Si chiude una settimana intensa e nervosa per la Calcio Lecco 1912. I blucelesti guidati da mister Luciano Foschi sono stati a lungo sul campo del “Rigamonti-Ceppi”, svolgendo delle doppie sedute di allenamento dopo la brutta sconfitta patita con la FeralpiSalò. Sono stati anche i giorni del chiacchiericcio sul possibile allontanamento del tecnico dalla panchina – ovviamente fomentato dalla presenza di alcuni allenatori in tribuna nella serata di martedì -, opzione che la proprietà ha deciso non esercitare dopo aver ragionato a mente fredda. A Cittadella tutti si attendono una pronta reazione, in primis nervosa, dopo la debacle dell’altra sera: senza “se” e senza “ma”.
Verso Cittadella-Lecco, l’intervista di Foschi alla vigilia
Mister, gira voce che tu stia pensando di cambiare modulo:
«Abbiamo avuto tanto tempo perché abbiamo fatto tanti allenamenti, pensando a qualcosa di diverso a livello di uomini e atteggiamenti. In questo momento devo chiedermi se ai ragazzi abbiamo messo sul piatto tutto quello che serviva. Dobbiamo aver la coscienza di quello che siamo noi, ricercando la prestazione personale perché mi aspetto una reazione e un miglioramento della prestazione perché ritengo che siamo una squadra all’altezza: fino a oggi non siamo stati messi sotto da nessuno, eccezion fatta per il primo tempo con il Catanzaro che fa pari e patta con il secondo. Con la FeralpiSalò la prestazione è stata al di sotto, ma abbiamo comunque perso di misura per due episodi e a tempo scaduto abbiamo sbagliato gol da un metro. Difesa a quattro? Tutto è possibile nel calcio, l’abbiamo provata anche se diventa più complicato per le caratteristiche dei giocatori. Bisogna poi capire cosa fare con dieci difensori, nel caso… Avessimo preso delle imbarcate, avrei già cambiato: non è così, la squadra è viva, crea delle occasioni e concede per propri demeriti. In questo momento ci manca un risultato importante anche per un pizzico di sfortuna».
Sulla sua posizione:
«Posso solo allenare e fare le cose per preparare la squadra. Le altre scelte stanno alla società, mi è capitato di subire degli esoneri in delle situazioni che lo richiedevano. Questa situazione non la vedo, i ragazzi sono eccezionali e hanno la massima dedizione, ci seguono con gli occhi bendati e sono convinti che arriveranno i risultati. Non vedo problemi di questo tipo, se un proprietario cambia solo per i risultati è un folle: chi fa veramente calcio valuta tante cose, non solo i risultati. C’è la squadrar che segue l’allenatore o meno, se ha le capacità o meno: altrimenti diventa troppo facile. Nel calcio c’è l’imponderabile, io cerco di lavorare con il massimo impegno senza pensare a quello che può succedere: le valutazioni stanno agli altri».
Su Tordini:
«Il ragazzo rimane importante, ma deve capire di esserlo perché in quel caso ha più possibilità di giocare. Lo deve capire durante la settimana, nel sacrificio e negli atteggiamenti: lo tengo in grande considerazione, la tribuna con la FeralpiSalò è già stata superata».
Sul momento della squadra:
«Dopo Modena mi sono chiesto: “Perché cambiare?”. La differenza è che la formazione la devo fare prima della partita, ma è figlia di quello che vedo e della quadra che sembravamo aver trovato. Cosa ci è mancato con la Feralpi? Le gambe, ma come facevamo a saperlo prima? Se avessi cambiato tutto e avessi perso, avrebbero detto che il mister è un coglione. Questa è la verità, anche perché la stessa Feralpi non ha cambiato tanto: Vecchi mi ha scritto che la differenza tra noi e loro è nei tre mesi di lavoro. Si sono accorti di avere bisogno di 4-5 giocatori e li hanno presi negli ultimi giorni di mercato, noi questa possibilità non l’abbiamo avuta, al netto di tutte le altre problematiche che abbiamo avuto e non sto a elencarvi».
Come stanno Tenkorang e Sersanti?
«Bene, stanno crescendo. Sersanti ha una maggiore idea tattica perché arriva da una determinata scuola, ma entrambi hanno una gamba importante. In questo momento Tenkorang è maggiormente da esterno, ma strada facendo potrà fare l’interno di centrocampo come ha fatto anche l’anno scorso. Non avremo Galli, abbiamo comunque dei palleggiatori ma dovremo avere soprattutto uno spirito agonistico importante perchè possiamo fare risultato solo attraverso la prestazione».
Il Cittadella è un po’ il vostro modello?
«Hanno una linea di condotta esemplare, sono un modello da seguire perché da tanti anni prendono giovani dalla Serie C e gli danno il tempo di diventare giocatori: lo scorso anno hanno fatto sei sconfitte di fila, se vuoi seguire quella linea devi farlo fino in fondo. Sono anche molto organizzati, sotto tutti gli aspetti: Magrassi è andato dall’Entella al Cittadella e durante il tragitto gli avevano già fatto l’iscrizione a scuola dei bambini, per capirci. Il risultato del campo è una conseguenza, ci sono poche squadre così e non è un’autocritica perchè la nostra proprietà è partita dall’asta fallimentare. Detto ciò, in tanti dovrebbero imitarli. Squadra? Corrono tanto e aggrediscono, fanno respirare poco ed è quello che cerchiamo di essere noi per tenere botta in questa categoria».
Verso Cittadella-Lecco, i convocati di Foschi
Rientro a sorpresa di Eyob Zambataro nella lista dei convocati blucelesti. Il giocatore era stato messo fuori dal progetto tecnico, ma il mancato arrivo di un altro esterno sinistro hanno lasciato aperto un discreto buco in quella zona del centrocampo. Out per infortunio Melgrati e Galli.
