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Post partita | Foschi: «Ho dei ragazzi straordinari». Melgrati: «Non così stupiti. Sui rigori…». Toscano: «Lo specchio della stagione»

I blucelesti sbancano l'”Orogel-Manuzzi” e si guadagnano la doppia finale con il Foggia: ennesima grande prova delle Aquile, che da perfetti sfavoriti la portano a casa ai rigori. Ora il Foggia di Delio Rossi

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Tempo di lettura 5 minuti

Impresa numero due fatta. Il Lecco vince a Cesena con il minimo scarto, supera i bianconeri ai rigori e si guadagna la finale per la Serie B con il Foggia. Dire che nessuno avrebbe pensato a un epilogo del genere è un eufemismo, ma entrambe le squadre hanno superato mille ostacoli e ribaltato ogni pronostico prima di guadagnarsi il doppio scontro del 13-18 giugno, con finale di ritorno al “Rigamonti-Ceppi”. I blucelesti hanno sbancato l'”Orogel-Manuzzi” – reso bollente da quasi 15mila tifosi – grazie alla rete di Nicolò Buso a inizio ripresa, alle grandi parate di Riccardo Melgrati, alla trasformazione di Franco Lepore di fronte al muro di tifosi romagnoli. I blucelesti hanno sbancato l'”Orogel-Manuzzi” con uno spirito di gruppo straordinario, che ha permesso di superare le infinite difficoltà numeriche della rosa, colpita da infortuni e squalifiche sul più bello. Eppure in fondo ci arriva la squadra di Foschi, mai considerata una potenziale finalista.

Cesena 0-1 Lecco, l’intervista di mister Luciano Foschi

Mister, è successo di nuovo e non è un caso:
«Abbiamo fatto una buona gara, ma conta che è la vittoria di tutti, di chi ha giocato un po’ meno. Questo è un bel gruppo, questi ragazzi avevano tanti compagni in panchina che non potevano entrare ma sono venuti in trasferta con noi. La partita è finita 2-2 e l’abbiano portata a casa ai rigori: abbiamo cercato di non fare gli errori dell’andata».

Un Melgrati in più e un Cesena meno bello:
«All’andata abbiamo sofferto tanto ed erano più brillanti, la partita poteva finire 0-3 ma da lì è cambiato qualcosa. Siamo stati molto intelligenti in quel momento, sull’1-2: sapevamo di doverla pareggiare, ma nei 180’ credo che oggi abbiamo meritato».

Avete gestito con intelligenza:
«Martorelli non giocava da 6 mesi, alla fine siamo stati obbligati a mettere Scapuzzi interno. Questa squadra lotta e ha rischiato, il portiere ci ha dato un mano ma il sacrificio dei ragazzi è stato premiato. Le partite non si vincono prima: a volte abbiamo fatto questo errore, il Cesena non l’ha fatto ma ha trovato una squadra che l’ha messo in difficoltà. Chiaro è che magari ti trovi un 2003 come Zuccon che calpesta tutti e calcia il rigore con personalità sotto la loro curva».

Sulla scelta dei rigoristi:
«Era già stata fatta durante gli allenamenti, anche se non sai mai chi c’è in campo in quel momento. Lepore? Ci sta che si prenda quella responsabilità, sono contento. Arrivare fino a lì era già una vittoria, il Cesena ha trovato una Reggiana che ha fatto qualcosa in più e magari dopo un po’ lo paghi, ma all’andata ha impressionato».

Lecco è in fibrillazione:
«Ma dormiamo qui e useremo la piscina per scaricare. Magari possono aspettarci domani allo stadio».

Due generazioni di lecchesi aspettano il Lecco in B:
«Sapete tutti il mio pensiero all’arrivo qui nonostante il timore per la retrocessione. Il lavoro di gruppo e staff, ma anche della società che non ci ha mai fatto mancare niente. I ragazzi stamattina hanno voluto fare allenamento, dopo la partita d’andata sono voluti essere allo stadio alle 9. Qui c’è la grande volontà di voler emergere: c’è anche il Lecco nei play off e magari se ne accorgeranno in tanti, visto che si è festeggiato ai sorteggi».

Ora il Foggia:
«Hanno stupito anche loro, andremo a batterci come sempre. È l’ultimo gradino per entrare definitivamente nella storia. Ce la godiamo e sabato iniziamo a lavorare».

Una squadra coraggiosa:
«I miei ragazzi me l’hanno dimostrato tante volte. Era dura con il Pordenone, l’Ancona e il Cesena, ma ora andiamo a Foggia. Non mollano mai, sono fantastici e lottano su ogni pallone con compattezza».

Cesena 0-0 Lecco, l’intervista di Riccardo Melgrati

Riccardo, dicono che gran parte della qualificazione è merito tuo:
«Siamo felici, ce lo siamo meritati».

Un bilancio di questa stagione personale prima della finale:
«Negli ultimi anni ho avuto poche opportunità di dimostrare il mio valore. Quest’anno mister Tacchinardi non mi ha dato la possibilità, devo ringraziare mister Luciano Foschi per averlo fatto».

Ti sei caricato la curva del Cesena sulle spalle:
«Mustacchio è un mio verissimo amico e mi dispiace di averlo parafò a lui. Mi dispiace che la Curva del Cesena mi abbia dato del figlio di puttana, mia mamma è morta il 6 settembre. Io ho grandissima stima di questa gente, sono stato sotto contratto per 6 anni e faccio parte di questo popolo, ma sia a Lecco che qui mi hanno accolto male. Ho risposto con i fatti».

Sul rendimento difensivo:
«Ci abbiamo lavorato su queste cose, per tutto l’anno ci ha aiutato Battistini, ma ora si vede la forza di un gruppo che lavora per obiettivi».

Sulle parate del secondo tempo: 
«Ti ringrazio. Ci si fa trasportare dalle emozioni e dalla palla, 12-13mila persone si fanno sentire. Anche il mister dei portieri ha fatto un gran lavoro».

Ve l’aspettavate?
«Ci crediamo, ecco. Da uomini abbiamo reagito a determinate difficoltà, partendo dal ritiro e dal cambio di allenatore. Non siamo così stupiti».

Su chi è entrato nel finale dopo tanto tempo:
«È durissima per chi non gioca, ma supportato da gruppo, mister e staff si danno dei segnali della Madonna».

Cesena 0-0 Lecco, l’intervista di mister Domenico Toscano

Mister, cosa rimane di queste due partite?
«Tanta amarezza che va sbollita, nelle due partite abbiamo avuto più occasioni. Ci dispiace non aver regalato una grande gioia ai tifosi, che durante l’anno ci hanno seguito in maniera encomiabile».

Mancato il gol, poi?
«È la cosa più importante. 15 tiri a 3? Magari è lo specchio del campionato».

Il Lecco vi ha messo in difficoltà inizialmente:
«Non avevano niente da perdere, ma non abbiamo corso grossi pericoli. Qualche calciatore importante magari non ha fatto la solita partita e abbiamo pagato qualcosa nel tenere alta la squadra. Non posso rimproverare niente ai ragazzi».

Faresti scelte diverse?
«No, sicuro al 100%».

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