Quel che rimane del giorno è una notte buia, muta, senza squarci di luce che rischiarino la strada. Quello che rimane del giorno Mercoledì 15 Gennaio 2014, è uno sgomento immane.
Nel nostro precedente editoriale indirizzato alla nuova subentrante proprietà nella Calcio Lecco, avevamo usato toni di malcelato sarcasmo riferiti all’attenzione molto focalizzata al conto economico da parte di Salvatore Ferrara. Quanto ci sia di sarcasmo, e quanto di accondiscendenza in quell’editoriale, lo lasciamo alla libera interpretazione e alla singola intelligenza dei nostri lettori.
La trattativa non c’è più. O forse no! Restiamo però in attesa di conoscere le motivazioni che hanno fatto naufragare allo stato la definizione della proprietà della società di via Don Pozzi. Forse si è sottovalutato lo sforzo economico da compiere per la gestione?? Impensabile però volere fare il pranzo di nozze con i fichi secchi!!
Non riusciamo però a capire cosa possa avere bloccato il passaggio di quote.
Ferrara ha dichiarato di essersi reso conto che il budget che lui e il suo gruppo avevano preconsutivato, risultava essere inadeguato a coprire i costi della gestione economica che si sarebbe dovuta portare avanti. Ma scusi Ferrara: avete avuto 7 mesi almeno di trattativa, nella quale sono stati effettuati da parte vostra accurate verifiche contabili, e il giorno della ratifica del passaggio delle quote ci si rende conto che il budget da voi ipotizzato, non sarebbe all’altezza??
Ci scusi Ferrara, ma non pensiamo che gli oneri economici della gestione possano essere così pesanti. Basta osservare le società del nostro girone : MapelloBonate, Aurora Seriate, Gozzano, Darfo, etc. etc. Citiamo a caso queste società che pure con tutto il rispetto non possono essere di certo considerate “piazze importanti”, ma decorosamente e puntualmente si iscrivono e giocano in un campionato di fatto professionistico.
Non ci pare che la proprietà e la presidenza delle società menzionate sia attribuibile ad Emiri arabi, oppure ad oligarchi russi. E’ possibile gestire anche senza risorse illimitate, oculatamente di sicuro!
Dal preliminare del contratto per il passaggio delle quote ad oggi sono state prodotte dal gruppo Ferrara e dal consulente dello stesso, Savoia, delle scelte, talune opportune altre meno. Tra le scelte logiche il cambio di conduzione tecnica, l’arrivo di tre giocatori di cui un paio adatti alla bisogna. Hanno però lasciato negativamente sorpresi la scelta per gli allenamenti del “Bione”, l’idea balzana di trasformare una sala stampa di livello (forse con Lecco e solo Piacenza che ne possiede una) in un refettorio per i giocatori, con conseguente trasferimento dei giornalisti in un anfratto scomodo e inadatto.
Tutto legato al conto economico?? Cari amici lettori, andare all’acquisto di qualsiasi bene o società senza averne i mezzi sembra perlomeno una roba da matti, e nel caso di specie si vocifera di un sostanzioso anticipo già versato in fase preliminare dal gruppo Ferrara.
Se questo fosse vero, ancora di più non si capiscono le motivazioni di questa repentina ritirata. In questi giorni sulla Gazzetta dello Sport diversi articoli raccontano della “querelle” per la vendita del Brescia Calcio ad un gruppo finanziario russo rappresentato da un “imprenditore” Bergamasco. Non è roba da poco: tra debiti pregressi quote e beni si sta parlando di circa 46 milioni di euro, bruscolini! Il presidente del Brescia Gino Corioni dichiara ormai da giorni, che sottoscritto un accordo preliminare adesso vorrebbe vedere il colore dei soldi, dei rubli russi. Perché parliamo di questo?? Non certo per fare dei parallelismi con la situazione della Calcio Lecco, ma solo ed esclusivamente per sottolineare quale sia oramai il degrado e l’avventurismo che girano intorno al calcio. Il calcio poi non è niente altro che l’immagine riflessa allo specchio di quello che avviene nella vita di tutti i giorni.
Di quello che non è avvenuto il 15 gennaio, tutti si mostrano sorpresi. E’ sorpreso il Sindaco Brivio, lo è Antonio Rusconi, sorpresa la proprietà cedente Invernizzi, esterrefatto Paolo Cesana. Appunto Cesana, al momento l’unico a rimanere non con un cerino acceso in mano, ma piuttosto seduto su una panchina del lungo lago con in mano una scatola contenente una bomba.
Viene esclusa la possibilità di un fallimento della Calcio Lecco spa. La escludono nei loro interventi sull’argomento sia il sindaco Brivio che l’AD Paolo Cesana, speriamolo!! Anche se storia recente ci racconta di gloriose società purtroppo fallite: Salernitana, Arezzo, Lucchese, Triestina, Piacenza, Spezia, etc. etc.
Proprio ad una ex fallita facciamo visita nel prossimo impegno di campionato a Piacenza, per ricordare a tutti e a noi stessi la nostra appartenenza. Oggi è un buon giorno per morire dicevano i Sioux prima di entrare in battaglia. Bene, Piacenza è un buon giorno per continuare a vivere per il Lecco!!
E’ finita direte voi, tutto si è arenato, non ci sono più alternative. Invece sembrerebbe (usiamo il condizionale) ci possano essere margini di ripensamenti… L’affaire si è complicato ma pare continui. Tutto questo mentre la luce del giorno ci lascia ed entriamo nella notte.
Ad oggi salvo smentite, Corioni non ha visto un solo rublo!! L’intermediario Bergamasco è lo stesso che qualche tempo fa’ cerco di acquistare per una ventina di milioni di euro la proprietà della cartiera Pigna. Anche questo affare non andò in porto perché i soldi necessari all’acquisizione non furono mai versati, disse l’intermediario che tutto sfumò per colpa di ritardi bancari nell’accredito delle somme necessarie…..



















