
Nulla di fatto tra Lecco e FeralpiSalò. Al “Rigamonti-Ceppi” le squadre se le danno di santa ragione, sportivamente parlando, all’interno di una gara convulsa che vive anche dell’indecisione perenne del signor Francesco Burlando di Genova, arbitro di una partita che, come da previsioni, vive per 90′ sul filo del rasoio. Lascia di stucco che parliamo di un fischietto esperto, diversamente dal solito, incrociato dalla Prima Squadra di recente a Renate. Alla fine la finale di play off del girone l’apre Loris Armati, il più lesto di tutti a infilare in fondo al sacco un calcio d’angolo battuto dalla destra, mettendo l’accento su un primo tempo letteralmente dominato dai Leoni del Garda nonostante una traversa del tutto casuale colpita dai padroni di casa. La squadra di mister Roberto Mastrolonardo, privo dei titolarissimi Berra e Grieco, soffre e sbuffa, ma a inizio ripresa l’ottimo Alessandro Lanotte, classe 2005 promosso dall’Under 17, viene steso in area e si guadagna un rigore un po’ generoso che Antonio Reda, preso in prestito dalla Prima Squadra, spedisce alle spalle di Bassi. Poi, giusto un paio di minuti dopo, proprio il portiere ospite stende lo stesso Lanotte, ma Burlando fischia un precedente fallo del numero 11 su Zanini che, però, vede solo lui. C’è spazio per altre due occasioni non concretizzate da Reda nel giro di cinque minuti, poi la FeralpiSalò risale la china e son pericoli veri.
Prima il secondo assistente Nadir Bertozzi di Cesena decreta, di fatto, un nuovo calcio di rigore per fallo di mano commesso da capitan Sberna su un cross laterale: dal dischetto da Boschetti, ma Picarelli è strepitoso nel neutralizzare la massima punizione. Poi è lo stesso portiere di casa a disinnescare un diagonale insidioso arrivato dalla sinistra, confermando il proprio stato di grazia nel caldo pomeriggio lecchese. L’agonismo rimane alto e, dopo l’ennesima chiamata controversa, Burlando espelle simultaneamente mister Mastrolonardo, il direttore generale Angelo Maiolo e il preparatore dei portieri Lorenzo Brescello: tre espulsioni al prezzo di una, roba mai vista. Poi, ancora emozioni: a ridosso del novantesimo il subentrato Luca Benti gira splendidamente di testa, dritto sotto l’incrocio dei pali, un calcio di punizione laterale, ma per il primo assistente Daniel Caldirola di Milano è in posizione di fuorigioco. Al 92′ l’ultimo brivido: Khadim Dieng difende splendidamente al limite dell’area e apre sulla destra, ma il diagonale di Verzelletti scorre fuori alla destra di Bassi. Triplice fischio, tutto rimandato di una settimana: chi vince passa, in caso di pareggio si va a supplementari e, nel caso, rigori.
Mastrolonardo: «Pareggio non da buttare»
«Siamo partiti molto contratti, il contrario di quanto detto prima della partita, ma la posta in palio si è fatta sentire – ha spiegato mister Roberto Mastrolonardo a fine gara -. Loro ci hanno sorpresi con un sistema di gioco che non facevano da anni, ma vuol dire che ci temevano. Nel primo tempo siamo stati lenti e siamo arrivati secondi sulla palla, nella ripresa abbiamo sistemato risultato e non solo, creando i presupposti per vincere. Un pareggio, viste le nuove regole non è assolutamente da buttare via».
Volevate vincere ad ogni costo?
«Ad ogni costo no, ma lavoro con questi ragazzi dal 16 agosto e non abbiamo subìto nessuna squadra nelle ultime 12-13 partite; abbiamo sempre puntato su una determinata mentalità e l’abbiamo portata avanti. Due aggregati alla Prima Squadra sono un grandissimo orgoglio e salire in Primavera 2 sarebbe un risultato importante per tutti».
Cos’è cambiato rispetto alla sfida del campionato?
«In primis l’approccio: oggi, rispetto alle ultime 2-3 partite, abbiamo dovuto cambiare dei giocatori rispetto al classico undici iniziale e questo ha cambiato le distante e le linee guida canoniche».
