Ancora in bianco. Marzo si conferma un mese senza gol all’attivo per il Lecco, che con il Piacenza mette insieme il terzo pareggio a reti bianche nel giro di una settimana dopo quelli ottenuti con Pordenone e FeralpiSalò. Troppo poco quanto visto al “Garilli” per una squadra che prima della gara aveva l’ambizione di stare attaccata alla testa della classifica: quattro sberle del Novara al Pordenone, Pro Sesto e FeralpiSalò che hanno la possibilità di salutare il resto della banda e giocarsela a due per la Serie B. Meglio la Lupa rispetto alle Aquile, che si rendono pericolose con un tiro da fuori di Pinzauti sul finire del primo tempo – parata di Rinaldi -, un rimpallo che “sbuccia” il palo e un colpo di testa di Celjak durante la ripresa, mentre i padroni di casa riescono a creare due palle gol clamorose e altri buoni presupposti per poter fare bottino pieno. Troppo poco, decisamente troppo poco per portarla a casa.
Piacenza 0-0 Lecco, l’intervista di mister Luciano Foschi
Mister, Lecco ancora in difficoltà in trasferta:
«Ha fatto la sua partita e ha cercato di vincerla, rischiando anche di perderla. AI ragazzi non possono rimproverare niente, sapevamo di giocare contro una squadra che avrebbe dovuto vincere a tutti i costi. Queste partite le risolvi con spunti e giocate, entrambe le difese hanno concesso relativamente poco e alla fine viene fuori lo 0-0. Il Lecco sta dimostrando tutto il proprio valore, 54 punti non li facciamo perché abbiamo più qualità delle altre ma con voglia di emergere e far vedere che conta meno di forza e determinazione. Questa squadra ha sempre sudato per la maglia, senza questo saremmo stati ».
Stanchi fisicamente? Eravate in ritardo sulle seconde palle:
«Siamo partiti bene, abbiamo perso un po’ di contrasti e non siamo arrivati tante volte secondi sulla palla. Eravamo un po’ molli sulla palla, c’è mancata la determinazione giusta ma fisicamente la squadra è stata in grado di fare la partita da fare. Sicuramente i cambi ci hanno dato un po’ di verve e dinamismo, ma il palo nel primo tempo di Pinzauti ci avrebbe potuto far raccontare un’altra storia. In altre partite siamo stati un po’ cinici, abbiamo vinte partite creando meno: chi è davanti magari ha Siligardi che vince la partita da solo, ma ha fatto la Serie A. Probabilmente con Eusepi qualche giocata importante l’avremmo avuta».
Piacenza ancora in corsa per la salvezza?
«Questo campionato non finisce mai, vale per tutti. Non è che è una squadra ultima e questo si vede in campo. In questo momento vince chi sbaglia di meno, probabilmente chi sta in fondo è lì perché ci sono stati tanti errori: è successo anche a noi, in cinque giornate si può ancora fare tutto».
Sull’espulsione di Bunino:
«Stavamo per fare il cambio… Possiamo discutere, ho chiesto buonsenso ma il regolamento perché il ragazzo doveva venire negli spogliatoi e non andare a fare la pipì lì. Bastava un’ammonizione, era una partita senza motivi per essere tesi. L’espulsione poteva non starci: fanno queste cose e non fischiano su una tranciata ai danni di Doudou al limite dell’area…».
Risultato che non soddisfa nessuno:
«Dice poco forse per il Piacenza, noi dobbiamo arrivare il più in alto possibile. Se arrivi secondo o terzo per un punto, allora questo punto pesa. Ma non è che arrivare lì o quarto-quinto sia una merda. Si parla tanto del Novara, ma se abbiamo fatto sei punti con loro… Sono anche tre partite che non prendiamo gol».
Come mai nessun cambio tattico?
«Nel finale volevo fare il 3-4-3. Fisicamente la squadra sta bene, fino al 90′ abbiamo provato a vincerla. Girelli lo stiamo centellinando per un problema fisico, se fai turnover puoi pagare qualcosa, abbiamo cercato di sfruttare Doudodu, Lakti e Tordini. E ci sono sempre gli avversari: il ragazzino sulla sinistra del Piacenza mi sembra che di gamba ne abbia, idem Munari che abbiamo stoppato bene. Non era una partita da 0-0 come tante, la giocata giusta l’avrebbe fatta vincere».
