Per lui si è chiusa una stagione molto positiva, ma quando sei un perfezionista c’è sempre qualcosa di migliorabile: “Potevo fare di più”.
Con queste parole Federico Pelizzari, atleta del gruppo sportivo paralimpico della Difesa e nazionale paralimpico di sci alpino, ha commentato la conclusione della sua annata agonistica. Ospite negli studi di LCN Sport, con il classe 2000 mandellese sono stati affrontati diversi temi.
«Questa è stata la migliore delle mie tre stagioni internazionali, l’obiettivo è fare sempre meglio in vista delle Olimpiadi 2006. Ho collezionato sei podi, tre argenti e tre bronzi in Coppa del mondo. Ma non sono soddisfatto al 100% perché ho avuto alti e bassi, qualche caduta di troppo. L’anno prossimo punto a essere al top. Mi sono ripetuto anche ai Campionati italiani l’altra settimana, è sempre importante vincere anche in casa».

Talento in tutte le discipline
Pelizzari è polivalente, è infatti in grado di disimpegnarsi in tutte le discipline: slalom, gigante, supergigante e discesa libera. «Sono 30-35 gare in una stagione ed è molto dispendioso sotto tutti i punti di vista, anche mentale per via dei trasferimenti. Mi dispiace che abbiano tolto la combinata poiché mi trovavo bene. Faccio anche la velocità, ma prediligo le discipline tecniche. E anche in vista dei Giochi lavorerò su quello».
L’obiettivo a lungo termine ha infatti la forma di cinque cerchi. «A Cortina, sulle piste che saranno teatro delle prossime Olimpiadi, ho gareggiato quest’anno e mi sono trovato bene. La partecipazione è importantissima perché si tratta di un evento pieno di emozioni. Avremo i Giochi in casa e sarà un’altra storia: avendo già vissuto Pechino 2022 sarò in grado di gestire tutto in maniera diversa».
Sul fronte strutture olimpiche: «Ci si sta lavorando, stanno facendo il possibile per metterci a nostro agio. Noi paralimpici saremo a Cortina e devo dire che l’organizzazione è perfetta».
Il Comitato paralimpico lavora «ma c’è ancora parecchio da fare, siamo visti ancora in maniera diversa e incontriamo molte difficoltà rispetto ai normodotati. Stiamo lavorando con i bambini per avvicinarli allo sport, purtroppo c’è molta ignoranza in materia. Io ebbi l’incidente a 12 anni e negli anni successivi non pensavo a praticare sport». Per fortuna successivamente Federico ha conosciuto le piste da sci. Ed è ora una speranza di medaglia azzurra.



















