
Squadra nuova e campionato vecchio per la Orocash Picco Lecco. Title sponsor ritrovato dopo l’iscrizione alla Serie A2 2023/2024, ma che continuerà ad accompagnare le biancorosse nei campi di tutta Italia per il secondo anno di fila. Il logo dell’azienda lecchese comparirà anche sulle dieci versioni diverse della maglia che verrà indossata dal libero, ognuna dedicata a un personaggio de “I Promessi Sposi”: “Libero is a new state of mind”, questo il titolo del progetto che vede realizzarsi praticamente la virtuale stretta di mano tra l’associazione sportiva e il Museo Manzoniano di Lecco in occasione dei 150 anni dalla scomparsa di Alessandro Manzoni. Intanto il precampionato è proseguito con il torneo intitolato a Marco Negri, indimenticabile allenatore del settore giovanile agli inizi degli Anni Duemila. La prima sfida di giornata tra Pallavolo Picco Lecco e Modena Volley (Serie B1) ha visto le padrone d casa trionfare nei tre set disputati (3-0). A seguire la sfida Modena Volley contro la Tecnoteam AlbeseVolley, che ha visto una netta vittoria (3-0) delle comasche, brave a imporsi anche nella finale con le lecchesi (2-1). Debutto fissato per l’8 ottobre, quando al “Bione” arriverà l’ambiziosa neopromossa CBL Costa Volpino.
Nasce la Orocash Picco Lecco 2023/2024
Presentazione aperta da Mauro Gattinoni, sindaco di Lecco: «Vedo alcune riconferme e tante facce nuove in rosa, segno di un lavoro di attualizzazione che conferma come la conferma in Serie A2 sia stata meritata. Da sindaco sono orgoglioso dei risultati sportivi che tutte le società stanno ottenendo: prima voi con la Serie A2, poi la Calcio Lecco con la Serie B, tutte punte di diamante di un sistema sport che funziona come dimostra l’indice di sportività de “Il Sole 24 Ore”. Tra gli indicatori da migliorare c’è quello legato alla bassa dotazione impiantistica e per questo stiamo pensando alle risorse da mettere in ottica “Bione”, ma d’altro canto ve ne sono altri che fanno da traino. Noi ci siamo e vi ringraziamo anche per l’abbinamento della sfida sport e cultura, con i personaggi de “I Promessi Sposi” che verranno portati in giro per l’Italia». Un invito agli investitori: «Progetti di così alto livello chiedono risorse, chi abbina il proprio nome a un brand sportivo sicuramente non sbaglia: vale per il calcio come per la pallavolo, in questi anni si sta investendo parecchio e nei prossimi anni si potranno avere dei ritorni d’immagine importantissimi».
Simona Piazza, vicesindaco e assessore alla cultura, è parte in causa del progetto spiegato in precedenza: «Non a caso la presentazione avviene qua, visto che qualche anno fa era stato realizzato un calendario proprio all’interno di queste sale. Per noi è stato importante far conoscere cultura e tradizioni lecchesi attraverso la squadra: credo molto in questo binomio, la cultura dello sport parte da un processo sano e arricchente».
Presente anche Giacomo Zamperini, consigliere regionale: «Abbiamo voluto creare un sottosegretariato allo sport anche per arrivare a sostenere l’impiantistica. L’abbiamo fatto per il campo del “Rigamonti-Ceppi”, per il “Bione” e lo faremo ancora di più. Vedo occhi contenti, di persone che hanno raggiunto un traguardo e siete il punto di arrivo, l’esempio dei giovani ai quali va trasferita quella passione».
Parola, quindi, al presidente Dario Righetti che ha ricordato quelli che sono i pilastri del lavoro biancorosso: «Noi siamo ottimisti, per quanto ogni anno diventi più difficile tra burocrazia e costi aggiuntivi legati anche all’introduzione del lavoro sportivo. Ogni giorno leggiamo sui giornali di problemi gravi a livello sociale: noi portiamo avanti il mantra “famiglia, scuola e pallavolo”, passando attraverso la consegna delle borse di studio e le iniziative green. La maggioranza delle ragazze che fanno la Serie A2 sono universitarie, questo dimostra che si può giocare mentre si portano avanti gli studi: i risultati sul campo possono essere da stimolo». L’idea rimane quella di «essere la miglior società per il territorio e non del territorio, mettendosi al suo servizio». «La prima squadra ha iniziato il proprio percorso nel precampionato, mentre il settore giovanile riceverà il marchio di qualità a inizio ottobre dalla Fipav».
Orocash proseguirà la propria avvenuta al fianco della squadra nonostante le distanze che vi erano inizialmente: «Crediamo nei valori trasmessi dalla Picco Lecco, legarsi a un brand è anche un mix vincente per la nostra immagine e per le iniziative che vengono portate avanti dalla squadra», ha spiegato la responsabile marketing dell’azienda Francesca Scaccabarozzi.
Coach Gianfranco Milano ha illustrato a grandi linee il progetto tecnico: «Quest’anno abbiamo tante facce nuove, alla fine della passata stagione abbiamo scelto di ringiovanire il gruppo dopo un bellissimo campionato. Tante ragazze, per necessità o per scelta, le abbiamo sostituite: abbiamo un gruppo giovane con delle veterane, questo per creare il solito mix. Abbiamo trovato i profili giusti per noi dal punto di vista tecnico e morale: abbiamo fatto delle buone scelte, il gruppo è qualificato e affidato a un gruppo tecnico più ampio. Potremo ambire a dei buoni risultati e alla permanenza in Serie A2».
Nuove figure anche per il settore giovanile, rappresentato da Federico Belloni e Lorenzo Azzoni: «La collaborazione con coach Milano è sempre diretta e molto utile, dal punto di vista personale è molto importante. Il settore giovanile ha un alto numero di ragazzine che vengono a giocare da noi, è un piacere sapere che un alto numero di giovanissime compongono i gruppi», ha spiegato Belloni.
In merito al progetto “Libero is a new state of mind” ha parlato Mauro Rossetto, curatore della rassegna “Lecco città dei Promessi Sposi” e direttore scientifico del Museo Manzoniano di Lecco: «Da questa collaborazione ho imparato che per realizzare un’offerta turistica bisogna fare squadra, perché “il museo è lo specchio di una comunità che si riconosce”. E questo è un Sistema Museale vivo». E poi «tutto può essere cultura, la Picco Lecco sarà ambasciatrice della nostra proposta culturale. Questo progetto, in 34 anni di professione, non mi era mai stato sottoposto: questo vuol dire essere ambasciatori con un grande progetto culturale».