Piacenza 0-0 Lecco, l’intervista di Luca Giudici
Luca, un Lecco poco convinto:
«Sicuramente affrontavamo una partita difficile, contro una squadra che deve salvarsi a tutti i costi. Era la terza in pochi giorni, arrivavamo da due gare dal grande dispendio fisico e mentale. Speravamo di fare qualcosa in più, stiamo avendo delle difficoltà: va a periodi e questo è così, abbiamo speso tanto durante questa stagione. Oggi non prendiamo gol, ma creaiamo poco».
Manca un po’ di cinismo:
«Qualcosa abbiamo creato, ma secondo me poco: non puoi sperare sempre di creare 2-3 palle gol e farlo. A volte funziona, a volte te ne servono 5-6 per fare un gol. Continuiamo a lavorare, cercheremo di uscire da questo periodo di poca concretezza».
Vi aspettavate dei cambi in partenza?
«Sta al mister e allo staff, abbiamo una rosa lunga con altri giocatori che possono gicoare benissimo allo stesso livello di chi va in campo. Abbaimo portato a casa due pareggi di fila, magari cambiare era difficile: sono scelte di mister e staff».
Piacenza 0-0 Lecco, l’intervista di mister Matteo Abbate
Mister, un risultato giusto?
«Si e no, il Piacenza avrebbe meritato di vincere. Ci sta, se avessimo fatto gol sarebbe andata diversamente. Nel complesso sono soddisfatto per quello che ho visto, non potevo pretendere di giocare il secondo tempo alla stessa intensità del primo».
Mancata la forza nel finale?
«Sono d’accordo, abbiamo pagato le tre partite nel giro di una settimana. Nel primo tempo avremmo meritato il vantaggio, ma anche la palla al 95′ era pesante. Abbiamo rischiato praticamente mai, dobbiamo guardare le cose con un orizzonte un po’ più ampio rispetto a quello attuale. Sono fiducioso».
Dovesse vincere ancora la Triestina…
«Non capisco perché dovete dire che siamo retrocessi. Dovevamo prendere coscienza del fatto che fossimo ultimi: lo siamo ancora e dobbiamo guardare noi stessi, se la Triestina vincesse le speranze rimarrebbero le stesse. Noi dobbiamo vincere con il Novara».
Per la prima volta gli applausi senza una vittoria:
«Fa piacere, inutile negarlo, probabilmente la gente apprezza quello che stanno facendo i ragazzi che devono trarne forza. Bisogna crederci sempre, a prescindere dai risultati degli altri. Ma anche dal nostro stesso risultato: prendiamo queste energie e portiamole nella prossima partita. Nel finale non ho voluto nemmeno fare l’arrembaggio, perdere questa partita sarebbe stato peggio».
Hai trovato una squadra depressa?
«Si, era spenta e non consapevole del fatto che era ultima. In queste cinque partite ho un bilancio positivo, sto cominciando a vedere la squadra che avevo in testa io. Ora può vincere contro chiunque e fare gol a chiunque: oggi c’è andata vicino contro una squadra che non ha concesso gol a Pordenone e FeralpiSalò».
Hai il rimpianto di essere arrivato tardi?
«Non lo so, con il senno di poi è sempre facile. Non guardo troppo al passato e nemmeno al futuro: cerco di vivere alla giornata, voglio rivedere la partita per ripresentarmi martedì con l’idea ben precisa per battere il Novara. Non sarà facile? Per niente, ma avremo una settimana per prepararla. Ecco, il rimpianto è di avere un infrasettimanale che non volevo. Le ultime due partite non le abbiamo preparate bene, non come piace a me».
Poco tempo per dare un’identità:
«Facciamo tantissime sessioni video, magari i giocatori mi odiano un po’ ma è fondamentale per vedere come si sta in campo e come va mossa la palla. Sto sfruttando questo aspetto per velocizzare la cosa».
