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Il Lecco al lavoro, mister Foschi: «La squadra non pensa alla burocrazia. Mercato? Grazie all’Empoli, spero sia da esempio»

Il tecnico bluceleste è responsabile dello staff che sta mettendo sotto torchio la squadra in Valle d’Aosta. Tra i suoi compiti ci sono anche quelli strettamente legati al calciomercato

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Il Lecco si riposa al Parc Hotel Billia e suda al Campo Sportivo Chambave, otto chilometri in direzione della Dora Baltea, fiume dall’acqua di ghiacciaio che è utilizzato dal gruppo per le quotidiane sedute di crioterapia. Nell’area esterna ci si affida all’area di skyfitness e si posizionano i vari attrezzi per l’esecuzione degli esercizi di forza che vengono proposti a centrocampisti e attaccanti sotto gli occhi del prof Lietti, mentre a poca distanza i difensori vengono divisi in gruppi e lavorano sul “fondo” percorrendo la nervosa ciclopedonale che taglia i prati seguiti dal preparatore Brambilla, con il fisioterapista “Chicco” Gianola e il doc Poli a curare la parte medica. Poi, i secondi scendono verso il fiume e i primi vanno sul campo per la fase dell’allenamento dedicata alla tattica: mister Malgrati urla e detta i tempi di gioco a Galli&Co, il collaboratore Nenciarini va a supporto, mentre dietro di loro il preparatore Locatelli se la vede con Melgrati, Burigana, Bonadeo e Fall, non facendo mancare le necessarie provocazioni che hanno contribuiti a far rendere tutti i portieri a livelli elevati durante la passata stagione: chi è o è stato portiere sa che quel sale fa tanta differenza durante il lavoro. Dall’alto registra tutto il match analyst Nobili, mentre ai lati del rettangolo verde s’incrocia l’osteopata Stefanoni, tra i nuovi acquisti al pari di Nenciarini.

Mister Luciano Foschi supervisiona le varie fasi e aggiunge le varie indicazioni, ogni tanto si prende da parte Tordini, Buso e stoppa Longo quando, a fine seduta, vorrebbe fermarsi per una sessione individuale di tiri in porta dal limite dell’area. In questa fase i carichi di lavoro sono notevoli, la produzione di acido lattico aumenta di conseguenza e può essere dannoso il mettere altra carne sul fuoco. Quella, piuttosto, viene posizionata concretamente un’oretta più tardi per la grigliata a base di carne brasiliana organizzata dalla squadra con lo scopo finale di cementare ancor più il gruppo e permettere l’inserimento rapido dei pochi, ma giovani nuovi volti.

Il Lecco in ritiro, mister Foschi: «Contento dello staff». Sul mercato…

Mister, hai uno staff integrato:
«Ho uno staff efficiente e conoscitore della materia, quindi facciamo sempre i briefing per cercare di programmare al meglio gli allenamenti, che sono già stati programmati ma che vanno messi a punto perché poi magari manca un giocatore e il numero è diverso. Però sono molto contento, perché è uno staff che sa camminare da solo: sanno cosa devono fare, sono molto preparati e questo fa crescere anche me in prima persona».

Hai un ruolo abbastanza all’inglese:
«È vero, è impegnativo e sicuramente magari una cosa un po’ complicata, un po’ difficile. Ti porta via tante ore della giornata, così almeno tanta gente comincerà a smettere di pensare che fare gli allenatori e fare i calciatori è solo andare al campo e tirare due calci alla palla. No, c’è un lavoro importante dietro che comincia al mattino alle otto e magari finisce la sera a notte inoltrata. Detto questo, si evince che in questo momento c’è questa esigenza, che però magari pian piano verrà distribuita, come sta succedendo adesso, insieme ai figli dei presidenti, insieme al presidente, insieme ai miei collaboratori; cerchiamo un po’ tutti di adoperarci affinché le cose vadano bene, perché poi dopo alla base di tutto c’è il vantaggio è che se le cose vanno bene lo fanno per tutti. È nostro interesse fare in modo che le cose funzionino».

Conti di avere qualche faccia nuova da qui al 28 luglio?
«Noi stiamo lavorando proprio in quest’ottica per cercare di portare qui quei giocatori sui quali abbiamo puntato a livello di mercato. Sappiamo che non è semplice, perché finché non abbiamo definito la nostra situazione magari la situazione di mercato si è un po’ complicata e frenata. Dobbiamo ringraziare l’Empoli per la disponibilità che ci ha dato nel mandarci comunque i giocatori, perché sono convinti che noi faremo la Serie B, così come lo siamo noi. Mi auguro che anche le altre società che hanno intenzione di mandare qui i propri giocatori possano farlo. Cortinovis? Mi auguro che l’Atalanta possa anticipare di qualche giorno e mandarci quei ragazzi ai quali abbiamo intenzione di dare spazio. Quindi sarà un bene che vengano prima possibile. Ci contiamo, altrimenti aspetteremo il momento opportuno, sia quando magari il Tar ci darà la sicurezza di fare la Serie B; a quel punto diventerà sicuramente tutto più semplice».

Hai una squadra che mostra tanto quando viene messa sotto pressione:
«Anche in questo caso, sono sincero, si stanno impegnando al massimo. Loro sono qui per preparare un campionato di Serie B e hanno la certezza di farlo; nessuno, ripeto nessuno, può togliere la loro partecipazione agli allenamenti. È una squadra che sa di dover affrontare un campionato importante come quello di Serie B. Non si stanno occupando molto delle situazioni burocratiche, si preoccupano principalmente di quello che chiediamo: fare fatica, sudare, correre, imparare disposizioni e situazioni tattiche che magari possono essere leggermente diverse, soprattutto per chi è appena arrivato. Ma, comunque, mettersi a disposizione dello staff per cercare di trovare prima possibile la condizione ottimale».

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