
Pordenone-Lecco può avere tante chiavi di lettura. Le palle inattive e i colpi di testa di cui abbiamo già detto ampiamente, certo, che ai blucelesti hanno già dato varie soddisfazioni nel corso di questa stagione. Ma, ovviamente, per la gran parte del tempo il pallone dovrebbe viaggiare rasoterra, anche perchè l’idea di gioco della squadra di casa è quella di passare dalle vie centrali per sfruttare lo schieramento a rombo, le due punte e il trequartista alle spalle delle stesse. Certo, non si può limitare l’idea di gioco della compagine di Mimmo Di Carlo semplicemente a questo, ma i ramarri sono una squadra costruita per viaggiare sui binari della Serie C: verticalizzazioni, grande fisicità davanti e una buona fase difensiva, che finora ha permesso di subire solamente 6 gol. Non tanti, ma nemmeno così pochi per una squadra che punta a tornare immediatamente in Serie B. E che sui contropiedi avversari qualche crepa l’hanno pure palesata.
Ben lo sanno Mantova e FeralpiSalò, che contro i neroverdi hanno colto il massimo risultato puntandoci forte. Baricentro mediamente basso, ripartenze veloci e condensate principalmente per le vie centrali. Qualcosa che la squadra di mister Luciano Foschi ha già palesato in occasione dello 0-1 firmato a Novara: uscita poderosa di Battistini, apertura per Zambataro, verticalizzazione rapida per Buso, uno contro uno vincente contro Benalouane prima e Pissardo poi. Una soluzione tattica che potrebbe tornare parecchio utile anche al “Teghil” dove, e l’abbiamo già detto, ogni piccola o grande arma sarà necessaria per portare a casa un risultato positivo.
