
Lecco-Trento è uno dei classici trappoloni. Lo è per i blucelesti, soprattutto, che sono lanciatissimi e guardano le altre diciannove dalla vetta del girone A di Serie C. Traguardo, per quanto verosimilmente temporaneo, non programmato nè previsto, soprattutto dopo la squalifica piovuta addosso a bomber Umberto Eusepi. Eppure, strameritato per quanto messo in campo nel corso delle ultime settimane. Alla fine il campo parla sempre chiaramente: i blucelesti sono andati forte dopo il cambio tra Tacchinardi e Foschi, mentre i trentini sono partiti male e le cose non sono ancora migliorate dopo l’avvicendamento tra D’Anna e Tedino. Sicuramente i tanti problemi di risorse a livello difensivo si stanno facendo sentire in tutta la loro forza, ma probabilmente a quelle latitudini c’è qualche problema di fondo che si trascina dalla seconda metà della scorsa stagione. Problemi non cancellati da un mercato importante e costoso, proseguito anche durante questi giorni con il ritorno di Alessio Bertaso in mezzo al campo: il classe 1998 fa un non pronosticatile salto di categoria dopo cinque anni di Serie D chiusi da un’annata da incubo, a livello di squadra, con il San Martino Speme (Serie D, girone C, 20 punti).
Per Tedino, comunque, rappresenta una scelta in più all’interno di un reparto che ha appena perso il leader Osuji per un serio problema a livello fisico. Dal canto suo, mister Luciano Foschi ha recuperato anche Franco Lepore e ha, di conseguenza, un’alternativa in più di buono spessore sulla fascia destra. La lista degli infortunati ha visto aggiungersi l’attaccante Stefano Longo, recentemente utilizzato con discreta continuità a gara in corso, mentre entro il prossimo mese dovrebbe essere recuperato definitivamente anche Mattia Tordini, chiamato a mostrare nuovamente i colpi che, giusto un anno fa di questi tempi, avevano fatto innamorare una piazza intera di questo folletto arrivato in un silenzio quasi totale. Insomma, via via le carte per continuare a stupire potrebbero anche aumentare. Nel frattempo il polso della piazza fa pensare a una cornice adeguata di pubblico per l’appuntamento odierno: qualcosa che la squadra meriterebbe pienamente.
