Il Lecco deve già pensare alla Serie B. In casa bluceleste ci sono tanti temi da affrontare nel giro di poco tempo: se per mister Luciano Foschi e il vice Andrea Malgrati sembrano essere indirizzati verso una conferma scontata – la volontà del patron Paolo Leonardo Di Nunno è quella di trattenerli entrambi -, diversi sono altri discorsi. Tra le varie cose c’è il tema sempre pruriginoso del direttore sportivo, ma in queste ore sta tenendo banco il discorso relativo allo stadio: quasi impossibile che si possa iniziare la prossima stagione al “Rigamonti-Ceppi”, di conseguenza sarà necessario traslocare fino al completamento dei lavori di adeguamento, che prevedono l’installazione dei tornelli ma anche vari interventi a livello strutturale tra luci, spogliatoi e via dicendo. Si parla sempre di Monza – per vicinanza geografica e non solo -, ma nelle ultime ore sarebbe emersa anche l’ipotesi Vercelli: un po’ come sta avvenendo per la FeralpiSalò, non è semplice la ricerca di un impianto in affitto. Il sindaco Mauro Gattinoni, dopo aver assicurato che si metterà subito al lavoro parlando dal palco di piazza Garibaldi, ha posto l’accento anche sulla questione viabilistica, che spesso ricalcherebbe quanto visto per Lecco-Foggia, ma su tanti di questi argomenti ha parlato Cristian Paolo Di Nunno, giovane figlio del patron che riveste la carica di presidente ed è stato intervistato da Ricky Buscaglia, giornalista dalla nota fede bluceleste, durante Maracanà di TMW Radio.
Lecco, la Serie B inizierà in trasferta
Una squadra che ha avuto diversi innesti e anche cambio allenatore: quando c’è stata la svolta?
«Inizialmente abbiamo ricevuto molte critiche, invece siamo arrivati in B, cosa che non accadeva da 50 anni. L’arrivo di mister Foschi è stato fondamentale: è stato sempre molto positivo, dal primo giorno ci ha detto che potevamo vincere il campionato e con i fatti è arrivato fino in fondo. Il merito principale è il suo, oltre che dei ragazzi».
Come ha vissuto il momento più difficile e lo scetticismo della piazza?
«Negli ultimi 2 anni siamo usciti dai playoff in malo modo, quindi le critiche erano sul fatto che la società non volesse salire in B. Qui giocheremo un altro calcio, avremo più visibilità. Il gruppo è stato veramente fantastico quest’anno, nessuno pensava di arrivarci. Dobbiamo ringraziare tutti, calciatori e staff tecnico».
Quando nei playoff ha capito che l’obiettivo era alla portata?
«Già col Pordenone al ritorno abbiamo capito di potercela fare. Il gruppo c’era e se la poteva giocare con chiunque. Abbiamo fatto un’impresa lì e poi col Cesena».
La Serie B si giocherà al Rigamonti o nel vostro stadio?
«Ne stiamo parlando in queste ore. Abbiamo parlato col Comune per fare dei lavori importanti. Stiamo cercando uno stadio a cui appoggiarci e che risponda alle regole della Serie B. La vedo dura che riusciremo a fare tutti i lavori necessari».
Come si strutturerà il Lecco con il salto di categoria?
«Sono scelte che farà mio padre. Vedremo. L’obiettivo è la salvezza, sarà un campionato molto difficile e il primo obiettivo è quello».



















