«Un mese può cambiare una stagione», Tommaso Morosini, Zanica (Bergamo), 20 marzo 2022. Vicino a casa sua il “24” della Calcio Lecco 1912 è tornato a bucare la porta, come gli era accaduto solo un’altra volta in stagione, a ottobre contro la Virtus Verona. Stagione decisamente complicata per il centrocampista offensivo bluceleste, arrivato in prestito dal Monza durante l’estate e mai riuscito a imporsi. Vuoi per l’esplosione di Tordini prima e Buso poi, vuoi per la presenza di Iocolano in rosa, vuoi per il cambio di allenatore (e modulo), vuoi per una condizione fisica mai stata all’altezza, l’ex FeralpiSalò ha dovuto accontentarsi dei ritagli di tempo, con sole cinque presenze da titolare sulle 17 complessivamente accumulate in stagione. Bagnate, per l’appunto, da due sole marcature. Poche poche, per uno che la porta l’ha trovata ben 46 volte in carriera, 13 solo durante la prima metà dell’annata d’oro 2020/2021 (Südtirol). Specialista dei calci piazzati, tra le armi a disposizione ha anche un ottimo senso dell’inserimento, che gli ha spesso consentito di sfruttare altezza e colpo di testa per fare male alle difese altrui.
Dove lo mettiamo?
Ne capiremo di più venerdì durante la conferenza stampa pre Lecco-Trento, ma la prossima partita di campionato potrebbe essere quella buona per rivedere Morosini in campo dal primo minuto dopo il gol segnato all’Albinoleffe. De Paola ci ha già provato a Salò (72′) e Legnago (45′), ricevendo risposte alterne: il motivo è anche di natura tattica, visto che le caratteristiche del centrocampista poco si sposano con il 4-4-2 che fa da fondamenta all’idea di gioco del Pirata. Partito largo a sinistra, in entrambe le occasioni Morosini è stato rapidamente riportato verso il centro del campo, in quel ruolo di mezzala sinistra dove ha spesso e volentieri brillato in carriera. E proprio il nodo tattico è quello che più intriga durante l’avvicinamento al prossimo impegno ufficiale: in caso di titolarità, De Paola opterà per la mediana Morosini–Masini o lo schiererà al posto di Buso? L’altra alternativa è quella di un 4-3-3 che, però, impedirebbe a Ganz di “nascondersi” dietro a Nepi o Petrovic per poi colpire a fari spenti.
Se messo nelle condizioni di rendere al 100% e supportato da un’adeguata condizione fisica, il “24” rappresenterà l’uomo in più in vista del finale di stagione e dei play off, ma la tendenza a offendere di un’eventuale accoppiata in mediana con Masini potrebbe creare il pericolo di avere un centrocampo ultraoffensivo al cospetto di una compagine, quella trentina, molto brava a colpire in ripartenza. Ce lo ricorda la partita d’andata, quando le folate di Pasquato&Co fecero letteralmente a fette il fragile reparto difensivo bluceleste. E De Paola è il tipo di allenatore che ha nell’equilibrio uno dei punti focali del credo calcistico.



















