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Post partita | Foschi: «L’Ancona è forte, il Lecco se l’è guadagnata». Battistini: «Bravi a rimanere in partita». Donadel: «Paghiamo una disattenzione»

I biancorossi masticano amaro dopo l’eliminazione arrivata per mano di Battistini, a segno nella fase più delicata del match. Le parole dei protagonisti

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Tempo di lettura 5 minuti

parVeramente un gran bel vedere, questi 180′ tra Lecco e Ancona. I blucelesti passano, ma ai biancorossi va dato onore al merito per tirato in piedi una gara già persa all’andata e aver fatto bella mostra al ritorno. Le Aquile volano ai quarti – sorteggio alle 12 – grazie al plus garantito alle teste di serie, capitalizzato al meglio dalla deviazione volante di Matteo Battistini sotto una Curva Nord spettacolare. Una scarica di adrenalina nel momento probabilmente più difficile dei due incontri, una scarica di adrenalina arrivata dal giocatore che più si è messo in mostra all’interno di un’annata che sta regalando picchi emotivi che probabilmente mai ci riusciremo a dimenticare. E che dire dello spettacolo offerto dalle due tifoserie? Al “Del Conero” come al “Rigamonti-Ceppi” abbiamo scattato delle istantanee fatte di passione traboccante e, inevitabilmente, nelle dichiarazioni del post partita c’è ampio spazio per le parole sul tema.

Lecco 1-1 Ancona, l’intervista di mister Luciano Foschi

Mister, una qualificazione meritata nei 180’:
«Abbiamo iniziato bene e creato delle occasioni, con una partita attenta è concentrata. Conoscevamo la forza della loro squadra sopratutto a livello offensivo, abbiamo gestito male gli ultimi minuti del primo tempo perché eravamo in difficoltà e siamo andati sotto per una disattenzione. Mi è piaciuto, a fine primo tempo, l’atteggiamento dei ragazzi: mi sento dire che con i cambi stavolta abbiamo migliorato, ma in quel momento erano convinti fortemente di passare il turno perché credono fortemente in quello che stiamo facendo. Sull’1-0 è diventato furto complicato, ma è normale; abbiamo concesso sull’1-1 ma Melgrati è stato bravo e l’abbiamo portata a casa. L’Ancona è veramente forte, ma il Lecco se l’è guadagnata».

Avete avuto il braccino?
«Sono d’accordo, siamo partiti con gente di gamba perché ci aspettavamo un Ancona che avrebbe pagato fisicamente sul lungo periodo. Abbiamo detto bene l’urto, nel secondo tempo Ilari, Lakti, Enrici e Mangni sono entrati molto bene».

Un Lecco diverso dal campionato:
«Quello che dici mi fa sorridere. L’abbiamo sempre detto che i play off sono qualcosa di diverso, si parla tanto delle seconde classificate ma nessuno ha passato facilmente il turno. Questo meccanismo è bello perché ti regala serate come queste, con veramente tanti tifosi: oggi questo stadio era veramente bello, quando siamo andati sotto non hanno mai smesso d’incoraggiarci».

Una scelta gradita ai play off…
«Mi verrebbe da dire che preferirei non affrontare il Pordenone perché non ci consociamo. Le altre non sono da meno, ma questa cosa mi caga e non ci siamo posti limiti: se vogliamo arrivare in fondo, dobbiamo trovarle tutte. Magari stiamo qua vicino…».

Un ultimo quarto d’ora di fatica?
«Dopo aver fatto gol i ragazzi hanno smesso di giocare perché all’andata abbiamo fatto la cosa inversa e forse questa cosa ci ha messo pressione. Se avessi potuto li avrei messi tutti in area, stavolta siamo stati premiati dalla caparbietà ma in un’altra circostanza possiamo essere puniti».

Per andare avanti bisogna recuperare alcuni giocatori:
«I ragazzi sono tutti dentro la causa, io non abbandono nessuno. Zambataro ha avuto più occasioni si tutti in questo gruppo, ma per questi play off ho bisogno di tutti. Galli? Si è contratto, domani lo staff medico farà gli accertamenti del caso. Enrici? Ha rimediato una distorsione alla caviglia e non l’abbiamo rischiato all’andata perché aveva ancora dolore».

Lecco 1-1 Ancona, l’intervista di Matteo Battistini

Matteo, un altro gol liberazione:
«Era importante perché più passava il tempo poi era difficile. All’andata abbiamo dimostrato di poter passare il turno».

Ti sei arrabbiato nel primo tempo?
«Siamo andati in difficoltà per delle palle passate in mezzo, forse dobbiamo essere più bravi a rompere il gioco quando serve».

L’avete vinta di nervi:
«Siamo stati bravi a rimanere in partita, prendere il secondo gol avrebbe potuto mandare tutto in vacca. Abbiamo fatto la partita che dovevamo fare».

Eravate più nervosi:
«Dopo la gara d’andata eravamo arrabbiati».

Lecco 1-1 Ancona, l’intervista di mister Marco Donadel

Mister, il piano partita era stato eseguito perfettamente. Poi una disattenzione:
«C’è rammarico per una disattenzione su palla inattiva, sapevamo che hanno un punto di forza e il cross era perfetto come la finalizzazione. Il Lecco ci ha punito ed è stato bravo in quella situazione. Forse stavano calando, ma il calcio è fatto di dettagli. Complimenti al Lecco che ha dimostrato di essere una grande squadra».

Stasera una grande impressione:
«Non sono d’accordo, ma capisco il punto di vista. Ad Ancona si sa che non abbiamo puntato a creare un’identità, ma a creare una strategia di gara. Sono stato orgogliosissimo di vederli schierare da soli con un nuovo sistema dopo aver segnato. Ci sta che certe partite appaiano meno belle ad occhi degli avversari».

Hai detto qualcosa ai ragazzi?
«Devi arrivare a giocare queste partite per provare certe emozioni. Siamo venuti qui a fare la partita ed è stato bello, ma il calcio è fatto della cura dei dettagli, dell’avere qualcosa in più».

Perché zero minuti per Melchiorri?
«Studio tutte le tipologie di cambi e qui volevamo fare una partita all’assalto. Era uno dei cambi giusti per ritmi in rallentamento, ma avevo paura dei piazzati e c’è stata della stanchezza. Ho preferito Petrella e Prezioso, avendo anche i centimetri di Mondonico».

Ultima partita con l’Ancona?
«Non sono io a dover rispondere».

Il Lecco ha meritato il passaggio del turno?
«Nei 365 giorni, avendo meritato di giocare la partita di ritorno in casa che conta molto. Ti permette di avere i crampi, far sparire i palloni e altre cose. Abbiamo punti di forza diversi, mi piacerebbe giocarle tutte e due. Barnabà? Ha preso un fallo assurdo sul ginocchio, ma è un gladiatore. I ragazzi mi hanno dato cento dopo aver chiesto dieci: oggi c’era tanta gente da Ancona ma l’hanno meritato i ragazzi, che al 95’ correvano ancora per tutto il campo».

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