Il puzzle per dare la Serie B a Lecco va componendosi. Il problema stadio è quello predominante e sarà risolto in due fasi: in attesa di definire ed eseguire i lavori di adeguamento al “Rigamonti-Ceppi”, la società bluceleste ha chiesto e ottenuto ospitalità all’“Euganeo” di Padova anche se si continua a sperare di poter giocare sin da subito tra le mura amiche; decaduta l’ipotesi Monza – non senza polemiche – al pari di Vercelli. Notizia confermata sia dal patron Paolo Leonardo Di Nunno che dal sindaco Mauro Gattinoni: i due, accompagnati dalle rispettive “squadre”, si sono confrontati a margine dell’incontro organizzato per rendere omaggio alla squadra bluceleste dopo l’impresa sportiva realizzata pochi giorni fa. In estrema sintesi, il patron metterà i soldi per l’adeguamento – stimati in 5-600mila euro dopo l’ispezione dei delegati della Lega avvenuta martedì mattina -, mentre Palazzo Bovara farà il lavoro a livello istituzionale con Provincia e forze dell’ordine. Non è escluso il prolungamento della convenzione che regolerà i rapporti tra le due realtà fino al 2027, un passaggio che era stato fondamentale per dare il campo in erba sintetica al “Rigamonti-Ceppi”: la società bluceleste, comunque, incasserà 400mila euro a fondo perduto dalla Lega B come contributo riconosciuto a tutte le 20 componenti del campionato. Viabilità e sicurezza sono i due temi principali messi sul tavolo dall’ente. L’iscrizione al prossimo campionato, da completare entro le 23.59, sarebbe così salva.
Di Nunno sullo stadio in affitto: «Monza? Galliani è sparito»
«Penso che sia andata meglio rispetto a stamattina – ha spiegato il patron all’uscita dal Comune -. Stiamo cercando di trovare la soluzione relativa al campo non per i soldi ma per il traffico. Vediamo di fare uno sforzo, gli diamo una mano. I lavori? I soldi li prendo un po’ dalla Lega e un po’ dalle sponsorizzazioni, anche se qua sono un stanchi di mettere i soldi pur non avendolo fatto con me. Io voglio giocare qui. Stiamo cercando di parlare con le buone maniere per arrivare a un compromesso, sapete che i Comuni sono un po’ duri. L’iscrizione a rischio? No, non lo è perché gli abbiamo dato 800mila euro. Stadio? Padova mi è stato l’unico posto che me l’ha potuto concedere in breve tempo. Monza? Il signor Galliani, venerdì, m’ha detto di pensare a vincere prima di parlare. Io ho vinto, ma lui non vuole più parlare mi manda l’avvocato. Non può giocare perché quando piove il campo si bagna e non tiene due squadre. Noi giochiamo il sabato e la domenica, noi possiamo giocare un sabato e loro la domenica dopo; non si fa niente il campo, però lui ha detto no».
Gattinoni: «Lecco fuori? Sarei sciocco»
«Quella di oggi è una giornata cruciale perché entro questa sera a mezzanotte la squadra deve iscriversi. Un attimo dopo ho avuto una conversazione col sindaco di una possibile città ospite che ha dato la sua disponibilità ad accogliere la squadra per giocare la prossima stagione. Questo può essere sufficiente. Anche la procedura di iscrizione in Serie B si può completare, almeno formalmente. Ovvio che tutti stiamo lavorando affinché si possano trovare le soluzioni che tutti auspichiamo e che rendano possibile giocare in casa. Questo è evidentemente nell’interesse di tutti: sarei anche sciocco come sindaco, avendo una squadra in Serie B, a buttarla fuori. D’altra parte, però, non è solo lo stadio. Il tema, come sapete, sono le condizioni di sicurezza. Il responsabile dell’ordine sicurezza è il questore, quindi occorrerà dialogare innanzitutto con il responsabile dell’ordine pubblico per valutare se talune misure di sicurezza, anche alla luce di come sono andate le cose domenica, si sono svolte in maniera assolutamente ordinata e possono essere eventualmente modificate, alleggerite o riperimetrate, così da impattare un po’ meno sulle dinamiche della città. Il sabato pomeriggio, soprattutto».
