Seguici

Calcio

Angelo Piccioli, leggenda bluceleste

Il bergamasco è stato grande protagonista da giocatore, ma soprattutto da allenatore: con lui Ceppi ha conquistato due promozioni in Serie A e una salvezza

Angelo Piccioli, leggendario allenatore dell'Ac Lecco
Condividi questo articolo sui Social
Tempo di lettura 4 minuti

Gli Anni d’Oro del Lecco hanno dei fils rouges ben definiti. Il Presidentissimo Mario Ceppi è stato a capo di una società che intorno ha l’aura della leggenda, in campo si è messa in mostra con un gruppo decisamente consolidato e in panchina ha avuto un condottiero come Angelo Piccioli. Nella narrazione di quell’incredibile periodo, però, la figura del tecnico è talvolta messa in secondo piano, sfumata rispetto alle singole imprese con Milan, Inter, Juventus o dietro le giocate di Gilardoni&Co. Il 18 aprile 1920 nasceva a Bergamo quel condottiero, uno di quelli che per il Lecco è stato sia giocatore che più presente allenatore della storia. Da giocatore milita nell’Ardens Bergamo, nel Savona, nel Parma, nel gruppo sportivo 94° Reparto Distrettuale, nell’Atalanta e, quindi, approda all’ombra del Resegone nel 1945 per disputare il campionato di serie B-C con la possibilità di accedere al girone finale per la salita in Serie A. Il Lecco accarezza la possibilità di disputarlo, ma chiude al terzo posto e per un punto non accede alla fase finale, come ricostruito da Lanfredo Birelli e narrato nella parte iniziale della puntata del nostro daily podcast Diario 1912.

Angelo Piccioli e il Lecco

Piccioli esordisce il 30 dicembre 1945 in Lecco-Mantova 3-1, undicesima giornata, e gioca tutte e 12 le partite fino alla fine del torneo, anche a Milano in occasione dello spareggio contro la Pro Patria che termina senza reti dopo i supplementari; la partita si deve ripetere, ma intanto la Federazione ordina l’annullamento di Mantova-Pro Patria – finita con la vittoria dei padroni di casa – e ne ordina la ripetizione: ai bustocchi basta un pareggio per accedere alle finali, la partita termina 1-1 e si guadagnano il secondo posto, lo spareggio già giocato viene quindi annullato, ma la presenza va chiaramente conteggiata. Piccioli prende parte anche alla Coppa Alta Italia che si gioca dal 5 maggio al 23 giugno 1946 e gioca 7 delle 8 partite. Riepilogando, le presenze nel Lecco sono in totale 20. Utilizzato da mister Barale come interno di centrocampo si rivela prolifico, segnando 8 reti: 5 in campionato e 3 in coppa. Già all’esordio contro il Mantova era andato in gol e ai mantovani ha segnato anche nel ritorno. Vanta anche una doppietta nella partita che segna il suo addio da giocatore del Lecco: è il 23 giugno 1946 e durante il confronto casalingo con il Brescia porta i blucelesti sul 2-0 (reti al 8’ e 22’), ma gli ospiti riescono comunque a pareggiare.

Finisce la carriera da calciatore nel Verona e con la stessa squadra inizia l’esperienza da allenatore riuscendo a vincere il campionato di Serie B nel 1956/57, guidando gli scaligeri in Serie A fino alla trentunesima giornata quando arriva l’esonero.

Il nuovo ritorno in panchina

Viene chiamato da Mario Ceppi nel 1959, con la marcata idea di salire in Serie A. Esordisce in Coppa Italia nel derby del 6 settembre 1959, la sconfitta per 2-1 arriva nei tempi supplementi – al 108’ -, ma la stagione sarà molto soddisfacente: il secondo posto finale vale la prima partecipazione alla massima categoria nazionale. Si rimane nell’Olimpo dopo gli spareggi con Bari e Udinese, ma il 1961/62 è meno generoso di successi e a Natale 1961 Ceppi lo sostituisce con Dino Achilli, l’allenatore dal quale aveva preso il testimone. Già nella stagione successiva Piccioli viene richiamato e siede saldo sulla panchina lariana, conquistando nuovamente la Serie A ma retrocedendo subito; a questo punto il vulcanico Ceppi chiama Monzeglio e Piccioli viene demansionato, ma dopo l’inizio senza vittorie della nuova stagione di Serie B il Presidentissimo ordina il nuovo cambio in panchina: Piccioli dura poco da solo, dopo la sconfitta con il Verona di inizio anno termina la sua storia con il Lecco e al suo posto subentra un’altra leggenda come Angelo “Ciccio” Longoni.

Storia buona da calciatore, ma esaltante da allenatore nonostante il triste crepuscolo: Piccioli ha seduto sulla panchina del Lecco per 288 partite, 183 di Serie B, 86 di Serie A più due spareggi, 12 di Coppa Italia e 2 sia di Coppa dell’Amicizia che delle Alpi: nessuno come lui. Al secondo posto troviamo Longoni con 183 partite, poi Achilli con 151 e Barale a quota 149. Il suo bilancio con il Lecco parla di 95 vittorie, 102 pareggi e 91 sconfitte, 308 reti segnate e 294 subite.

Condividi questo articolo sui Social

Lecco Channel Web Radio

Diario 1912 - Il nostro podcast

LECCO CHANNEL NEWS TV

SEGUICI SU FACEBOOK

Altre notizie in Calcio