Siamo nel vivo del girone d’andata in casa Calcio Lecco 1912. I blucelesti si sono preparati per affrontare il Piacenza, compagine allenata dall’ex Cristiano Scazzola e in arrivo da quattro punti conquistati in trasferta durante le ultime due uscite lontano dal “Garilli”. L’ultimo turno ha portato la sconfitta interna con il Pordenone (0-3), ma il risultato è sin troppo largo e bugiardo per quanto visto sul campo. Occhio, quindi, a una compagine che al “Rigamonti-Ceppi” verrà per fare bottino pieno, cercando di sfruttare anche le assenze nella rosa di mister Luciano Foschi, quello dello squalificato Matteo Battistini, un ex, in primis. I precedenti parlano chiaro: serie aperta di due vittorie consecutive tra 2020 e 2022, in entrambi i casi arrivate con gli emiliani sulla carta sfavoriti.
Verso Lecco-Piacenza, l’intervista alla vigilia di mister Luciano Foschi
Mister, partita stranissima per la statistica:
«La partita è complicata, molto, perché sa interpretare le partite di questo campionato senza dare grandi punti di riferimento. Sono battaglieri, un allenatore che ha quello spirito lì e lo infonde nelle sue squadre, lasciando pochi spazi. Se hanno 9 punti dei problemini ci sono, dobbiamo essere bravi ad amplificarli facendo la prestazione: senza quella, senza mettersi a disposizione del gruppo, difficilmente portiamo a casa un risultato utile».
Come sta Celjak?
«A Salò è stato preservato per evitare altri problemi fisici, se ci fosse stato bisogno sarebbe sceso in campo rischiando. Sin da lunedì è stato disposizione e si è allenatore con regolarità. Perdiamo Battistini, abbiamo delle alternative come Pecorini e Stanga, ma anche lo stesso Vedran centrale con Lepore a destra. Devo capire qual è l’alternativa migliore, la differenza non è netta, è un po’ come correre e scappare: il merito di questa tranquillità è dei ragazzi e del loro lavoro».
Con il Piacenza gara delicatissima:
«Una squadra che si difende e propone un gioco non da mille passaggi, in sintesi una squadra pratica, dev’esserlo sia in casa che fuori: questo è il nostro Dna, se ho dei palleggiatori è un conto, se non li ho devo fare una partita diversa. La squadra sta facendo vedere la propria identità, fatta di buona difesa e ripartenze negli spazi: in casa è pelino più complicato farlo, alzando un pelino il baricentro si può applicare».
A centrocampo diverse scelte:
«Ho bene in mente quello che farò domani, ma non lo dico. Dipende da tante cose, da tanti fattori. Ilari? Tutti sono stati bravi».
I numeri: il Piacenza prende spesso gol, ha la peggior difesa, ma segna quasi sempre.
«Hanno un buon reparto offensivo e dei problemini in difesa, l’abbiamo evidenziato con i ragazzi. Con il nuovo allenatore le cose sono un po’ migliorate, la classifica è spesso ingannevole perchè è determinata da tanti fattori: con il Pordenone era una partita da 0-0, i gol sono arrivati da calcio piazzato e le occasioni avute sono state parecchie nel corso della prima mezz’ora. Cosa ci dobbiamo aspettare? Difficile valutare gli altri, bisogna sempre portare in campo la propria prestazione come prima cosa perchè in questo campionato ci sono 15 squadre dello stesso livello».
Chi tira le punizioni?
«Io. E faccio gol. Domani? Giudici».
Sui tempi di recupero di Tordini:
«Sta rientrando piano piano, ha messo le scarpe da calcio ed è già un dato. Credo che dicembre ci servirà per farlo integrare nella squadra per riaverlo a disposizione dopo la sosta invernale; dubito fortemente in tempi più brevi».
Altri infortunati?
«Ci sono un po’ di acciaccati, ci sarà da scegliere chi sta meglio. Fuori sicuramente nessuno, ma domattina dovremo valutare la condizione di vari ragazzi. Galli? Rientrato giovedì in gruppo».
Verso Lecco-Piacenza, i convocati di mister Luciano Foschi
Assente Matteo Battistini per squalifica, oltre ai lungodegenti Mattia Tordini, Stefano Longo e Lorenzo Berra. Non convocato il portiere Piero Burigana, prima chiamata per l’attaccante della Primavera Filippo Liberati, centravanti classe 2003.
