
C’era una data di scadenza, ma non sapevamo quale fosse. A Lecco è già stata fatta calare la ghigliottina sulla testa dell’allenatore: il patron Paolo Leonardo Di Nunno ha completato il percorso di tensioni crescenti con mister Alessio Tacchinardi e l’ha sollevato dall’incarico, mettendo al suo posto mister Luciano Foschi. L’accordo non è stato ufficializzato, ma il 55enne di Albano Laziale è virtualmente il nuovo tecnico bluceleste, tanto che è già stata fissata una riunione tecnica per la tarda mattinata di domenica 18 settembre con resto di staff tecnico e squadra. Ritroverà nello stesso spogliatoio Andrea Malgrati, suo giocatore a Renate per una stagione, ma sul campo tornerà a dirigere Eyob Zambataro ed Ermes Purro, con i quali ha vissuto l’amara stagione di Ravenna (2019-2020, con loro anche Cristian Cauz e Filippo Lora, ma pure l’oggi fiorentino Maleh) chiusasi con la sorprendente retrocessione in Serie D e l’esonero arrivato addirittura dopo la gara d’andata dei play out persa sul campo del Fano. Per il tecnico quello romagnolo è stato un biennio da 73 partite: la prima annata si era conclusa con il pareggio a reti bianche maturato sul campo della FeralpiSalò al termine del Secondo Turno della fase play off. L’ultima esperienza, invece, è stata brevissima, come pure quelle a Livorno (marzo-aprile 2018) e Pordenone (settembre-novembre 2014): 5 partite tra gennaio e febbraio 2021, prima di presentare le dimissioni e lasciare nuovamente il ruolo a mister Sandro Pochesci, con il Carpi finito comunque tra i dilettanti. Da lì una lunga assenza dalle panchine della terza serie, fino alla chiamata del patron bluceleste Di Nunno, pare consigliato da un amico, dirigente di un’altra squadra. Come pure sono stati sondati Mario Petrone, Stefano Sottili e Simone Banchieri, che ritornerebbero in gioco in caso di ulteriori ribaltoni mai da escludere con Di Nunno: si ricordi il caso De Paola nel 2017, con accordo annunciato e saltato nel giro di soli 4 giorni.
Che mister Tacchinardi sia stato esonerato non sorprende, comunque. Lo fanno le tempistiche, più che altro: sole 4 partite ufficiali, con un pareggio, una vittoria e due sconfitte a referto. Frecciatine da una parte e dall’altra, che hanno riacceso il fuoco dopo i mesi di frizioni legati al calciomercato. Che la “ventata” fosse già arrivata alla squadra e che da questo sia derivata la pessima partita con la Pro Sesto? Al momento non possiamo dare una risposta certa, ma come al solito il patron Di Nunno fa di tutto per confermare quanto sia incapace di dominare le tempistiche. A Tacchinardi è stato concesso pure di comparire davanti alle telecamere, così come avvenne a novembre 2021 con mister Mauro Zironelli di fatto già esonerato: qual è il senso di far parlare pubblicamente un allenatore di cui è già stata decretata la fine, sportivamente parlando? La domanda si potrebbe anche porre, ma sulla qualità delle risposte ci sarebbe probabilmente da stendere un velo pietoso. Senza scomodare il caso di mister Marco Gaburro che ancora sta sullo stomaco a larga parte della piazza bluceleste.
Peccato che, al solito, in mezzo a questo discorsi ci siano le sorti di un Lecco portato dalla Serie D alla Serie C e mantenuto a suon di milioni, nessuno se lo dimentica, ma anche pubblicamente oltraggiato e vilipeso con dichiarazioni al vetriolo e mancanze di rispetto assortite. I soldi non comprano la voglia della gente e lo spopolamento del “Rigamonti-Ceppi” è lì a dimostrarlo.
