Quella con la Pro Sesto, così come avevamo scritto in settimana, si è dimostrata la partita della svolta e per diversi motivi.
Il primo è che questo Lecco ha dimostrato di aver carattere perchè essere passati in svantaggio contro una Pro Sesto che fino ad oggi non aveva subito reti, averla rimontata e vinto per quattro a due dimostra che la forza di volontà non manca.
Il secondo aspetto è l’immancabile black out di venti minuti circa che il Lecco mostra in ogni partita e che in quel periodo di smarrimento la squadra subisce la rete da parte degli avversari.
Il terzo tema emerso dalla giornata è l’abbraccio vero e sentito, a fine partita, della squadra intorno a Mister Butti, per fargli sentire la sua vicinanza. Un abbraccio scaturito da un pomeriggio non certo facile per il Mister valmadrerese. La sua squadra gioca un buon calcio per mezz’ora, crea tante occasioni da gol, ma ne fa solo uno ed ai primi due affondi della Pro Sesto ecco subire il 2 a 1. Poi c’è l’episodio del tifoso esagitato che da dietro la panchina, oltre ad insulti di ogni genere, arriva a proferire minacce personali ed alla famiglia del Mister il quale, dopo che la sua squadra è riuscita a ribaltare il risultato, si rivolge personalmente a quel “tifoso” con un gesto “particolare”.
Mister un’amnesia nel primo tempo, poi la grande rimonta: “Avevamo creato diverse occasioni, potevamo avere un vantaggio più ampio fin dall’inizio. Avevo già notato un certo rilassamento nei dieci minuti finali del primo tempo e poi loro hanno trovato il gol. Questo ci ha causato un venti minuti di sbandamento con il secondo gol con la difesa troppo larga, un fuori gioco chiamato, che noi non facciamo mai. Comunque una vittoria meritata”.
“Finche mi si urla cambia questo o quel giocatore, va bene e ci sta, ma quando mi si minacci di morte, la mia famiglia penso che si superi ogni limite. Ci sta qualche parola, ma come quella persona in particolare non ci si può comportare. La mia reazione era solo rivota esclusivamente nei confronti di quella persona, le cui minacce hanno superato il limite”
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“Quando si passa alle minacce personali – interviene Antonio Rusconi – non si ha più niente del tifoso. Anzi oggi devo ringraziare proprio i tifosi del Lecco che anche quando si era in svantaggio hanno continuato ad incitare la squadra. Non bisogna dare spazio ad un tifoso quando bisogna citare invece tutti gli altri tifosi che hanno incitato per tutta la partita. Il Lecco non è Rusconi, Butti, Ratti, è tutti noi. Ne parleremo con calma con il Mister Nei prossimi giorni per decidere il da farsi. Ripeto oggi i tifosi sono stati straordinari, perchè dopo dieci tiri contro i tre della Pro Sesto andare sotto per 2 a 1 e vedere i tifosi che incitano a gran voce il Lecco e una soddisfazione.
Mister che esperienza ne sta traendo dall’essere a Lecco? “Sapete anche voi che questo è un ambiente difficile. Lo ripeto finchè si critica e si urla su cambi ci sta, ma oggi si è passato il limite, ci sono problemi in Italia ben più gravi. L’ho già detto stare a Lecco è un corso accelerato per capire il calcio. Un a Lecco ne vale tre da qualsiasi altra parte. E’ vero che c’è molta tensione, ma la cosa è degenerata ecco perchè la mia reazione. A Seregno mi ero beccato le miei critiche e insulti, ma oggi è stato troppo”.
Oggi è stato il vero Lecco? “E’ una squadra abbastanza giovane, non c’è il trentenne navigato anche se a questo Lecco non serve. La maturazione ed il crescere delle squadra servono i risultati e con quelli tutto diventa più facile. Per chi fa il calciatore di professione lo si sa che i risultati danno morale e sicurezza. Sotto il piano dell’impegno lo vedete tutti che danno il massimo fuori e dentro il campo. Lo sappiamo che i problemi esterni ci sono e possano influire. Così come tutti sanno che nel calcio c’è una regola, mai giocare ed allenare nella squadra della tua città”.
Il cambio Capogna Rota? “Ho visto il primo un pò stanco e il secondo che aveva fatto bene in settimana ed è andata bene. Ma oggi tutti hanno fatto bene a parte il quarto d’ora che si sono un pò tutti spaesati, ma anche lì sono stati bravi a reagire, soprattutto contro la prima in classifica che fino ad oggi non aveva beccato gol. Penso che anche per loro, dopo quattro gol presi, cominci a scricchiolare qualcosa”.
