
Dopo il Sant’Angelo c’è il Brescia. Alle 18 di oggi, mercoledì 27 luglio, la Calcio Lecco 1912 sarà di scena al centro sportivo di Torbole Casaglia per vedersela con l’ambiziosa compagine di Serie B, che in questi giorni sta vivendo con un po’ d’ansia per il maxi sequestro – 59 milioni tondi tondi – operato nei confronti del patron Massimo Cellino. Potrebbe essere la volta buona per vedere all’opera Riccardo Melgrati e Lorenzo Pinzauti, a riposo durante la sgambata con i rossoneri, ma anche per parlare di Mattia Capoferri, giovane e promettente “braccetto” mancino che i blucelesti hanno già avuto all’ombra del Resegone per una stagione e mezza tra 2020 e 2022. Decisamente tramontata, invece, l’opzione Lorenzo Andreoli, visto che i blucelesti in quel ruolo hanno inserito gli under Zuccon e Sangalli, ma puntano a mettere anche un giocatore di esperienza, con la trattativa per Arrigoni messa in pausa. Salvo slittamenti sarà anche la giornata di Eyob Zambataro, esterno sinistro richiesto a gran voce da mister Alessio Tacchinardi e vicinissimo alla firma di un contratto biennale con le Aquile.
Non sono previste evoluzioni, invece, sul fronte societario: l’offerta da cinquecentomila euro presentata al patron Paolo Leonardo Di Nunno per il 50% delle quote è stata rispedita al mittente, con buona pace del sindaco Mauro Gattinoni e dei tanti tifosi che avevano visto di buon occhio l’avanzata di nuovi investitori. Che a Di Nunno piaccia fare di testa propria – e unicamente propria – è cosa arcinota, che rimandi indietro l’ennesima cordata interessata a sedersi al tavolo rimane francamente incomprensibile: evidentemente gestire il Lecco non è insostenibile.
