Vittoria jolly del Lecco con la Triestina. I blucelesti mettono in cuore anima, corpo e qualità contro la corazzata friulana, cogliendo tre punti strameritati grazie all’autorete di Volta, su imbeccata di Tomi Petrovic, e al raddoppio di Simone Andrea Ganz, tra i giocatori maggiormente chiacchierati durante la prima metà di stagione. Il 2-0 uscito dal “Rigamonti-Ceppi” rappresenta la reazione di una squadra ferita da dentro e fuori l’ambiente bluceleste, ma in grado di riversare in campo tutta la rabbia necessaria per regalarsi un sabato da leoni. E in sala stampa non può mancare qualche stoccata diretta ai piani alti, più che giustificata.
Post Lecco-Triestina: le parole di Angelo Maiolo
Prende parola il direttore generale:
«Oggi abbiamo fatto una partita bellissima contro una grossa squadra, è una delle cinque-sei corazzate. Si è detto di Petrovic, a mio parere un grandissimo giocatore al quale serve un po’ di cattiveria in più, ma che oggi ha lavorato tantissimo. Vorrei dire anche una parola per Reda, negli spogliatoi ha pianto a dirotto: stava facendo bene, non mi sembrava un fallo da espulsione diretta; dell’arbitro non parlo vista la multa dell’ultima volta. Ci rimane in gola il punto perso a Salò, ma possiamo essere contenti di tutti; con De Paola abbiamo più rabbia».
Su Zambataro:
«Sembra che abbia accusato uno stiramento, ma ho molta fiducia in Nesta e Capoferri. Anche io ho fatto di tutto per riaverli qui, per fortuna li abbiamo con noi».
Scollamento con il patron:
«Lo conoscete tutti, sapete com’è fatto; oggi ha chiamato tutti per ringraziare, per lui dovremmo vincere tutte le partite. La Triestina ha speso un mare di soldi eppure sta dove sta, il Padova rischia di rimanere dov’è. Noi che siamo qui tutti i giorni dobbiamo essere compatti, senza entrare nelle polemiche. Stasera andrò a casa a mezzanotte se va bene, più di così non possiamo dare. Andiamo avanti e speriamo bene».
Post Lecco-Triestina: le parole di mister Luciano De Paola
Mister, prestazione importante nonostante una direzione a tratti agghiacciante:
«Siamo una squadra di scappati di casa, che vive un momento un po’ così. Oggi avremmo dovuto giocare su ritmo, corsa e aggressività e devo dire che siamo stati bravi, tutti. Una nota di merito la dobbiamo dare a Simone Ganz, mi ha detto che il suo campionato è iniziato oggi. Crede nel progetto di giovani e sarà determinante».
Grande ritmo:
«Era l’ultimo anno per affrontare una squadra così, Rapisarda mi ha detto che non riescono a capire come non possano a trovare continuità per stare là davanti. Sulla carta non c’era partita, sono nettamente più forti sotto tutti gli aspetti; noi abbiamo lavorato per tutta la settimana con la rabbia di come abbiamo perso a Salò. Non è una squadra che si sa difendere e basta: si chiude bene e sa ripartire con velocità. Il dispiacere più grosso è per Zambataro, che temo di aver perso per un periodo lungo: abbiamo finito con sei under, sarà contento il presidente visto il cambio di politica».
Voci di corridoio riferiscono di un parco attaccanti completo:
«Qualcosa c’inventiamo, dice Fracchiolla. Oggi è entrato Reda ed è entrato con la grinta giusta, sicuramente vedremo all’opera anche Italeng anche perché non ci è rimasto molto alto. Ecco Petrovic: gli faccio una testa così, se ci mette la cattiveria giusta può salire di categoria».
Ok gli under, ma gli over hanno confezionato il gol del 2-0:
«Dal mio arrivo non sono mai stati criticati. Oggi non ha giocato Merli Sala per una mia scelta, ma sono i miei uomini in tutto e per tutto. Sono 9-10, tutti sul pezzo e parliamo tutti la stessa lingua: sono grandissimi professionisti e sono molto contento di loro, chapeau a tutti. Uno come Marzorati si sente quando c’è, è sempre al punto giusto al momento giusto».
Il Lecco deve giocare così, da squadra di operai specializzati:
«Io sono stato qui cinque anni fa e tutti amano i giocatori che sudano la maglia. Hanno sempre fatto bene, ma io gli sto tirando fuori il sangue per renderli cattivi durante la partita. In questa categoria devi correre, altrimenti non la prendi mai: ci alleniamo a duecento all’ora per questo motivo».
Post Lecco-Triestina: le parole di Tomi Petrovic
Tomi, il gol è stata una tua invenzione:
«Il gol non è importante, ma che la squadra vinca e faccia bene si. In quel momento ho visto Simone dentro e volevo metterla a lui, per fortuna il piede di Volta l’ha messa dentro».
Partita di grande sofferenza:
«Io non sono una persona cattiva, ma piano piano lo sto imparando per far salire la squadra».
L’intesa con Ganz:
«Siamo uguali, ma non proprio uguali. A giocare con lui non faccio fatica».
Tre punti dal grande peso:
«Ci voleva una vittoria, la classifica è cortissima e dobbiamo fare risultati per muoverla».
Il tuo rapporto con il mister:
«Spesso mi sgrida, ma ci sta perché ci crede. Vuole la cazzimma, come dice lui e a poco a poco sta arrivando».
Post Lecco-Triestina: le parole di Simone Andrea Ganz
Simone, avete sposato il progetto dei giovani:
«Io li sto aiutando tanto, soprattutto Tomi che oggi ha fatto una partita di grande sacrificio. Io cerco di fare il massimo, ma poi vedremo. Siamo in fiducia e siamo contenti».
De Paola ti ha messo in campo da titolare inamovibile:
«Il segreto è sempre l’equilibrio, oggi ho dato la risposta migliore che potessi dare. Giornata perfetta, direi».
È scattato il feeling con la tifoseria:
«Io so che sono arrivato qui con un certo passato, lo so bene. Io darò tutto per questa maglia, come ho fatto dappertutto. A me piace giocare per il mio pubblico, se sento la spinta posso dare di più».
Un gol alla Ganz:
«Papà o figlio? Celjak ha messo una grandissima palla e io l’ho messa dentro. Avremmo potuto chiuderla, ma abbiamo fatto una grandissima partita di convinzione».
Forse sei diventato la stella dell’attacco:
«Sono contento quando ho le responsabilità. Oggi ho fatto quello che potevo, come sempre. Spero di continuare così e di fare tanti gol con il Lecco. Abbiamo passato momenti difficili n».
Tanta gestualità dopo il gol:
«Nulla da dire su questo, continua il mio percorso e so quanto valgo. Chi vuole parlare male fuori può farlo, non c’è problema».
