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Maldonado come Messias: vincere per fare il professionista. La sua storia. Lecco di scena a Fanfulla

Il fresco regista bluceleste ha vissuto una storia del tutto simile a quella dell’ormai celebre Junior Messias, obbligato a vincere per fare il calciatore professionista. Nel pomeriggio nuovo test a Lodi: primi minuti in campo?

Luis Maldonado con la maglia dell'Arzignano Valchiampo
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Tempo di lettura 2 minuti

Tutti, o quasi, conosciamo la storia di Junior Messias. Oggi scudettato con il Milan, ha dovuto passare variate stagioni tra i dilettanti italiani prima di poter assaporare il professionismo: il regolamento pro italiano permette agli extracomunitari di giocare in Serie A o tra i dilettanti, salvo che l’atleta riesca a conquistare la promozione dalla Serie D alla Serie C e a disputare un campionato in terza serie con la medesima compagine. Storia, questa, che accomuna il brasiliano a Luis Maldonado, il regista che il Lecco ha prelevato venerdì dal Catanzaro. Classe 1996, ha dovuto conquistare la quarta serie con l’Arzignano Valchiampo nel 2019 e disputare l’annata seguente in Veneto per potersi spalancare le porte del calcio vero. Catania e la Calabria sono state le tappe intermedie prima di arrivare all’ombra del Resegone, che ha potuto solo ammirare in Poule Scudetto proprio a maggio 2019, obbligato a rimanere seduto in tribuna perché infortunato.

Magari mister Alessio Tacchinardi gli concederà qualche minuto nel pomeriggio sul campo del Fanfulla, ovvero lo stadio “Dossenina” di Lodi: vista la ristrettezza della rosa in mediana, con Sangalli che sta recuperando da un infortunio, l’allenatore potrebbe decidere di mandare subito in campo il 26enne, che non avrà più di tre settimane per mettersi in pari con i compagni. Il 4 settembre, finalmente, s’inizierà a fare sul serio.

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