
Cinque promozioni cinque e la fame giusta per mettere nel mirino la sesta. Franco Lepore è stato tra i migliori in campo durante la partita con il LR Vicenza: gol sfiorato, giocate di classe, l’assist per il gol di Girelli che ha fatto da apriscatole a una partita giocata in maniera eccezionale anche fino a quel momento dalla squadra. Forte delle sue oltre 400 presenze tra i professionisti, il casse 1985 non ha timori reverenziali nel pronunciare la parola Serie B: del resto il Lecco è lì da un girone intero, sempre a ridosso della posizione di vertice, perché non provarci fino in fondo? Il jolly 37enne ha parlato chiaramente del sogno cadetteria in un’interessante intervista concessa ai colleghi di TuttoC.com, partendo dal clima vissuto nell’ultima gara disputata: «Prima di tutto voglio ringraziare il pubblico che ci ha seguito numeroso e ci ha supportato. Siamo riusciti a fare quanto avevamo preparato, ovvero essere aggressivi giocando il nostro calcio. Avevamo di fronte una grande squadra, quindi dovevamo affrontarla in questo modo».
Lepore non si nasconde: «Inseguiamo il sogno Serie B»
Sulle differenze tra rendimento in casa (1°) e trasferta (10°):
«Direi abbastanza casuale nel senso che non ci sono situazioni particolari che determinano questa discrepanza. Sicuramente dobbiamo avere maggiore consapevolezza nei nostri mezzi anche in trasferta. Vogliamo proseguire il nostro percorso, per farlo dobbiamo cercare di giocare con lo stesso atteggiamento che ci caratterizza nelle partite davanti il pubblico amico».
Sulla possibilità di andare in Serie B:
«Dobbiamo inseguire il nostro sogno, a me piacerebbe centrare la mia sesta promozione in carriera. Per i calciatori più esperti centrarla vorrebbe dire ritardare la fine della carriera, per i calciatori più giovani invece potrebbe essere una svolta. Motivo in più per dare il 100% tutti insieme per crederci lavorando ogni giorno».
Sul rendimento a quasi 38 anni:
«Oltre all’allenamento curo molto il mio fisico, facendo anche attività extra calcio come pilates lavorando in palestra riposando quando è necessario. Fino a quando il fisico e la mente risponderanno, io continuerò a giocare perchè è una cosa che amo. Al futuro non ci penso al momento, potrei pensare di fare l’allenatore, in ogni caso l’idea è di rimanere nel mondo del calcio».
La promozione più emozionante?
«Senza dubbio quelle di Lecce, perché io sono salentino e portare la squadra della mia città dalla Serie C alla massima serie è stato qualcosa di speciale».
