Nella vita arriva per tutti il momento in cui è giusto provare della sana vergogna. Si sbaglia, capita a tutti e fa parte del processo di crescita. Diciamo che nell’errore commesso dal Corriere dello Sport nell’edizione di venerdì 16 giugno c’è stata anche della premeditazione: spacciare il leghista Flavio Nogara per l’arbitro Kevin Bonacina ha continuato ad alimentare l’onda polemica nata dopo Foggia-Lecco e arrivata fino alla vigilia di Lecco-Foggia; un errore gravissimo e commesso su un quotidiano che, per quanto nazionale, ha un’alta percentuale di vendite nel sud Italia. Ecco, peccato che le scuse arrivate sull’edizione di sabato 17 giugno non possano neanche lontanamente sanare l’errore commesso: si passa da una notizia messa in prima pagina – e proseguita su una “doppia” all’interno – a uno specchietto buttato nel taglio basso, manco tutto, di una pagina 31 in cui si rincara la dose: la classica montagna che ha partorito il topolino. Siamo tifosi anche noi, ma quando battiamo i tasti svestiamo la maglia bluceleste e ci ricordiamo che – in primis – abbiamo il compito di distribuire le informazioni con equilibrio e senza continuare ad avvelenare un clima già teso da tanti, troppi giorni.
E lo facciamo anche ricordando a tutti i tifosi blucelesti come Franco Ordine, di fede rossonera dichiarata, non sia il direttore del quotidiano in questione. Carica ricoperta, invece, dall’altrettanto noto Ivan Zazzaroni.
