Seguici

Calcio

Il Lecco va a Pordenone dopo il furto: «L’Italia si è concentrata sulla cosa sbagliata. Daremo battaglia»

Il tecnico bluceleste torna sull’assurda decisione che ha compromesso il risultato della partita d’andata, ma annuncia che metterà in campo una squadra arrembante

Condividi questo articolo sui Social
Tempo di lettura 4 minuti

Dopo i veleni di Lecco-Pordenone, è tempo di gara 2. I blucelesti partiranno martedì pomeriggio alla volta del Friuli Venezia Giulia, lì dove incroceranno per la quarta volta in questa stagione la solida squadra neroverde: dopo 0 gol segnati in 270′, questa volta la squadra di Foschi dovrà vincere con due gol di scarto per accedere alla final four dei play off di Serie C. Tutto compromesso? Sicuramente l’assurdo rigore concesso da Fiero e trasformato da Burrai nella burrascosa serata di sabato ha spostato in maniera evidente l’equilibrio, ma un vecchio adagio dice c’è «finchè c’è vita, c’è speranza». E nella sua storia il Lecco di clamorosi ribaltoni ne ha messi in fila già parecchi.

Verso Pordenone-Lecco, l’intervista alla vigilia di mister Luciano Foschi

Mister, bisogna vincere e punto nonostante lo strascico:
«La mia squadra la partita d’andata l’ha pareggiata, il punteggio l’ha deciso un direttore di gara che non è stato all’altezza perché parliamo di un rigore che non esiste. Mi dispiace rimarcare questo e il fatto che i mass media si siano divertiti a divulgare il messaggio del presidente che entra in campo senza guardare al perché, dato che è stata fatta una schifezza. Rimarco che la partita l’ha decisa una persona e mi fa arrabbiare il leggere le interviste dei miei colleghi che fanno presente come queste partite siano decise dagli episodi: vero, ma devono essere le squadre a farlo, non gli arbitri su episodi dubbi. Non si possono dare rigori con leggerezza. Alla squadra non posso dire niente, la partita l’ha pareggiata. Detto questo, il Pordenone ha dimostrato di essere forte e ha avuto più occasioni, ma il nostro e il loro portiere hanno fatto il loro lavoro».

Avete la possibilità di metterli in difficoltà:
«Abbiamo sfruttato poco la spinta sugli esterni, siamo mancati su questo. Ci siamo preparati per capire cosa possiamo fare di più: saremo una squadra arrembante, finché ne avremo cercheremo di metterli in difficoltà. In questo momento sono già in semifinale e noi siamo fuori, ma c’è il piccolo particolare che ci sono ancora novanta minuti da giocare».

Chiedete solo rispetto:
«Certo, le cose vanno fatte con il rispetto di tutti. Leggo di Lotito e dico anche che è un politico: è una coincidenza tutto questo? Il Lecco non ha nulla da rimproverarsi, ha sempre rispettato tutti e ha fatto il massimo. La nostra società, con le goliardie che fanno sorridere, non ci ha fatto mai mancare niente: il presidente a volte esterna dei pareri in maniera divertente, ma gli stipendi e le tasse sono stati pagati in maniera puntuale. Gli altri facciano ciò che vogliono, onestamente a me interessa poco oltre alla mia squadra. Mi piacciono il gioco e il campo, di un rigore che c’è o meno: di tribunali e politica alla mia età ne ho pieni i coglioni».

Quella di domani potrebbe essere la tua ultima panchina:
«Non ci sto pensando, domani i ragazzi verranno tutti, Eusepi compreso. Questo fa capire quello che siamo riuscito a costruire: non sono da solo, sono stato aiutato da tutte le componenti. Certi risultati non si fanno, altrimenti. Che possa essere l’ultima partita o meno ancora non lo so: ne parleremo a bocce ferme e vedremo il da farsi, se ci penso la cosa mi fa star male ma guardo alle semifinali ancora da giocare».

Come sta la squadra?
«Ci sono diversi acciaccati, domattina faremo un test in albergo perché abbiamo cercato di salvaguardarli in questi giorni. Sicuramente correranno come matti e andranno ad aggredire gli avversari: domenica mattina hanno voluto fare allenamento, la squadra era incazzata e non abbattuta perchè si sente defraudata di qualcosa. Questa cosa mi ha colpito, mi rendo conto che questo gruppo non vuole mollare fino all’ultimo: magari ci daranno tre gol e gli stringeremo la mano, ma ci giocheremo alla morte questi novanta minuti».

3-4-3?
«Anche 4-2-4 magari… Le abbiamo provate tutte, sicuramente non andremo a fare una partita d’attesa».

La città ci crede:
«Io l’invito a venire, se succede poi diventa tutto bello».

Verso Pordenone-Lecco, i convocati di mister Luciano Foschi

Foschi sceglie di convocare tutti gli effettivi, compreso Lakti che nella gara d’andata era in panchina per onor di firma; chiamato anche Ilari che ha dovuto lasciare il match al giro di boa – termine perfetto viste le condizioni del campo – per una noia muscolare. Tutti uniti, quindi, per provare a realizzare una vera e propria impresa.

Condividi questo articolo sui Social

Lecco Channel Web Radio

Diario 1912 - Il nostro podcast

LECCO CHANNEL NEWS TV

SEGUICI SU FACEBOOK

Altre notizie in Calcio