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La Serie C al mattino contro il caro energia: si studia l’ipotesi

Nuove soluzioni al vaglio della terza serie per affrontare il pesante rincaro dei costi energetici che stanno colpendo famiglie e, soprattutto, imprese italiane. Il calcio non è da meno

Lo stadio "Rigamonti-Ceppi" BONACINA/LCN SPORT
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Il caro energia si fa sentire a tutti i livelli dell’imprenditoria. E il calcio va considerato tale. Dal mondo della Serie C sono stati vari i gridi d’allarme arrivati per bocca del presidente Francesco Ghirelli, che ha pure salutato favorevolmente l’arrivo del Decreto aiuti ter, all’interno di cui sono previsti aiuti per le imprese italiane, sportive comprese. Non basterà, chiaramente, per scollinare in tranquillità il lungo periodo invernale: decine le partite da giocare per ogni squadra, con tanti impianti ancora non efficientati dal punto di vista energetico. Vale per il “Rigamonti-Ceppi”, dove anni pochi fa era stata vagliata la possibilità di commutare l’impianto d’illuminazione salvo poi non passare alla tecnologia a led fatti salvi i pannelli installati nella parte inferiore delle quattro torri. Le proposte arrivate dal mondo della Lega Pro sono, quindi, rivolte al contenimento dei costi: «In pieno inverno le gare potrebbero essere anticipate a orari mattutini. Questa ipotesi dipende dal prossimo consiglio di Lega». A dichiararlo è stato proprio Ghirelli durante la sua visita allo stadio “Viviani” di Potenza per la gara domenicale con il Foggia, valida per il girone C. Se vogliamo, un esempio è rappresentato da Monterosi Tuscia-Virtus Francavilla di sabato 24 ottobre, anticipata alle 12.30 con il resto del quinto turno attualmente in programma alle 20.30.

«Danni pesanti con il costo dell’energia»

Il numero uno della Lega Pro lancia un’ipotesi per sopperire ai costi della crisi energetica. Nei giorni scorsi lo stesso Ghirelli aveva lanciato l’allarme: «Il costo dell’energia per i club di serie C rischia di produrre danni pesanti e di far svanire le politiche di contenimento dei costi. Noi siamo il calcio del territorio, il calcio sociale. Il premier Draghi sa che siamo, altresì, un settore produttivo. Occorre intervenire subito. Il governo ci deve considerare un settore produttivo e dare ai Club la possibilità di usufruire di tutti gli interventi, previsti o che saranno varati. Noi, stiamo spingendo affinché gli stadi ed i centri sportivi riconvertano le fonti energetiche in quelle a basso costo e con un impatto ambientale inferiore. Contemporaneamente, stiamo progettando lo stadio come il luogo di una nuova centralità urbana. Abbiamo necessità di essere sostenuti per riconvertire stadi obsoleti, inospitali, con stadi capaci di assicurare migliore accoglienza e nello stesso tempo meno costi energetici».

«Per i bilanci dei Club la situazione è serissima e gravissima – aveva quindi puntualizzato -. L’aumento dei costi dell’energia e del gas stanno rapidamente creando una situazione insostenibile. Gli aumenti dei costi hanno portato ad una spesa che varia, in base alle differenti realtà, dal doppio a cinque volte tanto. Ciò accade anche in questo periodo dell’anno in cui la luce solare consente uno spazio di visibilità più ampio nell’arco della giornata. Per ridurre il danno, abbiamo agito sull’orario delle partite concentrando la maggior parte delle gare in orario diurno, seppur dovendo scontare una temperatura più alta, rispetto al serale. Il danno è enorme. La prospettiva dell’inverno aggraverà la situazione per l’uso maggiore dell’energia elettrica per illuminazione a cui si aggiungerà il riscaldamento».

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