Ritorno al “Rigamonti-Ceppi” per il Lecco di Valente. Messa alle spalle la prestazione di Novara – con tanto di meritata sconfitta – i blucelesti sono all’antivigilia di una doppietta di gare interne: prima la Pro Patria e poi il Cittadella, chiaramente con focus che dev’essere incentrato sui bustocchi. Penultima in graduatoria, la compagine biancoblù è farcita di ex e ultimamente ha dato dei segnali di crescita al di là delle scarne risposte ottenute a livello di classifica. Di fronte un Lecco obbligato a dare delle risposte dopo il ko patito in terra piemontese.
Prepartita Lecco-Pro Patria, l’intervista di Federico Valente
Mister, c’è bisogno di riprendere la marcia:
«Tutte le partite sono insidiose e mai scontate. Nel corso di questa settimana abbiamo lavorato sul nostro modo di stare in campo».
Com’è stata analizzata la sconfitta di Novara?
«Noi analizziamo la partita sempre allo stesso modo, è fuori che si analizza con maggior durezza e con determinate parole. I calciatori in primis sanno di cos’abbiamo bisogno e questo mi rende felice. Il mio umore non cambia rispetto a vittoria o sconfitta, sono molto critico come ho dimostrato dopo il 5-1 all’Arzignano Valchiampo».
Andiamo verso una battaglia?
«C’è sempre in questa categoria, se non sei pronto… L’approccio dev’essere intenso a prescindere dall’avversario: abbiamo un’idea del loro gioco, sono chiari e con giocatori interessanti al di là della classifica».
Come sta la squadra?
«Benissimo. Ho le mie idee, sono contentissimo per Romani perché se uno entra in una Nazionale ha l’opportunità di misurarsi con il benchmark europeo. Ieri ci ha scritto per chiederci come stiamo e questo mi rende fiero perché vuol dire che abbiamo toccato bene i giocatori. Ci sono un paio di possibilità per sostituirlo: deciderà anche la mia pancia».
Come avete lavorato in settimana?
«Allora, spiegando la ‘macro idea Valente’ noi abbiamo un percorso iniziato a febbraio per salvarci, poi a marzo-aprile abbiamo iniziato a costruire la rosa su un arco di minimo due anni; non costruisco in una settimana, se una cosa non va bene non spengo il fuoco che bruciava: abbiamo proseguito sul loro lavoro, accennando a quello che si può fare meglio anche in base ai momenti di gioco per esprimersi al meglio».
Su Lovisa e Voltan:
«Noah lo conosco da più di dieci anni e lo seguo, aveva in mente di smettere di giocare ma l’ho chiamato perché so della sua affidabilità e di quello che dà al gruppo; normale che ci mettesse un po’ a prendere ritmo, ora sta benissimo anche dopo aver recuperato da un problema al ginocchio: è pronto e siamo più che tranquilli. Davide è stato frenato dall’infortunio dopo assere arrivato a settembre, serve del tempo per prendere il nostro ritmo: le caratteristiche con la palla sono troppo importanti, ha fatto la prima settimana al completo ed è pronto e a Novara non era il momento giusto per metterlo in campo; può darci una svolta anche sulle palle inattive, che sia dal primo minuto o a gara in corso».
Su Marrone e Mihali:
«Luca si è allenato tutta la settimana, ieri ha fatto quasi tutto e oggi tutto il programma: sarà a disposizione se darà la disponibilità, ma dovrà anche essere al 100%. Lorenzo ha fatto una buona gara con l’Arzignano, ha tanto lavoro da fare e io non regalo niente a nessuno: voglio vedere la fame durante la settimana, è giovane e deve capire che ogni allenamento o partita bisogna andare a duemila all’ora. Ho preferito avere Voltan il centrocampo, per Mihali tutto è possibile in vista di domenica».
Sipos e Kritta hanno giocato sempre, il primo è appannato?
«Una settimana prima “grande Sipos”, ora si dice che è affaticato: non siamo dei robot, ogni partita fa 12 chilometri e se non giriamo la palla niente fa fatica. So che le partite vengono guardare obiettivamente, ma mi sembra che ci siano grandi alti e bassi: personalmente non l’ho visto appannato, non ha avuto tanti palloni in area e non siamo riusciti a entrare nella zona pericolosa come volevamo; questa è la cosa più difficile da fare, non è tanto il semplice entrare ma anche il come si fa. Il percorso è a lungo termine e non settimanale».



















