
Avete presente tutto il discorso sul teatro dell’assurdo, vero? Beh, se siete a Lecco sapete che è un libro senza fine sotto la gestione Di Nunno. Ne abbiamo viste di tutti i colori, in questi cinque anni abbondanti: allenatori cacciati dall’oggi al domani, messi in discussione dopo aver stravinto, tenuti in carica contro tutto e tutti, nominati al lunedì e dimissionari al venerdì. Abbiamo aggiunto una nuova variazione sul tema: messi ad allenare senza contratto e nemmeno annunciati. E non è neanche detto che alla fine lo firmeranno. È quanto sta accadendo all’interno della querelle con Luciano Foschi da una parte e Alessio Tacchinardi dall’altra: il primo, arrivato per sostituire il secondo dopo la cacciata di sabato sera, non ha ancora autografato il proprio accordo fino al giugno 2023. È stato lo stesso patron a mettere in stand by tutto il discorso, non più convinto di andare fino in fondo anche per la mancanza di alcune delle condizioni che questo stesso accordo l’avevano visto nascere. E intanto lo stesso ex (?) tecnico cremasco sarebbe stato contattato per sondarne la disponibilità a tornare. In mezzo c’è una squadra che deve preparare un match con il Mantova (sabato alle 14.30) diventato improvvisamente molto delicato. E non appare così remota la possibilità che alla fine possa essere Andrea Malgrati a guidare il gruppo, anche se dovrebbe essere affiancato in quanto non ancora in possesso del patentino Uefa A necessario per operare da primo allenatore.
Siamo alla follia sportiva, questo è certo, una barzelletta che dentro l’ambiente bluceleste non fa più ridere nessuno. Sempre che qualcuno sia mai riuscito a ridere di fronte a cotanta pochezza e approssimazione a livello gestionale. Il livore della piazza è ormai ben oltre i livelli di guardia e dopo la debacle di sabato si è scatenato con una certa forza contro la squadra, che sicuramente ha le sue colpe evidenti per aver sciorinato una prestazione del genere ma si è vista recapitare anche quanto sarebbe giusto destinare verso piani più altri dell’organigramma bluceleste. Ci si gioca la sopravvivenza in una Serie C conquistata con estremo merito nel 2019, ma più volte minata dai franchi tiratori nonostante gli sforzi economici profusi. E questo a Di Nunno gli amanti dei colori blucelesti non hanno proprio intenzione di perdonarlo.
