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Post partita | Foschi: «Non posso dire niente alla squadra, ma gli errori…». Celjak: «Serve personalità». Corrent: «Grande vittoria»

Il tecnico non usa parole dure per commentare la sconfitta (2-0) patita dalla sua squadra al “Martelli” di Mantova. Onesto il difensore croato: «Il secondo gol non più può prendere»

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Tempo di lettura 5 minuti

Un Lecco già visto, purtroppo, in questa forma lontano dal “Rigamonti-Ceppi”. Passino le varie assenze patite dalla squadra bluceleste, ma il Mantova si è fatto preferire dal primo all’ultimo minuto per atteggiamento e voglia di fare bottino pieno. Basta guardare come sono arrivati i gol di Bocalon prima – buco della difesa dopo una manciata di minuti – e Guccione poi – rigore trasformato dopo un contropiede follemente concesso su calcio d’angolo a favore: non sono e non saranno mai i discorsi legati a chi non c’è a incidere sui difetti di marcatura al quinto giro di lancette. Non è che i blucelesti abbiano ballato, anzi in alcuni frangenti del primo tempo sono riusciti a pressare i virgiliani nella loro area e nel finale di gara avrebbe meritato un calcio di rigore abbastanza solare, ma non hanno mai dato l’impressione di avere quello che serviva per rimettere in piedi una partita iniziata con la luna nera, più che storta. Poi dal mercato potrà arrivare Bunino, potrà arrivare De Marchi o chi per loro, ma il correttivo da mettere rimane quello sui primi minuti di gara che in trasferta troppo spesso hanno indirizzato in modo definitivo la gara.

Post Mantova-Lecco, l’intervista di mister Luciano Foschi

Mister, a fine partita in mezzo al cerchio hai dato l’impressione di essere molto arrabbiato:
«Si, questa partita rispecchia questo campionato: abbiamo preso gol dopo 4′ e sapevamo benissimo di avere davanti la squadra migliore nel primo quarto d’ora; dopodiché abbiamo avuto delle buone occasioni per pareggiare, ma mi fa arrabbiare subire rigore contro su calcio d’angolo nostro. Ai ragazzi non posso dire niente, questa squadra aveva 4 giocatori a casa, 7 considerando quelli a mezzo servizio: diventa complicato per tutti. Voglio rispondere al procuratore di Tordini, anzi ex: a novembre non era pronto, non giocava da un anno, per 45′ ci ha dato quello che poteva, ma in questo momento se entra può darci molto di più. Era l’occasione giusta per far giocare chi è stato meno in campo: grande merito al Mantova, ha sfruttato meglio gli episodi; noi ci lecchiamo le ferite».

Ok le assenze, ma quei due errori…
«Il calcio è questo, io non sono mai contento e non lo ero nemmeno dopo il 3-0 con il Vicenza: se fai errori contro avversari meno abili magari non vieni punito, ma sappiamo chi è Bocalon dentro l’area. Credo che i due gol li abbiamo presi su cose che sapevamo e sono state delle mancanze nostre: non voglio togliere meriti al Mantova, ma sta di fatto che qualcosa dobbiamo rivederlo».

Aspetti un attaccante?
«La società può fare quello che vuole, prendo quello che arrivo e sa di cos’abbiamo bisogno. Lavoro con il materiale che ho in mano: i giocatori sono questi e cerco di farli rendere al massimo, in alcuni casi ci siamo riusciti e in altri meno. Globalmente sono molto contento».

Sull’infortunio di Ardizzone:
«Domani o dopo farà le valutazioni, ha sentito un problema muscolare e si è bloccato completamente: per un po’ lo perderemo».

Post Mantova-Lecco, l’intervista di Vedran Celjak

Vedran, saltato subito il piano gara:
«Abbiamo sbagliato nei primi 4-5′ e ci hanno messo in difficoltà. C’è rammarico per questo e per il secondo gol, non si può prendere un rigore contro dal proprio calcio d’angolo».

Che gara avete preparato?
«La solita, sapevamo di poter avere degli sbocchi sugli esterni muovendo bene la palla. Qualche volta siamo riusciti a farlo nel primo tempo, ma purtroppo non abbiamo fatto gol».

Sul ruolo in campo?
«Se la squadra ha bisogno, io mi adatto e di dare il massimo. Nasco terzino, questa è una novità ma sono a disposizione».

In trasferta qualche passo falso di troppo:
«Dobbiamo avere più coraggio, soprattutto quando giochiamo fuori casa. Dobbiamo essere consapevoli di doverci mettere qualcosa in più».

Sulla convivenza con Battistini e Pecorini:
«Mi trovo bene con tutti, più saremo e meglio sarà: è importante avere tutti a disposizione».

Post Mantova-Lecco, l’intervista di mister Nicola Corrent

Mister, vittoria pesante:
«Grande vittoria contro un avversario difficile, la squadra ha fatto una partita di livello alto e ha vinto meritatamente. Mantova concreto che ha cambiato qualcosa e ha sofferto la qualità dell’avversario, ma ha portato a casa una vittoria importante».

Meglio il secondo tempo?
«Abbiamo fatto subito gol e siamo stati fortunati in alcune situazioni. Siamo stati bravi, l’importante sarà recuperare le energie. Procaccio? Ha fatto una partita importante, l’idea era di giocare con due esterni due attaccanti per coprire meglio e attaccare: sono contento per lui, se lo meritava e non penso che sia necessario cederlo. Darrell ha aspettato il suo momento perché Ceresoli stava facendo meglio, ma oggi si è fatto trovare pronto: non ho mai detto che uno dei due debba andare via, il gruppo è sano e non abbiamo questi problemi».

Questo il Mantova che vuoi?
«Deve fare meglio, giocando di più, ma sono contento: oggi eravamo diversi dal solito, senza un giocatore di palleggio in mezzo al campo, ma Pierobon e Gerbaudo possono giocare bene anche a due perchè corrono e sanno giocare».

Con Padella dietro più sicurezza?
«La squadra ha sempre lavorato bene, lui ci dà delle caratteristiche di lettura e carisma da giocatore vero e forte, che ha fatto mille campionati e ne ha vinti altrettanti. Fazzi? Serviva tanta eneergia e Silvestro ne ha da vendere. Bocalon? Un grande gol, è intelligente e si muove bene, sicuramente un attaccante forte».

La discontinuità è una forza, paradossalmente?
«Ne farei anche a meno (ride, ndr)… Il percorso è nettamente migliore rispetto a quello del girone d’andata, ma se vai a Trento e porti via un punto trovi della continuità. La squadra non deve pensare, deve provare a vincere le partite e basta».

Sul mercato:
«In mezzo al campo numericamente siamo pochi, penso che lì abbiamo bisogno di un giocatore importante».

Il cambio tattico può essere una soluzione?
«Un’idea, se guardo al mio modo di fare le partite mi piacciono gli esterni. Possiamo tornare a giocare con il 4-3-3 o in un altro modo».

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