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Pagelle | Caro Lecco, devi ricominciare a saper soffrire. E in fretta. Lepore mai domo, difesa abbandonata. Pisa efficace e concreto, Veloso è troppo per la Serie B

Il centrocampista ex Hellas Verona mostra a tutti perchè è stato tra i migliori interpreti della Serie A per anni, ma Malgrati ha un abbaglio clamoroso sul gol dell’1-0

Miguel Veloso BONACINA/LCN SPORT
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Tempo di lettura 3 minuti

Calcio Lecco 1912 5: partiamo dalla fine, anzi da dopo ancora. Partiamo da Lepore che, da vero capitano, ricorda quanto sia necessario comportarsi da squadra: i gol fatti sono aumentati, quelli subiti addirittura esplosi. No, l’andazzo è decisamente quello sbagliato: bisogna ricominciare a saper soffrire. E, almeno stavolta, la difesa ha colpe individuali relative: semplicemente viene spesso abbandonata a sè stessa.

Melgrati 5: sulla punizione di Veloso fa un movimento che non ha senso, quando a calciare è un (per quanto fantastico) mancino. Giornata di notevole sofferenza.

Lemmens 6: ammonito in tempo zero, deve spesso affrontare un D’Alessandro in palla in campo aperto e se la cavicchia. Fuori al 45′ per evitargli guai disciplinari.

(dal 1′ st Degli Innocenti 5,5: gira abbastanza a vuoto per tutta la ripresa).

Celjak 6: prima se la vede con Bonfanti, poi con Mlakar e tiene bene il campo. Il secondo segna quando lui si spende in fase offensiva.

Battistini 6: il primo compito è quello di tenere basso Torregrossa e non concedergli l’appoggio facile, cosa riuscita. Si trova a fronteggiare il contropiede dello 0-2 senza supporto, mentre sull’1-3 tarda la rottura della linea finché gli è possibile, poi deve uscire a contrastare Tourè.

Lepore 6,5: decisamente l’ultimo a mollare. Strappa la palla dalle mani di Salcedo e s’incarica della battuta del rigore. E, soprattutto, parla da vero leader nel post partita.

Ionita 5,5: lo si vede poco poco, questa volta.

Sersanti 5,5: ammonito presto, si fa condizionare per praticamente tutto il resto della gara. Da un suo colpo di testa impreciso nasce la grande occasione per Buso.

Crociata 5,5: come i compagni di reparto, soffre l’avere poco la palla tra i piedi. In ombra.

(dal 13′ st Salcedo 6: sì, dagli spalti qualcuno mugugna, ma è lui a portarsi a casa il rigore che ridà speranza a tutti. E si prende qualche fallo giocando d’astuzia).

Buso 5: gol del pareggio cancellato da un fuorigioco ampio, la palla buona la sbatte sulla traversa. Poi finisce progressivamente fuori dalla partita.

Novakovich 5,5: nessun errore o che, semplicemente viene annullato dalla gabbia che gli viene creata attorno.

Di Stefano 5,5: un tempo solo, che diversamente da Catanzaro lo vede non incidere.

(dal 1′ st Guglielmotti 6: deve ancora prendere confidenza con il ruolo di terzino della linea a quattro e difensivamente qualche sbavatura si vede, quando si sgancia in avanti arriva al cross con discreta continuità).

All. Bonazzoli-Malgrati 5: quel che arriva di buono è figlio di seconde palle o gioco aereo, perché palla a terra è solo il Pisa a costruire. E ancora una volta i cambi sono ridotti all’osso: perchè?

Pisa 7: un’altra squadra rispetto alla partita d’andata. In questo caso i toscani furono leziosi e poco più, stavolta c’è anche la spada che richiede questo campionato. Veloso giocatore totalmente illegale per la categoria.

Nicolas 6; Calabresi 6,5, Caracciolo 6, Canestrelli 6, Esteves 6 (dal 44′ s.t. Hermannsson sv); Arena 6 (dal 25′ s.t. Tourè 6,5), Marin 6,5, Veloso 7,5, D’Alessandro 7 (dal 44′ s.t. Barbieri sv); Bonfanti 6 (dal 35′ p.t. Mlakar 7), Torregrossa 6 (dal 25′ s.t. Tramoni 6). All. Aquilani 6,5.

Arbitro sig. Matteo Gualtieri di Asti 5: decisamente tra i peggiori in campo. Spesso in ritardo, distribuisce i cartellini senza un filo logico preciso e si perde per strada un rigore gigante. Male, male davvero, ma se non altro il suo operato non incide sul risultato finale.

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