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Ecco il giorno del Tar: Lecco, non sarà un d-day. Ma…

In casa bluceleste c’è grande attesa per il dibattimento del pomeriggio: la sentenza è attesa tra la serata odierna e la mattinata di giovedì, come spesso è capitato in precedenza

Il Tar del Lazio
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Il 2 agosto è arrivato. Lecco, Reggina e Siena si presenteranno di fronte al giudice del Tar del Lazio per tentare di mantenere le categorie di appartenenza: i blucelesti e gli amaranto per la Serie B, i bianconeri per la Serie C anche se le possibilità di farcela sono quantomeno ridotte. In casa delle Aquile ci sono fiducia e incertezza, sentimenti contrastanti che derivano da lunghe settimane vissute sulle montagne russe: la tesi rimarrà sempre quella del legittimo impedimento derivante dalla conclusione tardiva dei play off, terminati solamente nella serata di domenica 18 giugno con il termine perentorio per la consegna della documentazione relativa all’iscrizione fissato per le 23.59 di martedì 20. Ecco, il fatto che la segreteria di via Don Pozzi non abbia potuto caricare alcunché sul portale della Lega Serie B fino alla mattinata di lunedì 19 rappresenta un elemento a favore del ricorso scritto da Salvatora De LorenzisDomenico Zinnari e Antonio Caiffa. Per il Perugia, invece, il Lecco avrebbe operato in malafede e non avrebbe diritto alla Serie B. Alle 15 scatterà l’udienza, tra la serata odierna e la mattinata di giovedì è attesa la sentenza: generalmente i verdetti arrivano nelle prime ore del giorno che segue le udienze a porte chiuse in camera di consiglio. A decidere saranno il presidente Francesco Arzillo, oltre ai referendari Raffaele Scarpato e Silva Simone.

Non sarà un dentro o fuori, visto il successivo passaggio al Consiglio di Stato, ma sarà particolarmente importante per due motivi: rappresenta il penultimo step prima di allora, ma soprattutto è il primo passaggio all’interno di un mondo vasto come quello rappresentato dalla giustizia amministrativa.

Il 21 luglio il Lecco, ha depositato il ricorso contro il Comitato Olimpico Nazionale e il Collegio di Garanzia dello Sport presso la Sezione 1T del Tar, che ha fissato «per la trattazione collegiale del ricorso l’udienza pubblica del prossimo 2 agosto». Passo fatto lo stesso giorno dalla stessa Figc contro il Comitato Olimpico Nazionale Italiano per mano dell’avvocato Giancarlo Viglione per chiedere l’annullamento della decisione presa praticamente all’unanimità dall’organismo di governo dello sport nel Belpaese: come detto più volte su questi canali, la Federazione stessa ha deciso di battere la strada della giustizia ordinaria per difendere la decisione di ammettere il Lecco alla prossima Serie B. Poi si sono affiancati i Comuni, le 18 società di Serie B e pure i tifosi del Perugia.

Decisione promossa dallo stesso legale Viglione durante il dibattimento al Coni del 17 luglio che ha visto prevalere il Perugia: «Certe scadenze erano state fissate quando la finale era fissata per l’11 giugno: i vincitori avrebbero avuto 9 giorni per la documentazione. Il Lecco non avrebbe mai potuto farlo per il 15, prima ancora che il match si giocasse, ma nemmeno per il 20. Ha fatto tutto in meno dei 9 giorni che avevamo considerato. Il Lecco ha meritato la promozione sul campo. La Figc ha sbagliato: quando la Lega Pro ha cambiato il calendario, il 27 aprile, avrebbe dovuto modificare il termine per l’iscrizione della vincitrice dei playoff. Tra l’altro il Lecco aveva presentato istanza di proroga, senza risposte. L’errore commesso non può abbattersi sul Lecco, laddove i 9 giorni erano stati rispettati». Il 29 agosto, invece, si terrà l’udienza al Consiglio di Stato.

Lecco, quattro partite a guardare?

La Serie B, nel frattempo, ha optato per la partenza come da calendario: fine settimana del 19 agosto, con Bari-Palermo come prologo nella serata di venerdì. “X” al posto della Reggina e “Y” lì dov’era stato messo il Lecco, che avrebbe dovuto debuttare sul campo del Pisa. Salvo anticipo del Consiglio al 13 agosto, i blucelesti saranno obbligati ad attendere almeno tre giornate, ma potrebbero veder slittare pure la quarta (2 settembre, Lecco-Catanzaro) visti i tempi strettissimi: il seguente fine settimana (8-9 settembre) è prevista la prima pausa per gli impegni delle Nazionali, di conseguenza le Aquile rischiano di partire con un mese secco di ritardo rispetto alle altre. E no, sempre che si conquisti definitivamente l’ammissione alla prossima Serie B, l’«equa competizione» sarebbe tutto meno che garantita. La Lega Pro, al contrario, ha scelto di aspettare tutti i gradi di giudizio prima di iniziare con la stagione 2023/2024. Ci sarà, in ogni caso, da fare un obbligato passaggio dal Consiglio federale del 4 agosto – ore 11.30 – per capire se passerà la linea tracciata dai club cadetti: per quanto ci sia la volontà di difendere quello a 20 squadre, il cambio di format rimane una possibilità.

Intanto prosegue la querelle relativa al Perugia: come spiegato da La Gazzetta dello Sport, nonostante l’inammissibilità del ricorso presentato dalla Spal al Collegio di Garanzia la questione non è ancora del tutto chiusa. Gli umbri, in caso di riammissione, non avrebbero i requisiti per prendere eventualmente il posto del Lecco per ammissione stessa della Figc («Non può avere deroghe») e dell’avvocato Giancarlo Viglione – colui che ha difeso a spada tratta la posizione dei blucelesti -, mentre per Loredana Giani, legale del Grifo, questa sarebbe una «lettura strumentale» da parte della Federazione sulla questione del “Renato Curi”: impianto d’illuminazione e presenza in numero congruo di bagni allo stadio sarebbero i punti cardine della questione sui quali si fonda la battaglia – per ora nelle retrovie – della Spal. Oggi rimaniamo nel campo delle pure ipotesi: inutile dimenarsi più di tanto prima delle sentenze che arriveranno dalla giustizia amministrativa.

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