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Lecco, sotto con il Brescia. Foschi: «Sono in difficoltà». Maiolo: «Biglietti? Colpe non solo nostre»

I blucelesti sono pronti a riabbracciare la loro storia a cinquant’anni di distanza: la Serie B non si vede dal 10 giugno 1973, pareggio a reti bianche con la Reggina

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Tempo di lettura 5 minuti

Lecco-Brescia arriva alle porte del “Rigamonti-Ceppi” di gran carriera. Sono state due settimane molto intense, quelle del post Lecco-Catanzaro. Prima è stato necessario mettere tutto a posto per ottenere i vari nulla osta e procedere con lo spostamento della location, poi è arrivato il momento di aprire una “trattativa” con Prefettura e Questura sul tema dell’ordine pubblico, infinite sono le ore delle polemiche legate alla gestione dei biglietti, con la ventilata apertura della vendita online nuovamente stoppata per ragioni di ordine pubblico. Si è parlato poco e niente dell’aspetto tecnico-tattico della partita, che vedrà i blucelesti opposti a una compagine si riammessa in categoria dopo la retrocessione patita a maggio, ma pure densa di valori tecnici notevoli. Sarà molto interessante anche capire il livello di affiatamento della rosa di mister Luciano Foschi dopo due settimane piene di lavoro: a Padova si erano visti Ionita e Crociata sulle gambe, per dire, mentre aveva fatto un’ottima impressione la gamba dei giovani subentrati nella ripresa. Lecco non vede la Serie B dal 10 giugno 1973 (0-0 con la Reggina) e potrà riabbracciare la sua storia alle 14 di sabato 16 settembre 2023: fino al calcio d’inizio sarà la notizia più importante tra le parecchie di questi giorni.

Verso Lecco-Brescia, Foschi: «Alzare la concentrazione»

Una precisazione in apertura:
«In un’intervista mi sono espresso male e passo per maleducato. È uscito fuori che io non vado a salutare Pirlo e altri perché sono dei campioni del mondo. La mia era una forma di rispetto nei loro confronti. Sinceramente io vado a salutare tutti con un grande rispetto e dare sempre il benvenuto a tutti i miei avversari. Passare per maleducato mi dava molto fastidio, ma mi sono espresso male io in televisione».

Le emozioni?
«Sono tante. Giocare qui è il coronamento della vittoria del campionato e di tutta l’estate che abbiamo passato sappiamo tutti come. Quindi domani si chiude il cerchio e finalmente giochiamo davanti alla nostra gente, cosa che per noi significa molto. In termini di risultato, più che di prestazione che anche a Padova c’è stata. È giusto che ci prendiamo questo premio, è quello che ci siamo guadagnati. Il fatto di giocare qua è un premio di questo non possiamo che ringraziare tutti quelli che hanno contribuito affinché questo potesse accadere. Parlo dalla società al presidente, dal direttore Maiolo al direttore sportivo Fracchiolla, tutte le persone che hanno contribuito fino al magazziniere, dalle istituzioni, quindi il Comune e la Questura… Non voglio dimenticare nessuno, veramente ricordo tutte le persone che si sono adoperate affinché questo accadesse e che hanno lavorato in fretta, perché comunque noi alla seconda partita abbiamo ancora una volta la nostra gente. Ai ragazzi ho detto che dobbiamo rendere merito a chi si è adoperato, altrimenti non avremmo fatto tutto questo per niente. Vogliamo far vedere che la squadra lotta ed è all’altezza della categoria, dell’ottenimento dell’obiettivo prefissato».

Chi non ci sarà domani?
«Buso, Guglielmotti e Donati sicuramente. Abbiamo acciacchi da valutare. Battistini? Bene e tutti gli altri sono disponibili. Le aspettative? Buone. Ho un gruppo di ragazzi che lavorano sodo, che si vogliono ritagliare uno spazio importante e che puntualmente mi mettono in difficoltà dandomi delle alternative importanti. E questo ben venga, perché preferisco non dormire il venerdì sera e avere dei dubbi».

Difensivamente cambierete qualcosa?
«Per forza c’è stato da meditare, mi piacciono i complimenti ma se perdo mi arrabbio. Stiamo cercando di capire perché sono stati commessi, mi vien da pensare che li commettevamo anche in Serie C senza prendere quattro gol. La differenza la dobbiamo capire in fretta, alzando la concentrazione per portare a casa i risultati. Diventare una squadra bella non mi fa impazzire, abbiamo giocatori per fare il 3-5-2 e il 3-4-1-2».

Diverse possibilità in attacco?
«Ho una squadra di possibili titolari. Non decido alla seconda di campionato chi giocherà di più e chi di meno. Il campionato l’anno scorso l’ha vinto anche Maldini che ha deciso di smettere di giocare. Il gruppo è sano, magari alla fine farà 30 partite chi oggi pensa di non giocare mai: la formazione la fanno sempre i giocatori».

Sul possibile dualismo societario con il Brescia dopo l’estate:
«I ragazzi si sono allenati sempre benissimo in questa estate. In campo ci dobbiamo presentare molto di più dei giocatori del Brescia, senza ripercussioni».

Sugli avversari: 
«Hanno valori importanti e hanno vinto la prima partita, dobbiamo affrontarli nella maniera giusta. Siamo delle incognite e, quindi, abbiamo poche nozioni su di loro. Sicuramente sono di categoria, a nomi».

Possiamo prevedere qualche avvicendamento?
«Si, decisamente qualcosa ci sarà. Dopo l’ultima partita ci siamo accorti che con i cambi abbiamo migliorato la nostra situazione. Bisogna sempre capire dov’è la verità perchè nel primo tempo abbiamo preso un gol e nella ripresa addirittura tre. Dalla partita di Catanzaro dobbiamo crescere, mi auguro sotto tutti gli aspetti».

Su Di Stefano:
«È un Buso, per capirci a livello di caratteristiche».

Verso Lecco-Brescia, Maiolo: «Biglietti, colpe anche non nostre»

Sicuramente c’è stata della pressione a livello organizzativo: 
«Io sono stanco e contento, se il risultato finale è quello di giocare a Lecco. Eravamo un po’ agitati. Biglietti? Chiedo scusa ai tifosi, è giusto così. Non parlo di colpe o di bravura, chi lavora ha sempre ragione; personalmente fino a mezzogiorno sono stato in Questura per il Gos e anche noi siamo stati in balia di tante situazioni. Abbiamo sbagliato alcune cose e ieri sera ci siamo resi conto che non poteva andare bene; stamattina è sembrato esserci il nostro problema e ho ordinato di aprire anche la vendita dei biglietti. Anche noi ci siamo trovati in balia del da farsi: il non fare la prevendita online è dipeso dalla Questura, non da noi, perché non volevano altri tifosi del Brescia nei settori. Ci sono stati dei disguidi e i tifosi non si meritano questo atteggiamento».

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