Ancora una volta il Lecco non si conferma in trasferta. Il Sangiuliano gioca meglio, soprattutto nel primo tempo, segna con Volpicelli e legittima il vantaggio continuando a spingere e creare; la ripresa dice poco dal punto di vista tecnico: Foschi cambia ma questi non incidono, Miracoli nel finale manca il colpo del ko ma nel complesso non c’è una conclusione degna di nota dalle parti di Grandi. E questo non può che rappresentare una delusione, ancora una volta, per quanto dice la classifica: frenano tutte tranne la Pro Sesto, là davanti, ma non può rappresentare una consolazione.
Post Seregno-Lecco, l’intervista di mister Luciano Foschi
Mister, delusione?
«Tanta, ma non per il risultato. Tutte le squadre hanno delle difficoltà e si può perdere con chiunque. Ma la delusione deriva dall’atteggiamento: a fine primo tempo ne avrei cambiati undici. Credo sia stata la peggior partita da quando sono qua, l’unica discolpa è quella delle tre partite in otto giorni anche se ci è capitato altre volte. La reazione è stata poi nervosa, ma non basta. I ragazzi domani devono guardare la partita: non voglio togliere loro niente rispetto a quanto fatto fino a oggi e per quello li ringrazio, ma oggi non c’è niente da salvare. Bisogna far tesoro di queste giornate negative, possiamo permetterci di farlo ma bisogna anche crescere in fretta: quello che ho visto oggi non mi piace; non parlo di singole giocate, ma di tutta la partita. Mi aspetto una grande reazione in questa settimana».
Il Lecco è disabituato a giocare su questi campi?
«Per l’adattamento serve un po’ di tempo, non basta qualche allenamento. Non penso che il problema sia questo: magari è fisico, magari è psicologico, più probabilmente sono tante cose messe insieme perché questa squadra riesce a reagire immediatamente. Dipende cosa si vuole fare: chi vince è abituato a vincere, tutto l’insieme sa tenere alta l’asticella; oggi bisogna fare gli applausi alla Pro Sesto perché ha grande continuità e non prende gol. Visti i ritmi, forse ci manca ancora qualche punto per essere salvi: la prestazione di mercoledì ci faceva ambire, quella oggi no; bisogna capire in fretta cosa siamo di fare».
Sulla scelta iniziale di Bianconi e Bunino:
«Sapevo cosa potevano darmi, Bianconi era in difficoltà come il resto della squadra. Non è che nel secondo tempo abbiamo fatto tanto meglio cambiando giocatori: faccio fatica a trovare qualcosa di positivo, a fine primo tempo ho pensato di aver sbagliato 11 elementi».
Post Seregno-Lecco, l’intervista di Riccardo Melgrati
Riccardo, la delusione è un sentimento che condividete?
«Non siamo partiti bene, siamo andati in difficoltà sul loro gioco e sul terreno; nella ripresa abbiamo fatto meglio, ma partendo dallo svantaggio era difficile. Il pensiero del mister lo rispettiamo».
Sul rendimento interno ed esterno:
«Ci confrontiamo, in casa facciamo un altro tipo di calcio e fuori facciamo più fatica: non abbiamo trovato un motivo vero e proprio, in settimana c’interrogheremo e andremo più a fondo per trovare una soluzione».
Sul terreno di gioco:
«Sicuramente non è un alibi, ma la differenza può incidere nell’approccio della gara, a maggior ragione se è un campo del genere».
Mancato lo spirito di chi vuole rimanere in alto?
«Può essere mancata la prestazione, lo spirito per vincere lo mettiamo sempre. Ci sono stati dei cambi rispetto alla formazione tipo e non ci siamo trovati».
Post Seregno-Lecco, l’intervista di mister Carmine Gautieri
Mister, avevi chiesto continuità:
«Si, abbiamo fatto un primo tempo a ritmi altissimi ed è quello che avevo chiesto, senza ansie e paure. Abbiamo lavorato benissimo in tutte le situazioni, anche se nella ripresa abbiamo giocato meno equesot non va bene».
Ancora la porta inviolata:
«Non è un discorso solo dei difensori. La squadra ha protetto l’area di tante situazioni e ha difeso bene in tante zone del campo».
Sull’espulsione:
«Foschi ha chiesto un’espulsione di un giocatore e questo non mi è piaciuto. L’arbitro mi ha ammonito ed era la seconda: bisogna avere rispetto anche degli arbitri».
Sul Lecco:
«Guardo in casa mia e ai miei giocatori, devono giocare come mercoledì e oggi. Quell’organico può arrivare fino alla fine, ma io mi aspettavo molto dalla mia squadra e così è stato».
