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Secondo primo approccio

Mister Alessio Tacchinardi ha ripreso contatto con lo stadio “Rigamonti-Ceppi”, profondamente cambiato rispetto al 2018. Ma non è ancora il momento di ufficializzare l’accordo

Tacchinardi durante la sua prima esperienza a Lecco BONACINA/LCN SPORT
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Di dubbi residuali non ce ne sono più, sempre che la scelta sia stata mai messa veramente in discussione. Se sarà Di Nunno 6.0, sarà anche Tacchinardi-bis. Da tempo vi raccontiamo di un accordo (quantomeno) sulla parola tra i proprietari e il 46enne tecnico cremasco, che ha già guidato i blucelesti durante la stagione 2017-2018 salvo poi lasciare la panchina a mister Marco Gaburro. E giusto pochi giorni fa vi abbiamo parlato della volontà dell’allenatore di toccare con mano l’evoluzione delle strutture del “Rigamonti-Ceppi”, dove nel tempo è avvenuta la commutazione del fondo, da erba sintetica a erba naturale, si è messo mano alla zona degli spogliatoi ed è sorta una palestra decisamente funzionale lì dove, durante la sua prima esperienza, era presente la scarsamente utilizzata tribuna in tubolari all’incrocio tra Tribuna Laterale e Curva Sud. Visita che Tacchinardi ha compiuto nel corso della giornata di martedì: un secondo primo approccio al mondo bluceleste in attesa di capirne di più sull’effettiva entrata in vigore del contratto.

Ancora in attesa

Si, perché anche nella giornata odierna non sono arrivate comunicazioni di sorta da parte della proprietà Di Nunno, che in queste ore attende una risposta da dei potenziali investitori e, di conseguenza, ha messo nuovamente in pausa ogni discorso legato all’area tecnica. Vale per l’allenatore, vale per il vice Andrea Malgrati, il preparatore atletico Denis Francescutti, il preparatore dei portieri Carlo Zotti e via dicendo, area medica compresa. Tutte figure che, raccontano indiscrezioni, sarebbero gradite a Tacchinardi, abituato a muoversi come un lupo solitario alla stregua di mister Luciano De Paola.

A cascata

Sul discorso giocatori, ribadiamo i discorsi avviati tra il tecnico e la proprietà, attualmente (e ovviamente) assediata dai procuratori, dando delle direttive di massima sulle proprie intenzioni: “no” a una squadra fatta da soli giovani, che rischierebbe di bruciarsi in fretta, “si” a quel mix che ha fatto le fortune blucelesti tra gennaio e aprile. E, ora come allora, sarà fondamentale scegliere la punta centrale in grado di di tramutare in oro il lavoro dei vari NestaGiudiciZambataro e via dicendo, il primo ancora sotto contratto, gli altri due graditi un po’ a tutte le parti in causa ma da rinnovare: sul “9” non si potrà tirare troppo la cinghia, anche se molto difficilmente sarà ancora Simone Andrea Ganz. Tutte decisioni, queste, che arriveranno a cascata dopo aver risolto quel problema legato all’immobilismo dell’ultimo mese e mezzo.

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