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Interviste | Foschi: «Sconfitta difficile da commentare». Battistini: «Rabbia e delusione». Gorini: «La fortuna va meritata»

Il Lecco accusa un’altra sconfitta, questa volta assurda per le modalità: i blucelesti vanno sopra con Ionita e dominano a lungo, Pittarello sbaglia un rigore, poi segna e nel finale Cassano – il più piccolo in campo – trova la parabola giusta per battere Saracco

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Tempo di lettura 6 minuti

21 dicembre 2008, il Lecco domina il Portogruaro, ma prende due gol nel recupero che permette ai veneti di ribaltare la partita. 1° ottobre 2023, il Lecco domina a lungo sul campo del Cittadella, poi un crollo verticale nei minuti finali costa tre punti, che rimangono in mano ai veneti. Parallelismi che ritornano ad anni di distanza, dal “Rigamonti-Ceppi” al al “Tombolato”: il blucelesti hanno fatto la partita in lungo e in largo, anche dopo il rigore calciato sul palo da Pittarello; poi, rimane la bella crudeltà del calcio che in un amen cancella gli sforzi fatti per 85′ e ti spinge moralmente all’inferno. La squadra di mister Luciano Foschi accusa la quarta sconfitta in cinque partite, ancora una volta inacidita da una prestazione che è stata a lungo ampiamente positiva: due amnesie nel finale permettono allo stesso Pittarello e al piccolo Cassano di rovesciare completamente l’equilibrio della gara, lasciando al “Citta” tutti i punti e al Lecco un’altra grandissima manciata di amarezza.

Cittadella 2-1 Lecco, l’intervista di mister Luciano Foschi

Mister, un finale non immaginabile. Cos’è successo, fisicamente e mentalmente?
«Tatticamente non è successo niente, oggi c’è il caso e basta. C’è stata una partita giocata bene, continuo a ricevere i complimenti degli avversari per questo. Difficile commentare una sconfitta che avrebbe già visto andare stretto un pareggio. Abbiamo preso gol su mischia, è poco prevedibile: possiamo parlare di mille cose che lasciano il tempo che trovano; la squadra ha giocato bene e voleva la vittoria a ogni costo per dare una sterzata. Per l’ennesima volta ci troviamo a commentare una sconfitta immeritata: in 5′ abbiamo buttato via quanto di buono fatto per 85′: possiamo solo abbassare la testa, rimanere lì a lottare con impegno e determinazione per venirne fuori al più presto perché non meritiamo la classifica che abbiamo. Noi possiamo mettere la squadra nelle condizioni di vincere e questo l’abbiamo fatto perché i ragazzi hanno dato di tutto e di più: il morale è basso, chiaramente, perché raccogliamo poco rispetto alle prestazioni».

La formazione iniziale ti ha dato ragione. La differenza è stata nei cambi?
«Probabilmente si, anche se devo rivederla. Sono stati cambi forzati e questo mi dispiace perché non sono dettati da una situazione tattica: c’era gente con i crampi che non riusciva più a stare in campo. A oggi abbiamo usato quasi tutti i giocatori, capire quali sono le scelte giuste diventa complicato. Rinforzi? No, il mercato è anche chiuso. In questo momento noi siamo incudine e non martello: dobbiamo arroccarci e chiuderci nello spogliatoio per capire cosa fare».

Siete mancati negli ultimi 16 metri:
«Sicuramente almeno lo 0-2 l’avremmo meritato. Abbiamo concesso solo un episodio casuale come il rigore, prima del pari sono passati altri 20′. Ripeto, in questo momento faccio fatica a dire qualsiasi cosa anche per non essere interpretato male. Continuiamo a fornire le giuste prestazioni, perché se giochiamo male sicuramente perdiamo».

