Quartultimo impegno stagionale per il Lecco. I blucelesti sono prossimi al più classico dei testacoda: al “Tardini” ci si giocano residue possibilità di salvezza e di quasi certificazione del ritorno in Serie A a tre anni di distanza dal salto in cadetteria; novanta minuti – e recuperi – che potrebbero consegnare i primi verdetti definitivi del campionato di Serie B. Mister Andrea Malgrati dovrà fare a meno dei leader difensivi Celjak e Lepore, squalificati dopo la gara persa con il Venezia: non esattamente il miglior modo per presentarsi sul campo di quella che è stata meritatamente capolista dalla prima giornata.
Verso Parma-Lecco, l’intervista di mister Andrea Malgrati
Mister, a Parma a fare da sparring partner:
«Andiamo là e ce la giochiamo. Vogliamo fare una grande prestazione».
Le alternative:
«Non è assolutamente un problema, s allenalo benissimo. Per loro può diventare una bella vetrina, sono contento per loro che avranno una grande opportunità».
All’andata una bellissima vittoria:
«Vincere in casa con il Parma è stato uno dei risultati più belli, ricordo bene la partita e le emozioni molto forti. Sembrava di stare in uno stadio da trentamila persone, qua rimbomba tutto: piacevole, ma quello è passato e dobbiamo fare il massimo possibile. Il Parma di allora e di oggi? Due storie completamente diverse».
Con il Venezia un’ora sugli scudi:
«L’abbiamo rivista come molti altri addetti ai lavori, che fanno i complimenti. Voglio rivedere quella squadra e riproporre quel calcio, uscire tra gli applausi nonostante la sconfitta era l’obiettivo che mi ero posto».
Buso in doppia cifra è un micro obiettivo?
«Quello che farà non lo so, gli auguro il meglio. Tutti hanno un obiettivo, non è facile accomunare quelli personale con quelli di squadra. Ha capito come adattarsi alla categoria, è migliorato tantissimo nella fase difensiva e quel bagaglio se lo porterà ovunque; ha imparato a staccarsi dalla difesa, con la palla nei piedi non lo sposti: ha ancora tanto da fare come altri giovani che ho visto bene; devono pensare a loro stessi e fare il bene della squadra».
Il percorso fatto:
«L’annata è stata incredibile, sono cresciuto in fretta all’interno di questa sofferenza. La stagione è nata in salita, un’agonia: ne siamo usciti, poi c’è stato quello che c’è stato e rimane il fastidio. Il passato è passato, rimarrà tanto amaro in bocca se non dovessimo riuscire a raggiungere l’obiettivo. Bonazzoli? Ha parlato di rammarico, quando sei là in panchina è tosta e personalmente so cosa voglia dire viverla da lecchese. Non è facile dividere il tifoso dall’allenatore e quando sei impotente diventa difficile: nel calcio non si perde mai, s’impara».
Sugli indisponibili:
«Inglese ha avuto un problema al gluteo e non ci sarà, oltre a lui mancheranno Beretta e Listkowski, mentre Lamanna si è operato. Louakima? Sta bene, se riuscirò a premiare chi è stato qua ad allenarsi senza giocare lo farò volentieri».
Chi può dare il cambio a Novakovich?
«Ho provato a fare cose diverse, magari giocheremo con tre piccolini davanti o cambieremo modulo; vedremo quanto reggerà Andrija. Pochi giocatori in Serie B danno il suo lavoro, poi deve diventare a essere più incisivo sottoporta».
