
Indubbiamente il momento storico è di quelli non consigliabili. Ultimi in classifica in Serie B con sei sconfitte consecutive sulle spalle. Ma, perchè sempre un “ma” da qualche parte, c’è ancora vita sul pianeta Lecco e non era una cosa scontata. La prestazione con il Cosenza non è stata di quelle da buttare per forza nel cestino: anzi, dalle parti di Micai, nettamente tra i migliori in campo, è dovuto arrivare ben due volte Mazzocchi a salvare sulle stoccate blucelesti. Il problema, piuttosto, è che l’unica rete all’attivo sia stata messa a segno da un giocatore calabrese nonostante la grande mole di occasioni create sul fronte offensivo, soprattutto da palla inattiva. Quella di Ionita grida vendetta – il moldavo si è lamentato per un tocco di mano di Venturi in piena area sul forte cross di Guglielmotti dalla destra -, ma più in generale la sconfitta è molto più ampia di quanto non si sia visto sul campo. Di sicuro non ci si può nascondere dietro il classico «è un momento così» che si sente volare a mezz’aria da tempo: i momenti sono figli delle azioni, alcune questioni vanno a posto da sole ma, più in generale, bisogna fare qualcosa per renderle nuovamente funzionanti.
Imparare dalla storia
La storia insegna e insegnerà sempre, soprattutto quella che abbiamo vissuto. Non serve andare chissà quanto indietro nel tempo per guardare alle imprese impossibili. Anno Domini 2017, sono i Bertolini Boys – un manipolo di ragazzini perlopiù sconosciuti – a riscrivere una storia che pareva già scritta partendo dall’ultima posizione del girone B di Serie D e a conquistare la salvezza sul campo dell’Olginatese grazie alla rimonta operata sui bianconeri e alla rete al 96′ di Davide Caraffa. Quando mister Alfredo Aglietti ha parlato di «salvezza all’ultimo minuto dell’ultima partita» il pensiero è andato lì, a qualcosa di già vissuto: più che andare in ritiro, è importante conoscere il vissuto – antico e recente – della maglia che s’indossa, ricordandosi che nulla è scritto fino a quando non lo dice la matematica. E pure lì possono nascondersi della possibilità inaspettate. Crederci e volerlo è sempre il primo passo: si parte da Terni e dalla Ternana, la squadra che ha avviato il tracollo.
