Un Lecco a due facce impatta sul campo dell’Albinoleffe e si porta a casa un utile punticino. Primo tempo qualitativamente brutto, quello della squadra di mister Luciano Foschi, che pure ha creato due-tre occasioni nitide senza riuscire a concretizzare ringraziando anche Melgrati per le super parate sulle stoccate di Doumbia e Gelli. Ben altra forma quella delle Aquile vista nella ripresa: il subentrato Giorgio Galli si è preso la scena con una splendida conclusione che ha battuto Pagno, rompendo così due anni maledetti fatti di tre infortuni al ginocchio, di cui due al medesimo legamento crociato. Poi sono ancora i ragazzi di Foschi a mantenere il predominio territoriale su quelli di Biava: nel finale prima Melgrati si è confermato in gran forma sulla girata di Cocco, poi Mangni ha mancato l’impatto con la sfera dal limite dell’area piccola. Alla fine esce un risultato giusto, ma che per una volta tanto va bene solo al Lecco, stabile nella sua posizione di metà classifica.
Albinoleffe-Lecco, le parole di mister Luciano Foschi
Mister, hai capito tutto dopo un brutto primo tempo:
«Gli artefici del pareggio sono i ragazzi, a fine primo tempo erano consapevoli della brutta prestazione. Sono contento della reazione che abbiamo avuto, non vedevamo l’ora che finisse la prima frazione: va sottolineato che abbiamo comunque avuto tre grosse occasioni per andare sopra. Bene l’aver recuperato una partita difficile, su un campo dove il Lecco non ha mai fatto punti. Chiaramente non sono soddisfatto della gara in totale per aver recuperato una partita difficile, sono contento quando chi entra dà un contributo importante. Dobbiamo continuare su questa linea, sapendo che non c’è nessun escluso: vedere Ilari che entra così per soli tre minuti la dice lunga su che tasti stiamo toccando. Bisogna lavorare tanto per raggiungere il livello che vorrei, siamo ancora timorosi».
Su Girelli entrato bene:
«Sono contento di quello che sta facendo, oggi ho avuto tanti dubbi prima della gara. Aver cambiato bene vuol dire aver sbagliato la formazione iniziale (ride, ndr). Quando hai veramente la possibilità di dire che chi entra cambia la partita, allora puoi dire di avere una squadra che sa quello che vuole. Sono convinto che altri mi avrebbero dato un contributo importante».
Su Maldonado: il Lecco se lo può permettere?
«Sabato scorso ha fatto una partita strepitosa, oggi ha trovato una giornata storta e probabilmente non è stato neanche supportato adeguatamente dai compagni: a fine primo tempo avrei fatto dieci cambi. Ci può stare, non voglio trovare giustificazioni ma c’era anche un campo era molto grande e abbiamo perso tutti i duelli, Melgrati a parte. L’ho detto chiaramente ai ragazzi che non avremmo potuto far peggio di così. Avevamo davanti una buona squadra, che sul suo campo ti fa correre tanto e fare tanta fatica. Galli e Maldonado? Massì, Giorgio ha già fatto l’interno di centrocampo e tutti possono convivere soprattutto giocando a 3. Vale anche per la duttilità d’Ilari, Sangalli è molto giovane e deve diventare grande in fretta».
Il cambio con Giudici e Zambataro invertiti?
«È anche un fatto anche di caratteristiche degli avversari, Gusu e Tomaselli hanno spinto molto e ci hanno messo in difficoltà. Nella ripresa sono calati e siamo cresciuti anche fisicamente: vale anche per chi è rimasto in campo come Lakti e Pinzauti, chi è entrato ci ha dato una sterzata a livello di entusiasmo. Dobbiamo migliorare il gioco a due punte, che vanno servite in modo migliore».
Su Eusepi:
«Lui e Pinzauti si sono sacrificati tanto, oggi loro ci hanno fatto correre veramente tanto. Fisicamente siamo andati di più nella ripresa: dove sta la verità? Noi abbiamo un programma di lavoro e sappiamo di poter incappare in una giornata appannata dal punto di vista fisico. Preoccupante è se questo va avanti per tutti e novanta i minuti di gioco. Umberto è stato servito poco come Pinzauti, si sono dati un gran da fare e di questo sono contento».
Albinoleffe-Lecco, le parole di Giorgio Galli
Giorgio, gol dopo un periodo particolare per tutti:
«Erano quasi due anni che non giocavo. Mi sono emozionato. Volevamo continuare con il nostro percorso contro una squadra tosta, quando ci siamo messi a posto abbiamo portato a casa un punto importante. Bel gol? Grazie, lo dedico alla mia famiglia e alla mia ragazza, a chi mi è stato vicino e a chi mi ha rivoluto a Lecco. Sono in debito con Malgrati e il direttore Maiolo, con i dottori che mi hanno operato e che mi hanno seguito nella riabilitazione: sono tante le persone da ringraziare».
Un gol coraggioso, non hai più paura:
«Non devi averne, altrimenti sei limitato e non puoi aiutare la squadra».
Sul rapporto con Tacchinardi:
«Il mister mi parlava e mi spronava a non aver paure per essere il più libero possibile. Non è facile rientrare ed essere subito brillante, mentalmente ti rende la vita difficile. Ci lavori, liberi la testa e vai».
Sui tre anni a Lecco:
«Tutti hanno sempre remato dalla stessa parte, una caratteristica che dobbiamo mantenere».
Il tuo apporto può essere importante:
«Non sta a me dire se serve un giocatore come me o meno, ma quando mi chiamano in casa cerco di dosare il mio contributo partita dopo partita. Dopo tanto tempo ti manca il campo e devi ritrovare freschezza nelle giocate: quello lo guadagni con il tempo».
Sulla convivenza con Maldonado:
«Ho sempre giocato come play o mezz’ala, con Luis abbiamo un ottimo rapporto e spero di poter fare belle cose con lui».
