
Duemilacinquecento euro di multa per niente. Un furto a mano armata di penna. Non sappiamo in che altro modo definire la sanzione affibbiata alla Calcio Lecco 1912 dopo la partita interna con il Novara. Il tutto per il «Novarese nomade» cantato dalla Curva Nord a metà del primo tempo, il tutto in evidente tono goliardico: non per il delegato della Procura federale e il commissario di campo, che hanno riferito di aver udito «cori offensivi e insultanti» verso i piemontesi. E il rischio è stato che il tutto passasse come «comportamento discriminante», oltre che «becero e di pessimo gusto». Siamo alle comiche, anche se in realtà c’è veramente poco da ridere: ogni settimana decine di migliaia di euro vengono distillate dal sistema usando la mano della giustizia sportiva; si, sempre quel sistema che non sta in piedi da solo e si fonda quasi completamente sulle risorse delle singole proprietà. Tra una cosa e l’altra il Lecco ci ha già smenato tredicimila e trecento euro, alcuni anche per motivazioni ragionevoli: giusta la sanzione per le urla razziste durante la partita con l’Albinoleffe, ben udibili anche dalle registrazioni, decisamente fuori da ogni logica quella di martedì o l’altra per il “Trento merda” scritto su un lenzuolo. È arrivato il momento di darci un taglio.