Ci sono errori difensivi nei due gol subiti:
«Non so cosa ci sia di mestiere nei gol del Cittadella. In tribuna ci possono essere 200 persone con 200 opinioni diverse, la bellezza del calcio è anche nel fatto che è pienamente opinabile. Può essere vero, chi prende gol fa un errore e su questo non c’è dubbio: nell’esaminare la partita andrò a capire dove abbiamo sbagliato. A volte c’è la bravura dell’avversario, più che l’errore del difensore: sul gol di Ionita non c’è del caso, era preparato; sulla mischia, invece, c’è poco di preparato. Le partite sono tutte equilibrate, abbiamo fatto la partita sul nostro vantaggio e abbiamo pagato dopo non aver concretizzato le altre occasioni».

Cittadella 2-1 Lecco, l’intervista di Matteo Battistini

Matteo, cosa c’è nello spogliatoio?
«Rabbia e delusione per aver buttato via quanto fatto. Abbiamo cercato di farci forza, anche se dopo cinque partite e quattro senza risultato… Dobbiamo crescere e limare gli errori che stiamo facendo».

Da centrale ti sei ritrovato:
«Sicuramente è il mio ruolo, come braccetto sono più adattato. Da diversi anni faccio questo ruolo e mi sento a mio agio con distanze e spazi».

Sui gol presi:
«Potevamo essere più svegli e pronti, nel secondo abbiamo dormito sulle seconde palle perchè su quelle respinte dobbiamo arrivare prima voi».

Cittadella 2-1 Lecco, l’intervista di mister Edoardo Gorini

Mister, quattro giorni perfetti:
«Questo è il bello del calcio. Non abbiamo fatto una grande gara, ma in termini di cuore e di crederci non posso dire nulla. Era la terza partita in una settimana, siamo stati fuori tre giorni per Catanzaro e non abbiamo avuto tanto modo di lavorare su questa partita. Va dato merito alla squadra di averci creduto, ma è chiaro che dovremo fare meglio. Trovare spazi contro squadre non è facile, il cambio di Maistrello alla fine ha pagato. C’è da fare meglio, ma sono tre punti d’oro e sono contento: ci abbiamo creduto fino alla fine e siamo stati anche fortunati. Ma la fortuna bisogna meritarsela».

Con il Como e oggi non si è visto il solito Cittadella. Da cosa dipende?
«Abbiamo difficoltà contro squadre che vengono qua e chiudono gli spazi, ma vale per tutti. I calci piazzati sono un’arma importante, poi vanno sfruttate le poche occasioni che ti vengono concesse. Mi pongo solo l’alibi della settimana tosta e impegnativa, non è che ne avessimo tantissimo dal punto di vista energetico».

Sull’errore di Pittarello:
«Ho pensato a una giornata storta, ma ho voluto lasciarlo dentro perché ho visto che era in grado di mettere in difficoltà gli avversari. Siamo stati molto offensivo e il coraggio ha pagato».

Come valuti la prova, tecnicamente?
«Ho detto che abbiamo trovato delle difficoltà, il non mollare dev’essere una costante. In costruzione puoi e devi far meglio, ma in questo campionato conta lo spirito di squadra. Siamo stati premiati forse oltremisura, ma per una volta lo accetto perché non si può sempre dominare. Il Lecco ha preparato bene la partita, sapevamo di trovare una squadra con il coltello tra i denti: nel secondo tempo abbiamo creato qualcosa in più e dopo l’1-1 l’ha mentalmente accusato».

Primo calcio d’angolo solo all’80’:
«Nel primo tempo non li abbiamo mai messi in difficoltà e il dato dei corner lo dimostra. Aver segnato su calcio piazzato è positivo, è un aspetto che stiamo curando maggiormente: se guardiamo i gol del sabato, la maggior parte è arrivata su azioni da fermo».

Siete una cooperativa del gol:
«Spero che i marcatori diversi a fine anno siano 20. Questo aspetto specifico non m’interessa. Cassano? Non penso si aspettasse di fare il primo gol in Serie B di testa. Oggi è entrato bene, gli avevo chiesto di dare superiorità all’ingresso in campo».

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