
Calcio Lecco 1912 8: quando il 99% dell’Italia aveva dato questa squadra per morta, tutta Lecco era straconvinta di farcela. Il primo squillo è forte chiaro, la prestazione meritevole di un distacco ampio due gol. E manca pure un rigore clamoroso: in semifinale va la squadra che l’ha voluto di più.
Melgrati 7: due parate di ottimo livello su Dubickas e Burrai, cui sbarra la strada una volta per tempo.
Celjak 6,5: nella deviazione sul tiro di Pinato c’è anche una componente di sfortuna, nel complesso è una delle sue prove annuali migliori.
Battistini 6: solo mezz’ora di partita, quella in cui il Lecco gioca più in difesa che sulla trequarti offensiva.
(dal 29′ pt Ardizzone 8: dentro a freddo, nella ripresa serve un assist a Bunino e poi veste i panni dell’ore di giornata mettendola all’incrocio di testa. E da un suo tiro nascerebbe pure un rigore…).
BIanconi 7: prova super solida per il centrale difensivo, sia come braccetto che al centro del reparto.
Giudici 7: primo tempo di sofferenza abbastanza marcata, ma dal suo piede partono le due gran palle che decidono la qualificazione.
Girelli 6,5: nel primo tempo è tra i migliori, nel finale cala un po’ fino a quando Foschi lo toglie per giocarsi il tutto per tutto.
(dal 33′ st Scapuzzi sv).
Zuccon 7,5: in teoria sarebbe il più giovane in campo, in pratica giganteggia in ogni dove.
Lepore 7: in fase di cross, sempre con il piede più debole, non è perfetto. Ok, a parte questo non lo prendono mai e si rende pericoloso con i soliti calci piazzati.
Buso 6,5: la sua è una prova di buona volontà, le sue giocate riescono a corrente alternata.
(dal 19′ st Tordini 7: ha il grande, grandissimo merito di trovare il corridoio che porta al contatto Bruscagin-Bunino e da lì cambia tutto).
Pinzauti 6: un solo tempo e di notevole sofferenza, dato che spesso si trova marcato da due-tre avversari.
(dal 1′ st Bunino 7,5: espulsione procurata e gol che avvia la rimonta in quei folli minuti finali. Anche lui contribuisce alla riscrittura del finale).
Mangni 6,5: la prima palla che tocca inganna Dubickas e apre le marcature dopo meno di due minuti. La sua è una prova decisamente volitiva.
All. Foschi 7,5: il 3-4-3 porta bene, se non altro, visto che si trova subito la via del gol per quanto sia battuta su palla inattiva. Lo schieramento viene mantenuto nella ripresa, rafforzato dai cambi e irrobustito dall’ingresso di Scapuzzi quando non c’è da premere fortissimo sull’acceleratore. Tutto bene, riscuote il credito maturato durante l’anno con l’amico Di Carlo (che la prende malissimo).
Pordenone 5: colpiti a freddo, i neroverdi giocano venti minuti di buona qualità prima di trovare il pareggio e appiattirsi. C’è una grossa percentuale di sottovalutazione dell’avversario in questo risultato: Burrai copre tante falle, quando cala ecco che inizia l’imbarcata di acqua.
Festa 6,5; Bruscagin 4,5, Ajeti 5,5, Pirrello 5,5, Benedetti 5,5; Burrai 6,5, Giorico 6 (dal 23′ s.t. Torrasi 6), Pinato 6,5; Zammarini 6; Candellone 5,5 (dal 23′ s.t. Piscopo 5,5); Dubickas 5 (dal 41′ s.t. Magnaghi sv). All. Domenico Di Carlo 5.
Arbitro sig. Claudio Panettella di Bari 5,5: c’è sempre da scindere tra le decisioni di ordinaria amministrazione – che prende con puntualità – e i macro episodi come il rigore per il “mani” sul tiro di Ardizzone che vede da vicino ma sceglie di lasciar passare.
