
Il caso del Lecco sta tenendo banco in tutta Italia. La campagna mediatica è evidente e stucchevole, ma iniziano a comparire le voci autorevoli che difendono l’operato della società bluceleste. Tra queste quella di Xavier Jacobelli, ex direttore e oggi editorialista di TuttoSport: «A causa di una pec spedita in ritardo – non per colpa del club, ma per un nullaosta prefettizio giunto fuori tempo massimo – l’iscrizione della neopromossa è sub iudice. Addirittura, nel caso peggiore, il Lecco rischierebbe di ripartire dai Dilettanti poiché le iscrizioni alla C sono chiuse. Ma non deve finire così», si legge nell’anteprima della versione digitale di un articolo dedicato al delicato tema.
Tema approdato anche a “Tutti convocati”, trasmissione di Radio 24 che ha in Pierluigi Pardo uno dei commentatori: «C’è stata qualche leggerezza, ma tutto sommato dovrebbe prevalere il merito sportivo e alla forma va anche abbinata la sostanza».
ll merito sportivo delle Aquile dev’essere riconosciuto, pena la definitiva bollatura del calcio come uno sport in cui quello che succede sul campo tende a contare sempre meno. E credibilmente il Collegio di Garanzia del Coni – giudice terzo – dovrebbe sposare la linea difensiva lecchese; alla questione si starebbe interessando anche il Coni Lombardia, che ha due società coinvolte nella faccenda. Il tutto dovrebbe risolversi entro la fine di luglio, motivo che potrebbe portare a formare i calendari con “X” e “Y”, senza procedere con le riammissioni e con l’ampliamento del girone a 21 squadre, eventualità mal vista dalla Lega B. Venerdì alle 18 si riunirà l’assemblea della Lega B e potrebbe arrivare già una prima risposta al tema.
