverse tra loro. Sarebbe stato un delitto non vincere:
«Dobbiamo essere più cinici e fare scelte migliori, dai 20-25 metri bisogna calciare. Velasco dice che i processi di miglioramento sono graduali, a un certo momento le cose arrivano perché ci lavori per tanto tempo: ci stiamo lavorando da tanto, sin dal ritiro e dobbiamo avere la forza di crederci perché questa squadra si può togliere bene delle soddisfazioni».



















