
No, non ha firmato. Non ancora, quantomeno. Il tempo per rivedere mister Alessio Tacchinardi sulla panchina della Calcio Lecco 1912 non è ancora maturo. Ne abbiamo parlato approfonditamente durante la puntata de “Il Blu e il Celeste” andata in onda lunedì 6 giugno e ribadiamo anche in questa sede: il tecnico, ex anche di Fano e Pergolettese, ha un accordo verbale con Gino Di Nunno e già ieri avrebbe dovuto autografare il contratto per la stagione 2022/2023, ma durante la stessa mattinata tutto il processo è stato messo in pausa. Se ne riparlerà tra mercoledì e giovedì, perché fino ad allora la famiglia aspetterà delle risposte da potenziali acquirenti, perché la strada che porta alla cessione è sempre più stretta ma non è stata abbandonata del tutto, aperta anche a eventuali sostegni “semplici”. Se non altro, il tecnico avrebbe già dato il proprio benestare alla permanenza di Andrea Malgrati come vice allenatore e di Denis Francescutti nel ruolo di preparatore atletico: in tal senso manca ancora una proposta economica rivolta ai due, ma al momento l’unica offerta avanzata è stata quella per Tacchinardi, atteso al “Rigamonti-Ceppi” per prendere visione delle strutture, mentre sugli altri temi rimaniamo ancora nel campo delle ipotesi. Già un anno fa il tecnico era stato molto vicino al ritorno in due occasioni: prima a giugno, con tanto di contratto solo da firmare anche in quel caso, poi dopo l’esonero di mister Mauro Zironelli, quando la proprietà s’impuntò su mister Luciano De Paola. Verba volant, scripta manent, per l’appunto.
A cascata
Di certo c’è che il tecnico ha già avuto modo di parlare a più riprese con la proprietà, attualmente (e ovviamente) assediata dai procuratori, dando delle direttive di massima sulle proprie intenzioni: “no” a una squadra fatta da soli giovani, che rischierebbe di bruciarsi in fretta, “si” a quel mix che ha fatto le fortune blucelesti tra gennaio e aprile. E, ora come allora, sarà fondamentale scegliere la punta centrale in grado di di tramutare in oro il lavoro dei vari Nesta, Giudici, Zambataro e via dicendo, il primo ancora sotto contratto, gli altri due graditi un po’ a tutte le parti in causa ma da rinnovare: sul “9” non si potrà tirare troppo la cinghia, anche se molto difficilmente sarà ancora Simone Andrea Ganz. Tutte decisioni, queste, che arriveranno a cascata dopo aver risolto quel problema legato all’immobilismo dell’ultimo mese e mezzo.
