Davide Gavazzi è un nuovo giocatore della ColicoDerviese. La solida società dell’Alto Lago lecchese si è assicurata le prestazioni di un elemento di enorme spessore, che passa direttamente dal professionismo alla Promozione per compiere quella che è una vera e propria scelta di vita. Mercoledì 4 ottobre è stato tempo di presentazione ufficiale per il centrocampista di Talamona, 37enne di fede interista che nel 2013 è sceso in campo a San Siro contro il Milan quando vestiva la maglia della Sampdoria. Il ricordo più bello? Con il Vicenza, ancor più della massima categoria nazionale. Domenica 8 ottobre, invece, potrebbe arrivare il debutto all’ombra del Legnone contro il Costamasnaga, con le due squadre che hanno bisogno di punti per levarsi subito dalla zona calda della classifica. Intanto, per Gavazzi, prosegue il percorso per conseguire il patentino UEFA B, che gli permetterebbe di allenare come capo allenatore fino alla Serie D.
«Davide, con la sua esperienza ci aiuterà a crescere e sono straconvinto di questo», l’ha presentato il presidente Ernesto Maglia. «Per noi è importante essere un punto di riferimento per il territorio e aiutare i ragazzi a emergere, poi non siamo gelosi e permettiamo a tutti di spiccare il volo». Un accordo trovato grazie all’intuizione del vicepresidente Silvano Dell’Oca: «Davide era già nella testa di qualcuno, alla mattina al bar lo curavo… Parlando con suo papà gli ho chiesto di convincerlo a venire qua ed eccolo».
«Stiamo iniziando a conoscere i ragazzi ma siamo partiti con il piede giusto – ha quindi spiegato Gavazzi -. Sinceramente il campo è uguale agli altri, della mia carriera sono soddisfatto e poco importa della categoria, sono devoto a questo progetto. Sono qui per dare una mano, spero di poter aiutare i più giovani».
Una prosecuzione diversa nel mondo calcistico, visto che le chiacchierate avute in queste settimane non hanno prodotto nulla di concreto per rimanere in quello che è stato il suo mondo per tanto tempo. Riavvolgendo il filo del nastro, «passare tra i professionisti mi ha dato soddisfazione, perché ti alleni da bambino con quel sogno e quando arrivi sui campi importanti te ne rendi conto. L’esordio con il Vicenza in Serie B è stata l’emozione più bella, anche dell’esordio in Serie A. Infortuni? Ho imparato a superarli, oggi tecnologia e dottori ti aiutano. La partita più bella? In Serie D, una doppietta che mi è valsa il passaggio in Serie B. L’esperienza a Lecco? Ci sono stato poco poco, un annetto dopo il Milan; è stata un’esperienza positiva, mister e allenatore avevano valori importanti». Sul calcio di oggi: «Fisicamente è cambiato tantissimo, anche i materiali e la mentalità di chi allena». Sulla stagione in corso, invece…: «Sono qui per dare una mano, per le aspettative è presto. Dove gioco? Nella posizione dove potrò dare il meglio. Allenare i ragazzini? Mi piacerebbe».
Una palla, quella della posizione, che passa a mister Danilo Battistini: «Un giocatore con il suo curriculum ci aiuta, un compagno come lui e importante nello spogliatoio e fuori. Ho trovato un ragazzo di grandi valori, di spessore e questo mi piace parecchio. In campo? Vediamo dove collocarlo, nella posizione dove ci potrà aiutare maggiormente. Ha il carattere giusto per aiutarci». Ci si aspetta un cambio di rotta: «Ottima preparazione e ottime amichevoli, poi sul campo non ci siamo ritrovati come avremmo voluto. Nello spogliatoio abbiamo avuto qualche problemino, ora risolto. La classifica non è veritiera, ma la sfiga non sbaglia mai mira quando ti punta».
